Dal 2015 la filosofa viveva sotto scorta a causa delle minacce antisemite ricevute da gruppi di estrema destra legate ai suoi studi sull'Olocausto. Sono di colpo finite le minacce? Questo non mi è stato comunicato nella notifica della procura. Mi sentirei sollevata...", scrive su facebook
Le autorità hanno revocato la protezione a Donatella Di Cesare, docente di Filosofia teoretica all’università Sapienza di Roma, famosa soprattutto per i suoi studi sulla Shoah. Ad annunciarlo è lei stessa con un post sui social network. “Dunque sì, dall’oggi al domani mi è stata tolta la scorta. È avvenuto con il nuovo governo – Ministro degli Interni #Salvini. Ma io non avevo una carica politica né istituzionale. Io ero sotto scorta da tre anni per minacce giunte da gruppi neonazisti e neofascisti. Sono di colpo finite le minacce? Questo non mi è stato comunicato nella notifica della procura. Mi sentirei sollevata…”, scrive su facebook la filosofa. Dal 2015 Di Cesare viveva sotto scorta a causa delle minacce antisemite ricevute da gruppi di estrema destra legate ai suoi studi sull’Olocausto.
“Donatella Di Cesare da un momento all’altro non ha più la scorta. La decisione le è stata comunicata senza le dovute motivazioni, che ci sembrano necessarie per la sua tranquillità. Ci uniamo alla sua richiesta di chiarimenti, in un momento così delicato, in cui tutto rischia di essere strumentalizzato e di diventare molto pericoloso”, ha commentato Giuseppe Civati, fondatore di Possibile. Nelle ultime settimane la questione scorte ha sollevato parecchie polemiche. Prima c’era stato il botta e risposta tra lo stesso Salvini e Roberto Saviano, con il ministro dell’Interno che aveva minacciato una nuova valutazione del reale pericolo corso dallo scrittore: “Saranno le istituzioni competenti a valutare se corra qualche rischio, anche perché mi pare che passi molto tempo all’estero. Valuteranno come si spendono i soldi degli italiani”. Poi il pm Nino Di Matteo aveva raccontato di come già da alcune settimane fosse stata tolta la protezione all’ex collega Antonio Ingroia.
Ad assegnare le scorte in Italia è l’Ufficio centrale interforze per la Sicurezza personaleche è un’articolazione del Dipartimento di pubblica sicurezza . Si tratta di un organo collegiale che collabora con Aisi, Aise e forze dell’ordine per raccogliere e analizzare tutte le situazioni personali di rischio. È stato istituito nel 2002, sotto il secondo governo di Silvio Berlusconi, dopo l’assassinio del giuslavorista Marco Biagi, ammazzato dalle Brigate Rosse dopo che gli era stata azzerata la protezione. In passato, infatti, le scorte venivano assegnate dai comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica sulla base di informazioni raccolte a livello locale.