“Decreto di dignità? Se reintroducessero i voucher, scusatemi per la volgarità, sarebbe prenderla in quel posto. E non va bene. Si parla addirittura di introdurli in agricoltura, il che è ancora peggio. Salvini dovrebbe combattere il lavoro nero, non i neri. E il lavoro nero molto spesso lo fanno fare gli italiani ai neri, non viceversa”. Così a L’Aria che Tira Estate (La7) il segretario confederale della Cgil, Maurizio Landini, commenta, a proposito del decreto di dignità, l’idea del ministro dell’Agricoltura, Gian Marco Centinaio, di reintrodurre i voucher nel settore. E aggiunge: “Bisogna finirla con la campagna elettorale. Noi abbiamo depositato in Parlamento una legge da discutere e l’abbiamo presentata a questo governo. E su questa legge abbiamo raccolto un milione di firme. Quindi, abbiamo un disegno di legge per riscrivere tutto il diritto del lavoro. Roberto Fico ha promesso di dare grande spazio alle iniziative di legge popolari? Benissimo, siamo pronti a fare tutte le riforme di questo mondo”. Il sindacalista osserva: “Si dice che la disoccupazione si è ridotta, ma, in realtà, c’è stata l’esplosione dei contratti a termine, che, come dice la parola stessa, finiscono prima o poi. Abbiamo sempre sostenuto che era utile reintrodurre le causali e se col decreto di dignità le introducono, siamo d’accordo, ma bisogna vedere come lo si fa. Non mi convince, però, il lasciar fuori il lavoro di somministrazione. Vorrei anche ricordare che su questo decreto non c’è stato un confronto tra il governo e il sindacato. Se questo esecutivo” – continua – “vuol cambiare metodo rispetto al governo precedente, sarebbe utile che si confrontasse coi sindacati. Poi naturalmente è libero di decidere quello che ritiene più opportuno. Ma sarebbe utile se le discussioni si facessero prima. Non vorrei continuare nei prossimi mesi a rispondere a domande sul governo, quando il governo non discute mai con me. Io ho avanzato delle proposte e quindi mi interesserebbe capire cosa pensa il governo delle proposte che la Cgil ha depositato in Parlamento”. E puntualizza: “La Cgil non è stata d’accordo su nessuna delle politiche fatte dal governo precedente, dal Jobs Act alla Buona Scuola. Vorrei però ricordare che non è che i governi precedenti, di cui ha fatto parte anche la Lega, sul piano sociale e sul piano dei diritti, non abbiano prodotto delle devastazioni. Sono 15-20 che si teorizza che lasciar fare al mercato e rendere più precario il lavoro avrebbero risolto i problemi. Oggi, dopo 20 anni, siamo messi peggio di prima”