“Decreto di dignità? Ci sono tante cose che non vanno. A oggi vedo tanta propaganda e poca dignità. Nei fatti c’è un racconto di cambiamento in meglio sul lavoro che non corrisponde alla realtà”. Sono le parole del segretario reggente del Pd, Maurizio Martina, ospite di Omnibus (La7). E aggiunge: “Lega e M5s hanno raccontato di aver cambiato radicalmente alcune scelte fondamentali del Jobs Act e in realtà non è così. Non si interviene seriamente sui nodi fondamentali del mercato del lavoro italiano, che andrebbero adesso gestiti, vista la fase nuova che abbiamo davanti. Ci sono alcune preoccupanti inversioni di tendenza, come ad esempio l’annullamento dello split payment per i professionisti, aprendo lo spazio per un ritorno all’evasione fiscale. Se si vuole lavorare seriamente per la stabilizzazione dei contratti a tempo indeterminato, non si fanno queste operazioni”. “E perché non l’avete fatto voi quando eravate al governo?”, chiede la conduttrice Gaia Tortora. “No, no, ce ne siamo occupati” – si difende Martina – “Anche con questo decreto una persona con un contratto a termine, dopo diversi mesi, non viene assunta. Noi abbiamo fatto delle scelte di fondo molto importanti col Jobs Act e in parte con la legge di Stabilità. Pensate alla decontribuzione sugli under 30, che ha consentito un meccanismo di incentivo riconosciuto dagli ultimi dati Istat. Non basta, io non sono qui per dire che abbiamo fatto tutto. Anzi, sono qui a immaginare concretamente l’alternativa a queste proposte di propaganda”. E menziona le due controproposte del Pd: “E’ necessario innanzitutto il salario minimo legale per chi non ha il contratto nazionale. Vogliamo fare quello che ha fatto tutta l’Europa? Facciamolo. Anziché stare a girare attorno alla propaganda, Lega e M5s misurassero le loro parole, ora che sono al governo. La nostra seconda proposta concreta è il taglio del costo del lavoro a tempo indeterminato almeno di 4 punti nei prossimi 5 anni. Vogliamo andare avanti nel solco delle scelte impostate in questi anni? Se queste due proposte il governo c’è, noi ci siamo”. Martina chiosa: “Non organizzino ancora una volta un terzo tempo della campagna elettorale su questi temi in questo modo. Avevano annunciato il ritorno dei voucher e non c’è traccia nel decreto di dignità. E’ abbastanza imbarazzante che Di Maio ora abbia scoperto che tutti i provvedimenti necessitino di coperture finanziarie certe. Auguri. Governare è questo”
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