“Salvini? Racconta bugie, perché gli sbarchi stanno continuando. L’Italia fortunatamente ha una Costituzione, deve rispettare dei trattati internazionali e la convenzione dei diritti dell’uomo. Quindi, continuano ad arrivare navi della Marina Militare Italiana e della nostra Guardia Costiera che portano i migranti“. Sono le parole pronunciate a Otto e Mezzo (La7) dal direttore de Il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, che aggiunge: ” E sarebbe semplicemente una bugia dire che abbiamo chiuso i porti, perché non è vero. I migranti continuano ad arrivare. Si è data semplicemente una frenata alle ong, perché creavano un problema nella loro assoluta buona fede. Ma erano diventate le autrici della nostra politica estera. E la politica estera non la possono fare le ong, ma il governo, con equilibrio, tenendo insieme tutto e cercando di continuare anche ad alzare un po’ la voce in Europa, purché naturalmente si garantisca il rispetto dei diritti umani e non solo in Libia, ma anche in Italia“. Travaglio puntualizza: “Non credo che gli italiani siano diventati razzisti. Penso che ci sia purtroppo tanta disinformazione. Quando qualcuno osa dire che le ong non possono fare la politica estera e la politica frontaliera dell’Europa, perché sono delle entità benefiche e benemerite ma private, non dice che le ong vanno arrestate o scacciate dal Mediterraneo. Dice che devono rispondere a delle regole. E in questo protocollo finale del vertice Ue c’è scritto che le ong non devono avvicinarsi alle acque territoriali libiche, perché altrimenti non riusciamo ad arrestare gli scafisti. Lo scopo principale della politica europea deve essere quello della lotta senza quartiere ai trafficanti di esseri umani. Se sbarcano e annegano” – continua – “non è colpa dell’Italia, ma è colpa dei trafficanti che li depredano e li caricano su bagnarole sempre più fatiscenti, tanto più se sanno che a poca distanza c’è una nave del’ong che non li salva, ma li rileva semplicemente. Tutti dicono: ‘Accogliamoli’. Benissimo. Ma possiamo continuare a dire che l’unica prospettiva che diamo a questi disperati è quella di farli arrivare in Italia e poi rinchiuderli in una gabbia per due anni per valutare i loro documenti? E’ possibile che non ci occupiamo mai di quello che succede un minuto dopo che hanno messo piede sul suolo italiano?”.