Oggi apriamo le porte della nostra Associazione per raccontarvi l’esperienza di Stefano Campanari, 33 anni, co-fondatore di Scambieuropei. Stefano ha recentemente fatto un viaggio in India di una decina di giorni per incontrare una Ong con cui Scambieuropei sta realizzando una serie di progetti. Nonostante non fosse il suo primo viaggio in Asia, in India ha avuto modo di toccare con mano le profonde diversità culturali, vivendo realtà più autentiche rispetto alle esperienze avute viaggiando in Thailandia o in vari paesi del golfo Persico.
Appena arrivato, preso il treno per il centro di Nuova Delhi, ha subito dedotto che qualcosa non andava: mentre nella sua carrozza erano in pochi passeggeri e c’era molto spazio libero, in quella esattamente accanto le persone viaggiavano stipate e boccheggianti, impossibilitate a muoversi. La ragione? Stefano era l’unico uomo nella carrozza che, a sua insaputa, era riservata alle donne. Il numero di donne presenti, per altro, era di gran lunga inferiore rispetto a quello degli uomini, il che la dice lunga sulla condizione del genere femminile indiano che rispetto agli uomini si concedono molto meno fuori del focolare domestico. In questi momenti lo spaesamento è molto forte, in particolare quando ti rendi conto che quella che sembra in qualche modo una situazione “assurda” è la normalità nel contesto in cui sei catapultato.
La stessa sensazione di estraniamento, un misto tra il divertito e l’incredulo, si ripresenta ad un pranzo con il team della Ong Fsl India con cui Stefano sta programmando delle attività di volontariato. Semplicemente non ci sono posate a tavola, per cui tutto va mangiato con le mani. Non solo riso asciutto quindi (il più gestibile), ma anche salse e poltiglie di tutti i generi. Lascio immaginare i tentativi goffi e inconcludenti del giovane europeo circondato da sorrisini affettuosi e divertiti dei colleghi indiani.
Il motivo della permanenza in India di Stefano era di natura professionale. Insieme a tre partner europei provenienti da Spagna, Grecia e Portogallo, sta portando avanti varie collaborazioni con la Ong Fsl India, in particolare pianificando lo sviluppo del progetto Youth Network for Social Entrepreneurship, una capacity building finanziata programma Erasmus+ che vede coinvolte nazioni europe ed extra-europee e che prevede una serie di mobilità tra cui alcuni progetti di servizio volontariato europeo in India e Indonesia aperti a tutti i giovani interessati con un’età tra i 18 e i 30 anni. Gli Sve in questione, con partenza i primi di settembre e dalla durata di sei mesi, hanno come tema l’imprenditoria giovanile e si rivolgono in particolar modo ai Neet, vale a dire i ragazzi che in questo momento non stanno né studiando né lavorando. Scopo finale del progetto è dunque quello di incentivarli a trovare o sviluppare una propria idea imprenditoriale, un proprio percorso, attraverso il network e i finanziamenti forniti dal programma Erasmus+.
Diversamente, nel caso essi abbiano già un’idea, il progetto li aiuterà a svilupparla e incrementarla, anche attraverso il confronto con una realtà culturale e organizzativa del lavoro totalmente diversa. Questa collaborazione con l’India viene da lontano. Scambieuropei infatti organizza con Fsl altri tipi di progetti tra cui ad esempio, anche campi di volontariato, in zone più remote e rurali della nazione indiana.
Con la collaborazione di Fsl India, i ragazzi italiani volontari hanno l’opportunità di vivere un’esperienza di turismo sostenibile, aiutando le comunità locali negli ambiti più svariati, dalle attività agricole a quelle di manutenzione, da quelle educative con i bambini fino a quelle naturalistiche o spirituali. La scelta di inserire un partner indiano in questo progetto, nasce soprattutto dal fermento culturale che una nazione come l’India presenta agli occhi europei.
L’India è un posto molto affascinante, dove c’è ancora tanto da fare in termini di servizi, qualità di vita e di rispetto ambientale, ma allo stesso tempo un territorio in cui il fermento, la crescita, la spiritualità, la pazienza e le forza delle tradizioni fanno in modo che gli occidentali abbiano molto da imparare. E in cosa consiste uno scambio, se non nella reciprocità? Prendere atto delle rispettive diversità, arricchirsi vicendevolmente, combinarle fino a creare una ricchezza comune. Stefano è rimasto incredibilmente affascinato dalla spiritualità del popolo indiano. Una fede che porta a ricollocare qualsiasi problema o questione a una realtà eterea, fatta di significati e connessioni che determinano scelte e soluzioni, lontani anni luce dal nostro modo di approcciarci alle cose ma forse più rasserenanti del pragmatismo a cui invece siamo abituati noi europei.
Immaginatevi in una classica scena urbana indiana, in strada dovete zigzagare tra tuk tuk (taxi-apette che guidano come se fossero in una perenne competizioni), biciclette che trasportano piramidi di pacchi e cianfrusaglie, mucche e animali di varie dimensioni, motorini con 5-6 persone a bordo, pedoni, suv, camion, aria irrespirabile… il caos più totale. Può sembrare banale, ma sul lungo termine è sempre la quotidianità a presentare il conto.
Precisamente per questo, ogni esperienza all’estero è in grado di darti un’opportunità di crescita personale insostituibile: mettendoti al nudo confronto con una realtà, una quotidianità che non è la tua. Situazioni completamente nuove che ti vedono acerbo, inesperto. Non importa quale sia la tua età o quante e quali cose tu abbia già fatto nella vita, ci sarà sempre qualcosa da imparare. E non importano le stelle del tuo hotel o il budget a disposizione per il viaggio: quello che ti porterai dentro, sarà impagabile.
Scambieuropei
Associazione no profit
Viaggi
India: non importa chi tu sia, qui ci sarà sempre qualcosa da imparare. La storia di Stefano
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Oggi apriamo le porte della nostra Associazione per raccontarvi l’esperienza di Stefano Campanari, 33 anni, co-fondatore di Scambieuropei. Stefano ha recentemente fatto un viaggio in India di una decina di giorni per incontrare una Ong con cui Scambieuropei sta realizzando una serie di progetti. Nonostante non fosse il suo primo viaggio in Asia, in India ha avuto modo di toccare con mano le profonde diversità culturali, vivendo realtà più autentiche rispetto alle esperienze avute viaggiando in Thailandia o in vari paesi del golfo Persico.
Appena arrivato, preso il treno per il centro di Nuova Delhi, ha subito dedotto che qualcosa non andava: mentre nella sua carrozza erano in pochi passeggeri e c’era molto spazio libero, in quella esattamente accanto le persone viaggiavano stipate e boccheggianti, impossibilitate a muoversi. La ragione? Stefano era l’unico uomo nella carrozza che, a sua insaputa, era riservata alle donne. Il numero di donne presenti, per altro, era di gran lunga inferiore rispetto a quello degli uomini, il che la dice lunga sulla condizione del genere femminile indiano che rispetto agli uomini si concedono molto meno fuori del focolare domestico. In questi momenti lo spaesamento è molto forte, in particolare quando ti rendi conto che quella che sembra in qualche modo una situazione “assurda” è la normalità nel contesto in cui sei catapultato.
La stessa sensazione di estraniamento, un misto tra il divertito e l’incredulo, si ripresenta ad un pranzo con il team della Ong Fsl India con cui Stefano sta programmando delle attività di volontariato. Semplicemente non ci sono posate a tavola, per cui tutto va mangiato con le mani. Non solo riso asciutto quindi (il più gestibile), ma anche salse e poltiglie di tutti i generi. Lascio immaginare i tentativi goffi e inconcludenti del giovane europeo circondato da sorrisini affettuosi e divertiti dei colleghi indiani.
Il motivo della permanenza in India di Stefano era di natura professionale. Insieme a tre partner europei provenienti da Spagna, Grecia e Portogallo, sta portando avanti varie collaborazioni con la Ong Fsl India, in particolare pianificando lo sviluppo del progetto Youth Network for Social Entrepreneurship, una capacity building finanziata programma Erasmus+ che vede coinvolte nazioni europe ed extra-europee e che prevede una serie di mobilità tra cui alcuni progetti di servizio volontariato europeo in India e Indonesia aperti a tutti i giovani interessati con un’età tra i 18 e i 30 anni. Gli Sve in questione, con partenza i primi di settembre e dalla durata di sei mesi, hanno come tema l’imprenditoria giovanile e si rivolgono in particolar modo ai Neet, vale a dire i ragazzi che in questo momento non stanno né studiando né lavorando. Scopo finale del progetto è dunque quello di incentivarli a trovare o sviluppare una propria idea imprenditoriale, un proprio percorso, attraverso il network e i finanziamenti forniti dal programma Erasmus+.
Diversamente, nel caso essi abbiano già un’idea, il progetto li aiuterà a svilupparla e incrementarla, anche attraverso il confronto con una realtà culturale e organizzativa del lavoro totalmente diversa. Questa collaborazione con l’India viene da lontano. Scambieuropei infatti organizza con Fsl altri tipi di progetti tra cui ad esempio, anche campi di volontariato, in zone più remote e rurali della nazione indiana.
Con la collaborazione di Fsl India, i ragazzi italiani volontari hanno l’opportunità di vivere un’esperienza di turismo sostenibile, aiutando le comunità locali negli ambiti più svariati, dalle attività agricole a quelle di manutenzione, da quelle educative con i bambini fino a quelle naturalistiche o spirituali. La scelta di inserire un partner indiano in questo progetto, nasce soprattutto dal fermento culturale che una nazione come l’India presenta agli occhi europei.
L’India è un posto molto affascinante, dove c’è ancora tanto da fare in termini di servizi, qualità di vita e di rispetto ambientale, ma allo stesso tempo un territorio in cui il fermento, la crescita, la spiritualità, la pazienza e le forza delle tradizioni fanno in modo che gli occidentali abbiano molto da imparare. E in cosa consiste uno scambio, se non nella reciprocità? Prendere atto delle rispettive diversità, arricchirsi vicendevolmente, combinarle fino a creare una ricchezza comune. Stefano è rimasto incredibilmente affascinato dalla spiritualità del popolo indiano. Una fede che porta a ricollocare qualsiasi problema o questione a una realtà eterea, fatta di significati e connessioni che determinano scelte e soluzioni, lontani anni luce dal nostro modo di approcciarci alle cose ma forse più rasserenanti del pragmatismo a cui invece siamo abituati noi europei.
Immaginatevi in una classica scena urbana indiana, in strada dovete zigzagare tra tuk tuk (taxi-apette che guidano come se fossero in una perenne competizioni), biciclette che trasportano piramidi di pacchi e cianfrusaglie, mucche e animali di varie dimensioni, motorini con 5-6 persone a bordo, pedoni, suv, camion, aria irrespirabile… il caos più totale. Può sembrare banale, ma sul lungo termine è sempre la quotidianità a presentare il conto.
Precisamente per questo, ogni esperienza all’estero è in grado di darti un’opportunità di crescita personale insostituibile: mettendoti al nudo confronto con una realtà, una quotidianità che non è la tua. Situazioni completamente nuove che ti vedono acerbo, inesperto. Non importa quale sia la tua età o quante e quali cose tu abbia già fatto nella vita, ci sarà sempre qualcosa da imparare. E non importano le stelle del tuo hotel o il budget a disposizione per il viaggio: quello che ti porterai dentro, sarà impagabile.
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Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Luisa Morgantini è stata rilasciata insieme al giornalista de Il Sole 24 Ore dopo essere stati fermati in Cisgiordania dalle truppe israeliane . È una buona notizia che tuttavia non cancella la vergogna dei metodi usati contro attivisti e giornalisti stranieri dalle autorità israeliane". Lo dicono Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, di Avs, quest’ultimo ha parlato poco fa direttamente con Morgantini che insieme a Roberto Bongiorni è in attesa che le autorità israeliane liberino i due accompagnatori palestinesi ancora in stato di fermo.
"I fermi, le prevaricazioni e le infinite attese per fare qualsiasi cosa sono il loro modo di agire per scoraggiare chiunque chieda diritti per il popolo palestinese. Ringraziamo i funzionari della Farnesina e il personale diplomatico italiano in Israele che si è impegnata in tutte queste ore per il loro rilascio. Luisa non si è mai fermata - concludono - e non lo farà neanche stavolta. Nemmeno noi".
Milano, 30 gen. (Adnkronos) - In un'informativa della Guardia di finanza di Milano, tra gli atti che fanno parte del fascicolo del processo contro Chiara Ferragni - imputata per truffa continuata e aggravata in relazione alle operazioni commerciali 'Pandoro Balocco Pink Christmas, Limited Edition Chiara Ferragni' (Natale 2022) e 'Uova di Pasqua Chiara Ferragni - sosteniamo i Bambini delle Fate (Pasqua 2021 e 2022) - emergono una serie di mail in cui si evince il malumore su come il team dell'imprenditrice digitale sembra voler gestire la comunicazione sugli accordi commerciali raggiunti. In una mail dell'azienda dolciaria di Cerealitalia si evidenzia come la dicitura 'acquistate l'uovo per sostenere' sarebbe "fuorviante in quanto passerebbe l'errato concetto che acquistando l'uovo si sostiene la causa benefica", mentre in realtà il numero dei prodotti venduti nulla c'entra con la somma destinata all'ente di sostegno per bambini.
Ancora più esplicite le mail in casa Balocco dopo il contrasto con il team di Chiara Ferragni è esplicito. "Mi verrebbe da rispondere 'in realtà le vendite servono per pagare il vostro cachet esorbitante...'" scrive una dipendente all'amministratrice delegata Alessandra Balocco (indagata) che replica: "Hai perfettamente ragione. Si attribuiscono meriti che non hanno, ma il buon Dio ne terrà conto al momento opportuno". E chi cura la comunicazione mette in allarme l'azienda dolciaria di Cuneo. "Chiara Ferragni si sta prendendo tutto il bello di questa iniziativa e voi tutto il brutto. (...) Alla faccia del nuovo Natale rosa e stiloso, insomma. Fate molta attenzione".
E le paure diventano realtà quando le denunce portano all'apertura di un fascicolo in procura e alla perquisizione della Guardia di finanza nelle aziende Ferragni. Nell'informativa viene evidenziato un messaggio Whatsapp inviato al personale: "Avviso importante. Fabio (Damato ex braccio destro dell'imprenditrice digitale, ndr) mi ha chiesto di avvisarvi di non andare in ufficio in Tbs, sia noi dell'ufficio sia chi aveva meeting con lui. C'è la Guardia di finanza e stanno interrogando parte del team". E ancora: "Ragazzi anche chi sta andando in Fenice non andate in ufficio. Sono arrivati anche li, Fabio non vuole che inizino a interrogare tutti".
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Sono un garantista, non ho mai chiesto dimissioni. Sull'opportunità è una scelta che spetta alla ministra Santanchè, alla sua sensibilità, non devo dirglielo io". Lo ha detto Antonio Tajani a 'Dritto e rovescio' sul caso Santanchè.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "C'è molta propaganda politica, legittima, da parte della segretaria del Pd. La sinistra non può dare lezioni, ripresero loro Ocalan con rullo di tamburi all'aeroporto". Lo ha detto Antonio Tajani a 'Dritto e rovescio' sul caso Almasri.
Roma, 30 gen. (Adnkronos) - "Non vorrei ci fosse un attacco politico anche con il sostengo di qualcun'altro, all'estero. Non va bene, si fa anche un danno di immagine al nostro Paese, finire su tutti i giornali stranieri come se metà dei membri del governo fossero dei pericolosi criminali indagati". Lo ha detto Antonio Tajani a 'Dritto e rovescio' sul caso Almasri.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Si poteva aspettare forse qualche giorno, valutare meglio, perché tanta fretta? A pensare male ogni tanto si fa bene". Lo ha detto Antonio Tajani, a 'Dritto e rovescio', sulla comunicazione del Procuratore Lo Voi alla premier e ai ministri sul caso Almasri.
"La stragrande maggioranza dei magistrati non credo la pensi come chi vuole travalicare il propri potere e attaccare il governo. Ma è storia antica", ha aggiunto il ministro degli Esteri.
Roma, 30 feb (Adnkronos) - "La Meloni oggi parla della vicenda Almasri a un evento con imprenditori. Torna ad attaccare la magistratura e a fare la vittima. Insomma dopo i social, ora la platea amica, parla dappertutto tranne che in Parlamento. A Meloni fa fatica soprattutto la democrazia". Lo dice Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei deputati.