La nuova colonna sonora della lotta al bullismo è il rombo delle motociclette accompagnato da applausi scroscianti. Il direttore d’orchestra è lo zio di una giovane ragazza inglese da anni nelle grinfie dei soliti “tormentors”, i bulli. Il teatro della sinfonia è il Lumley Castle di Chester le Street, nella contea di Durham, Inghilterra. Chloe Robson ha 16 anni e non vede l’ora di andare al tradizionale ballo di fine anno. O forse no, forse Chloe Robson ha paura di quella festa perché potrebbe diventare davvero il colpo più grande per i bulletti che la tormentano ormai da troppi anni. “Vado? Non vado?”: Chloe si è tormentata per settimane. Nella sua testa il film sarebbe stato lo stesso: l’avrebbero presa a male parole, l’avrebbero spintonata, le avrebbero scaraventato qualcosa addosso. Dalle elementari fino all’Hermitage Academy di Chester le Street il copione era sempre stato lo stesso, ogni giorno era stato il giorno sbagliato. E anche quello più atteso, quello del ballo di fine anno, rischiava dunque di avere lo stesso destino. Ma questa volta il destino ha dovuto farsi da parte e lasciare spazio allo zio di Chloe, Grant, e alla sua generosa genialità.
Lo zio Grant guida il gruppo di supporto Bikers Against Bullies, i motociclisti contro i bulli, e qualche giorno prima del ballo di Chloe ha guardato i suoi compagni: “Ragazzi, dobbiamo suonarle a dei bulletti. Ma non le sberle, le note della rivincita dei buoni”. Ecco allora che il ballo di fine anno per Chloe si è trasformato da potenziale incubo a sogno ad occhi aperti, uno di quelli che difficilmente scorderà. Già, perché Chloe è arrivata al Castello di Lumley scortata ben 126 motociclisti. I suoi cavalieri d’eccezione non l’hanno scortata su cavalli bianchi ma in sella a moto ruggenti e pronte a mordere l’asfalto. In un tripudio di sgasate e applausi di genitori, insegnanti e compagni, Chloe è scesa dall’auto sulla quale viaggiava e ha sfoderato il sorriso di chi, finalmente, non ha più nulla da temere. Il ballo era lì che l’aspettava, il suo momento era arrivato. E i bulli non c’erano più. “Ero molto preoccupata per il ballo e per la reazione che avrei avuto – ha racontato Chloe con le lacrime gli occhi – È stato un grande shock quando abbiamo sentito i motori e tutti i motociclisti. Non me lo aspettavo, mi ha fatto sentire supportata e fiduciosa. È stato un momento indescrivibile. I miei amici hanno corso tutti e hanno detto “wow, quello sì che era un ingresso!””.
Chloe ora ha trovato il suo primo lavoretto. Comincerà proprio con i Bikers Against Bullies curando i loro profili social, inserendo contenuti e curando l’aspetto grafico. Passata l’estate invece la giovane studentessa di Durham si iscriverà al sesto anno e continuerà gli studi di media e fotografia. Nello zaino Chloe Robson ora potrà metterci un sorriso in più. E potrà finalmente togliere la paura.