Da oggi, per la prima volta nella storia, a ricoprire la carica di sindaco della città di Tunisi sarà una donna. Con 26 voti a favore, i consiglieri comunali hanno preferito Souad Abderrahim, capolista del partito islamico moderato Ennhadha, al suo rivale Kamel Idir, del partito laico Nidaa Toune’s, arrivato secondo con 22 preferenze.”Essere il primo sindaco donna di Tunisi è un orgoglio per tutte le donne tunisine” aveva dichiarato la prima cittadina in occasione delle elezioni comunali del 6 maggio, che la vedevano in testa alle preferenze dei cittadini.
Souad, 54enne farmacista, che non porta il velo pur essendo capolista di un partito islamico, ha puntato molto sulla lotta alla discriminazione di genere. Sposata e madre di due figli, nel 2014 ha ottenuto l’onorificenza di cavaliere dell’Ordine al merito tunisino. Né di destra né di sinistra, ma “indipendente”, come più volte si è definita lei stessa, ha chiare e tradizionaliste posizioni sulla famiglia.
A sette anni dalla Rivoluzione dei gelsomini, nel contesto della primavera araba, in Tunisia è andato votare solo il 34% degli aventi diritto, un cittadino su tre. Una scarsa partecipazione, ma che ha premiato spesso le donne: circa il 47% di loro siede nei consigli comunali delle città del Paese ed in molti casi sulla poltrona di sindaco. Merito anche delle “quote rose” che hanno imposto il 50% dei componenti di lista di sesso femminile. Souad Abderrahim ha dedicato la sua vittoria “a tutte le donne tunisine”.