Sentenze da “sovvertire“. Anche se la memoria lunga e l’attenzione di un presidente di collegio ha impedito che accadesse. Tangenti da devolvere a un amico molto malato e con qualche debito. L’ennesima storia di corruzione in atti giudiziari è il sequel dell’inchiesta che il 6 febbraio 2018 portò all’arresto di quindici persone tra un pm e due avvocati e ora apre le porte del carcere a un altro magistrato: Giuseppe Mineo, ex giudice del Consiglio di Giustizia Amministrativa Siciliana , l’organo che sull’isola a statuto speciale svolge le stesse funzioni del Consiglio di Stato. Ed è proprio a Palazzo Spada che Mineo era stato indicato nel maggio del 2016 dall’allora premier Matteo Renzi: il fatto che fosse stato sanzionato per il ritardo con cui depositava le sentenze impedì, secondo indiscrezioni di stampa, la sua nomina dal massimo organo della giustizia amministrativa. Mineo, 56 anni, all’epoca era anche più giovane di un anno rispettò all’età minima prevista per una poltrona al Consiglio di Stato.
Due sentenze sovvertite per 115mila euro – Ai domiciliari, invece, l’altro personaggio colpito dall’ordinanza di custodia cautelare firmata dal giudice per le indagini preliminari di Messina, Maria Militello: si tratta di Alessandro Ferraro, classe 1971, già arrestato nel primo filone dell’inchiesta e indicato anche come “tramite tra malavita catanese e siracusana“. È Ferraro, stretto collaboratore degli avvocati Piero Amara a Giuseppe Calafiore (i due legali al centro dell’inchiesta di febbraio) che riceve 8 bonifici dal 16 maggio al 29 luglio 2016 sul suo conto maltese da poco più 115mila euro. Tanto costa sovvertire due sentenze civili che stavano particolarmente a cuore ad Amara e Calafiore, visto che riguardavano due vicende di loro competenza. Il periodo in cui vengono erogati quei bonifici, tra l’altro, è lo stesso in cui il governo Renzi individua Mineo per una posto al Consiglio di Stato. Da un’inchiesta parallela aperta dalla procura di Roma, tra l’altro, è emerso come Amara fosse socio di Andrea Bacci, amico dell’ex premier, in passato socio d’affari del padre Tiziano, che alcuni mesi fa è stato vittima di alcune intimidazioni.
Il “regalo” all’ex governatore Drago – Il ricevente finale di quei soldi, però, non è Mineo. Il giudice vuole girare quei soldi a Giuseppe Drago, già presidente della Regione Siciliana e deputato, morto proprio nel 2016 e che il giudice corrotto considerava un fratello. Drago – che è stato condannato in via definitiva a tre anni per peculato perché si era appropriato dei fondi della presidenza senza rendicontarli – con quei soldi avrebbe dovuto affrontare un intervento in Malesia e forse ripianare qualche debito, almeno stando alla ricostruzione dei detective delle Fiamme gialle. Il cuore di questo filone d’indagine, come da capo di imputazione, è il tentativo di cambiare due verdetti del consiglio della giustizia amministrativa siciliana. A fare il nome di Mineo è stato Amara, ex legale dell’Eni che da mesi rende dichiarazioni alle Procure di Messina e Roma. Le sue rivelazioni sono al vaglio anche della Procura di Roma che ha aperto un’inchiesta su presunti casi di corruzione al Consiglio di Stato. Gli incontri tra i protagonisti di questa storia sarebbero avvenuti a Roma, tra via Veneto e vicino a Montecitorio. Vertici per cercare di portare a casa un sovvertimento dei verdetti.
I due maxi risarcimenti – Mineo si sarebbe interessato perché le imprese Open Land Srl e Am Group Srl, controllate dai costruttori Frontino, fossero favorite nei ricorsi che avevano intentato contro il comune e la Sovrintendenza di Siracusa. Nel primo caso l’oggetto del contendere era un permesso per demolire e ricostruire il centro commerciale Fiera del Sud. Nel secondo caso, invece, il nulla osta negato alla Am Group che voleva realizzare 71 villette nella zona vicina alle mura dionigiane di Siracusa. Grazie ai buoni uffici dei due avvocati il Tribunale aveva nominato come perito un ingegnere aerospaziale per valutare un caso di vincoli archeologici. Che cosa aveva deciso sulle mura dionigiane il professionista esperto di astronavi? Che la società avrebbe dovuto ottenere un risarcimento da 240 milioni di euro.
Lo sto del presidente Zucchelli – Mineo, però, non era riuscito ad andare incontro ai desiderata di Amara e Colafiore perché il 3 febbraio del 2016 la camera di consiglio si era espressa in maniera sfavorevole alle due società. Il motivo? Il giudice un ostacolo insormontabile rappresentato dal presidente Zucchelli che era intevenuto tramite mail sostenendo che entrambi i ricorsi erano improcedibili. Il tentativo di sovrastimare il risarcimento del danno era dunque fallito. Quando i due avvocati avevano chiesto spiegazioni a Mineo, il giudice si era giustificato sostenendo (o probabilmente millantando) che il presidente, d’accordo in un primo momento, aveva cambiato idea perché nel frattempo era scoppiata un’indagine sui verdetti comprati.
Il gip: “Professionalità a delinquere” – Su Mineo il gip scrive parole durissime: “Ha mostrato di essere avvezzo ad una particolare professionalità a delinquere, in spregio alla funzione ricoperta”. Per giustificare il carcere il giudice sostiene che nulla potrebbe “contenere la disinvoltura con la quale Mineo ha piegato la funzione giurisdizionale ad interessi privati… né al riguardo vale la destinazione solidaristica delle somme per l’amico Drago sia perché l’elevato importo non era certo destinato tutto a coprire i costi della malattia, sia perché avrebbe potuto aiutare l’amico fraterno con un prestito invece di fare mercimonio dell’attività giurisdizionale ricoperta”. All’ex presidente della Regione, secondo la ricostruzione della guardia di finanza, sono arrivati 115mila e 39 euro versati dalla società Ocean One Consulting Srl, riconducibile agli avvocati Amara e Calafiore, sul conto di Ferraro che avrebbe poi girato la somma a Drago. Per il giudice ci sono i riscontri sui bonifici e sono attendibili le dichiarazioni dei due avvocati che hanno cominciato a collaborare.
L’ideologo di Lombardo che piaceva a Renzi – Mineo da qualche tempo non era più un giudice amministrativo: il Comune di Vittoria lo ha recentemente nominato a capo del nucleo di valutazione dei dirigenti dell’ente e delle performance dell’amministrazione. Dovrebbe controllare la regolarità contabile e amministrativa del comune. “Funzioni – scrive il gip di Messina – che lo rendono particolarmente esposto ad accordi corruttivi“. Considerato vicino all’ex governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo, indicato da alcuni come l’ideologo del Movimento per l’Autonomia, il giudice aveva fatto già parlare di sè quando era stato nominato al Consiglio di giustizia amministrativa nel 2010. A indicarlo proprio Lombardo, ma alcuni giornali locali avevano fatto notare come per un posto al Cga occorresse essere professore ordinario mentre all’epoca Mineo era solo un associato. Più o meno la stessa situazione in cui si troverà quattro anni dopo quando a fare il suo nome per un posto al Consiglio di Stato sarà il governo Renzi. Una nomina stoppata, come le sentenze che dovevano essere sovvertite.
Giustizia & Impunità
Messina, arrestato l’ex giudice Mineo che Renzi voleva al Consiglio di Stato: a lui 115mila euro per “sovvertire sentenze”
In manette l’ex membro del Consiglio di giustizia amministrativa Siciliana Giuseppe Mineo. Nel 2016 era stato indicato dall'ex premier per un posto a Palazzo Spada: il fatto che fosse stato sanzionato per il ritardo con cui depositava le sentenze bloccò la sua nomina. A fare agli inquirenti il nome di Mineo è stato l’avvocato Piero Amara, ex legale dell’Eni che a febbraio è finito in manette e che da mesi rende dichiarazioni ai pm di Messina e Roma
Sentenze da “sovvertire“. Anche se la memoria lunga e l’attenzione di un presidente di collegio ha impedito che accadesse. Tangenti da devolvere a un amico molto malato e con qualche debito. L’ennesima storia di corruzione in atti giudiziari è il sequel dell’inchiesta che il 6 febbraio 2018 portò all’arresto di quindici persone tra un pm e due avvocati e ora apre le porte del carcere a un altro magistrato: Giuseppe Mineo, ex giudice del Consiglio di Giustizia Amministrativa Siciliana , l’organo che sull’isola a statuto speciale svolge le stesse funzioni del Consiglio di Stato. Ed è proprio a Palazzo Spada che Mineo era stato indicato nel maggio del 2016 dall’allora premier Matteo Renzi: il fatto che fosse stato sanzionato per il ritardo con cui depositava le sentenze impedì, secondo indiscrezioni di stampa, la sua nomina dal massimo organo della giustizia amministrativa. Mineo, 56 anni, all’epoca era anche più giovane di un anno rispettò all’età minima prevista per una poltrona al Consiglio di Stato.
Due sentenze sovvertite per 115mila euro – Ai domiciliari, invece, l’altro personaggio colpito dall’ordinanza di custodia cautelare firmata dal giudice per le indagini preliminari di Messina, Maria Militello: si tratta di Alessandro Ferraro, classe 1971, già arrestato nel primo filone dell’inchiesta e indicato anche come “tramite tra malavita catanese e siracusana“. È Ferraro, stretto collaboratore degli avvocati Piero Amara a Giuseppe Calafiore (i due legali al centro dell’inchiesta di febbraio) che riceve 8 bonifici dal 16 maggio al 29 luglio 2016 sul suo conto maltese da poco più 115mila euro. Tanto costa sovvertire due sentenze civili che stavano particolarmente a cuore ad Amara e Calafiore, visto che riguardavano due vicende di loro competenza. Il periodo in cui vengono erogati quei bonifici, tra l’altro, è lo stesso in cui il governo Renzi individua Mineo per una posto al Consiglio di Stato. Da un’inchiesta parallela aperta dalla procura di Roma, tra l’altro, è emerso come Amara fosse socio di Andrea Bacci, amico dell’ex premier, in passato socio d’affari del padre Tiziano, che alcuni mesi fa è stato vittima di alcune intimidazioni.
Il “regalo” all’ex governatore Drago – Il ricevente finale di quei soldi, però, non è Mineo. Il giudice vuole girare quei soldi a Giuseppe Drago, già presidente della Regione Siciliana e deputato, morto proprio nel 2016 e che il giudice corrotto considerava un fratello. Drago – che è stato condannato in via definitiva a tre anni per peculato perché si era appropriato dei fondi della presidenza senza rendicontarli – con quei soldi avrebbe dovuto affrontare un intervento in Malesia e forse ripianare qualche debito, almeno stando alla ricostruzione dei detective delle Fiamme gialle. Il cuore di questo filone d’indagine, come da capo di imputazione, è il tentativo di cambiare due verdetti del consiglio della giustizia amministrativa siciliana. A fare il nome di Mineo è stato Amara, ex legale dell’Eni che da mesi rende dichiarazioni alle Procure di Messina e Roma. Le sue rivelazioni sono al vaglio anche della Procura di Roma che ha aperto un’inchiesta su presunti casi di corruzione al Consiglio di Stato. Gli incontri tra i protagonisti di questa storia sarebbero avvenuti a Roma, tra via Veneto e vicino a Montecitorio. Vertici per cercare di portare a casa un sovvertimento dei verdetti.
I due maxi risarcimenti – Mineo si sarebbe interessato perché le imprese Open Land Srl e Am Group Srl, controllate dai costruttori Frontino, fossero favorite nei ricorsi che avevano intentato contro il comune e la Sovrintendenza di Siracusa. Nel primo caso l’oggetto del contendere era un permesso per demolire e ricostruire il centro commerciale Fiera del Sud. Nel secondo caso, invece, il nulla osta negato alla Am Group che voleva realizzare 71 villette nella zona vicina alle mura dionigiane di Siracusa. Grazie ai buoni uffici dei due avvocati il Tribunale aveva nominato come perito un ingegnere aerospaziale per valutare un caso di vincoli archeologici. Che cosa aveva deciso sulle mura dionigiane il professionista esperto di astronavi? Che la società avrebbe dovuto ottenere un risarcimento da 240 milioni di euro.
Lo sto del presidente Zucchelli – Mineo, però, non era riuscito ad andare incontro ai desiderata di Amara e Colafiore perché il 3 febbraio del 2016 la camera di consiglio si era espressa in maniera sfavorevole alle due società. Il motivo? Il giudice un ostacolo insormontabile rappresentato dal presidente Zucchelli che era intevenuto tramite mail sostenendo che entrambi i ricorsi erano improcedibili. Il tentativo di sovrastimare il risarcimento del danno era dunque fallito. Quando i due avvocati avevano chiesto spiegazioni a Mineo, il giudice si era giustificato sostenendo (o probabilmente millantando) che il presidente, d’accordo in un primo momento, aveva cambiato idea perché nel frattempo era scoppiata un’indagine sui verdetti comprati.
Il gip: “Professionalità a delinquere” – Su Mineo il gip scrive parole durissime: “Ha mostrato di essere avvezzo ad una particolare professionalità a delinquere, in spregio alla funzione ricoperta”. Per giustificare il carcere il giudice sostiene che nulla potrebbe “contenere la disinvoltura con la quale Mineo ha piegato la funzione giurisdizionale ad interessi privati… né al riguardo vale la destinazione solidaristica delle somme per l’amico Drago sia perché l’elevato importo non era certo destinato tutto a coprire i costi della malattia, sia perché avrebbe potuto aiutare l’amico fraterno con un prestito invece di fare mercimonio dell’attività giurisdizionale ricoperta”. All’ex presidente della Regione, secondo la ricostruzione della guardia di finanza, sono arrivati 115mila e 39 euro versati dalla società Ocean One Consulting Srl, riconducibile agli avvocati Amara e Calafiore, sul conto di Ferraro che avrebbe poi girato la somma a Drago. Per il giudice ci sono i riscontri sui bonifici e sono attendibili le dichiarazioni dei due avvocati che hanno cominciato a collaborare.
L’ideologo di Lombardo che piaceva a Renzi – Mineo da qualche tempo non era più un giudice amministrativo: il Comune di Vittoria lo ha recentemente nominato a capo del nucleo di valutazione dei dirigenti dell’ente e delle performance dell’amministrazione. Dovrebbe controllare la regolarità contabile e amministrativa del comune. “Funzioni – scrive il gip di Messina – che lo rendono particolarmente esposto ad accordi corruttivi“. Considerato vicino all’ex governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo, indicato da alcuni come l’ideologo del Movimento per l’Autonomia, il giudice aveva fatto già parlare di sè quando era stato nominato al Consiglio di giustizia amministrativa nel 2010. A indicarlo proprio Lombardo, ma alcuni giornali locali avevano fatto notare come per un posto al Cga occorresse essere professore ordinario mentre all’epoca Mineo era solo un associato. Più o meno la stessa situazione in cui si troverà quattro anni dopo quando a fare il suo nome per un posto al Consiglio di Stato sarà il governo Renzi. Una nomina stoppata, come le sentenze che dovevano essere sovvertite.
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Giustizia & Impunità
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Roma, 6 mar. (Adnkronos) - Offrendo soluzioni innovative nel campo della ricarica per veicoli elettrici e dei sistemi di accumulo di energia, Vestel Mobility presenterà le sue ultime tecnologie alla Fiera Key, che si svolgerà fino al 7 marzo a Rimini, in Italia, presso il Rimini Expo Centre. Alla fiera, a cui partecipa per la prima volta, l'azienda punta a rafforzare la propria posizione nel settore della mobilità europea esponendo per la prima volta alla fiera il nuovo catalogo dei suoi prodotti Dc. I veicoli elettrici e i sistemi energetici sostenibili, sottolinea Ender Yüksel, Direttore Generale di Vestel Mobility, "non sono solo tra i pilastri fondamentali di oggi, ma anche del futuro. Come Vestel Mobility, il nostro obiettivo è essere pionieri di questa trasformazione con le nostre tecnologie innovative. La Fiera Key è un punto di incontro strategico per l'ecosistema dell'energia e della mobilità in Europa, e parteciparvi per la prima volta rappresenta per noi un passo strategico".
In particolare, aggiunge, "il mercato italiano offre un grande potenziale grazie ai crescenti investimenti nelle soluzioni di mobilità sostenibile. Con le nostre ultime soluzioni di ricarica Dc e il nostro portafoglio prodotti ampliato che presenteremo in fiera, miriamo a rafforzare la nostra presenza in questo mercato e a introdurre le nostre innovazioni che plasmeranno il futuro del settore".
Vestel Mobility presenterà ai visitatori di Key 2025 - The Energy Transition Expo, uno degli eventi energetici più prestigiosi d'Europa, le più recenti soluzioni di ricarica Dc in corrente continua e i sistemi di accumulo di energia. Soluzioni innovative, in particolare nel campo delle tecnologie di ricarica per veicoli elettrici, saranno al centro dell'attenzione della fiera. L'ampio portafoglio prodotti di Vestel Mobility, composto da stazioni di ricarica Ac e Dc, offre soluzioni altamente efficienti e sostenibili, adatte alle diverse esigenze degli utenti. I prodotti che saranno esposti in fiera comprendono stazioni di ricarica in corrente alternata come Ac Qatro, Ac Vario, Ac Libra e Ac Rhea, nonché soluzioni di ricarica Dc in corrente continua ultraveloce da 400 kW che offrono prestazioni elevate. Queste innovative stazioni di ricarica Dc in corrente continua offrono agli utenti di veicoli elettrici un'esperienza di ricarica rapida, affidabile ed efficiente, fornendo al contempo un'infrastruttura sostenibile nelle aree commerciali e pubbliche.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - Offrendo soluzioni innovative nel campo della ricarica per veicoli elettrici e dei sistemi di accumulo di energia, Vestel Mobility presenterà le sue ultime tecnologie alla Fiera Key, che si svolgerà fino al 7 marzo a Rimini, in Italia, presso il Rimini Expo Centre. Alla fiera, a cui partecipa per la prima volta, l'azienda punta a rafforzare la propria posizione nel settore della mobilità europea esponendo per la prima volta alla fiera il nuovo catalogo dei suoi prodotti Dc. I veicoli elettrici e i sistemi energetici sostenibili, sottolinea Ender Yüksel, Direttore Generale di Vestel Mobility, "non sono solo tra i pilastri fondamentali di oggi, ma anche del futuro. Come Vestel Mobility, il nostro obiettivo è essere pionieri di questa trasformazione con le nostre tecnologie innovative. La Fiera Key è un punto di incontro strategico per l'ecosistema dell'energia e della mobilità in Europa, e parteciparvi per la prima volta rappresenta per noi un passo strategico".
In particolare, aggiunge, "il mercato italiano offre un grande potenziale grazie ai crescenti investimenti nelle soluzioni di mobilità sostenibile. Con le nostre ultime soluzioni di ricarica Dc e il nostro portafoglio prodotti ampliato che presenteremo in fiera, miriamo a rafforzare la nostra presenza in questo mercato e a introdurre le nostre innovazioni che plasmeranno il futuro del settore".
Vestel Mobility presenterà ai visitatori di Key 2025 - The Energy Transition Expo, uno degli eventi energetici più prestigiosi d'Europa, le più recenti soluzioni di ricarica Dc in corrente continua e i sistemi di accumulo di energia. Soluzioni innovative, in particolare nel campo delle tecnologie di ricarica per veicoli elettrici, saranno al centro dell'attenzione della fiera. L'ampio portafoglio prodotti di Vestel Mobility, composto da stazioni di ricarica Ac e Dc, offre soluzioni altamente efficienti e sostenibili, adatte alle diverse esigenze degli utenti. I prodotti che saranno esposti in fiera comprendono stazioni di ricarica in corrente alternata come Ac Qatro, Ac Vario, Ac Libra e Ac Rhea, nonché soluzioni di ricarica Dc in corrente continua ultraveloce da 400 kW che offrono prestazioni elevate. Queste innovative stazioni di ricarica Dc in corrente continua offrono agli utenti di veicoli elettrici un'esperienza di ricarica rapida, affidabile ed efficiente, fornendo al contempo un'infrastruttura sostenibile nelle aree commerciali e pubbliche.
Roma, 7 mar. (Adnkronos) - "Pasquale Laurito ha seguito con passione e competenza la politica italiana per decenni, diventando un importante punto di riferimento per il giornalismo parlamentare. Con il suo lavoro e la sua dedizione ha raccontato la vita delle istituzioni con grandissima profondità. Le mie condoglianze e quelle del Senato della Repubblica ai suoi cari e a chi ha condiviso con lui questo lungo percorso". Lo scrive sui social il presidente del Senato, Ignazio La Russa.
Milano, 7 mar. (Adnkronos) - "La campagna 'Mettici la testa' è mirata principalmente ai cestini, che noi chiamiamo cestoni stradali. A Milano ce ne sono circa 13mila per le strade e 10mila nei parchi. La densità di questi cestini è di 1,7 per abitante, la più alta d’Europa, solo Amsterdam si avvicina. Come dimensionamento e posizionamento ci siamo, abbiamo aumentato la frequenza di svuotamento rispetto al contratto precedente fino ad arrivare a una media di 2,2 svuotamenti al giorno". Così Marcello Milani, amministratore delegato di Amsa, durante la presentazione della campagna 'Mettici la Testa', che ha preso il via a Milano con l’inaugurazione di un’installazione interattiva per portare cittadini, city users e turisti 'dentro' al fenomeno dell’utilizzo improprio dei cestini stradali.
In piazza XXV aprile un enorme contenitore alto circa 7 metri diventa uno spazio di riflessione in cui le persone possono letteralmente 'mettere la testa' e osservare il problema dei conferimenti errati: "L'obiettivo della campagna -prosegue Milani- è ricordare ai milanesi che i cestini vanno utilizzati per i rifiuti prodotti in mobilità durante il passeggio e non per quelli prodotti in abitazione o esercizi commerciali".
"L'utilizzo sbagliato -avverte- comporta il veloce riempimento dei cestini e una mancanza di decoro quando traboccano. Speriamo che chi ha sbagliato rifletta sull’errore e ci dia una mano. Il lavoro che facciamo viene bene se i milanesi ci danno una mano come già stanno facendo con la raccolta differenziata. Se continuano a darci una mano noi facciamo un buon lavoro e la città risulta più pulita con l’aiuto di tutti".
Milano, 7 mar. (Adnkronos) - "La campagna 'Mettici la testa' è mirata principalmente ai cestini, che noi chiamiamo cestoni stradali. A Milano ce ne sono circa 13mila per le strade e 10mila nei parchi. La densità di questi cestini è di 1,7 per abitante, la più alta d’Europa, solo Amsterdam si avvicina. Come dimensionamento e posizionamento ci siamo, abbiamo aumentato la frequenza di svuotamento rispetto al contratto precedente fino ad arrivare a una media di 2,2 svuotamenti al giorno". Così Marcello Milani, amministratore delegato di Amsa, durante la presentazione della campagna 'Mettici la Testa', che ha preso il via a Milano con l’inaugurazione di un’installazione interattiva per portare cittadini, city users e turisti 'dentro' al fenomeno dell’utilizzo improprio dei cestini stradali.
In piazza XXV aprile un enorme contenitore alto circa 7 metri diventa uno spazio di riflessione in cui le persone possono letteralmente 'mettere la testa' e osservare il problema dei conferimenti errati: "L'obiettivo della campagna -prosegue Milani- è ricordare ai milanesi che i cestini vanno utilizzati per i rifiuti prodotti in mobilità durante il passeggio e non per quelli prodotti in abitazione o esercizi commerciali".
"L'utilizzo sbagliato -avverte- comporta il veloce riempimento dei cestini e una mancanza di decoro quando traboccano. Speriamo che chi ha sbagliato rifletta sull’errore e ci dia una mano. Il lavoro che facciamo viene bene se i milanesi ci danno una mano come già stanno facendo con la raccolta differenziata. Se continuano a darci una mano noi facciamo un buon lavoro e la città risulta più pulita con l’aiuto di tutti".
Roma, 7 mar. (Adnkronos) - "La chimica ha fatto la differenza nel nostro sistema Paese e soprattutto nella rivoluzione economica del nostro paese. La chimica ha fatto il boom economico, la chimica ci ha dato un premio Nobel, la chimica fa la differenza, la chimica è il futuro, la chimica è la qualità del nostro futuro, la chimica ha inquinato, la chimica renderà tutto più sostenibile. Grazie dunque ad Antonio Tajani per saper fare sistema, anzi, 'ecosistema', che significa mettere insieme tutte le forze per proporre un prodotto - abbiamo prodotti di assoluta innovatività - dalla ricerca, all'evoluzione applicata all'industria, alla distribuzione". Lo ha detto il ministro dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, intervenendo all'evento, a Villa Madama, 'Innovazione chimica come moltiplicatore di internalizzazione e competitività'.
Accanto a 'ecosistema', la Bernini cita l'importanza di un altro termine, quello di 'multidisciplinarietà': "Direi che la chimica - afferma - è uno dei luoghi della formazione multidisciplinare, dove maggiormente si manifesta l'esigenza di contaminazione culturale. Le università si sono sicuramente strutturate per dare alla chimica uno sfondo multidisciplinare. Ci sono 125 corsi di laurea nelle università italiane dedicate alla chimica, e non sono solo chimica e o scienze chimiche, ma chimica del materiale, chimica della manufacturing, perché la chimica è materiale, voi tutti lo sapete. Il materiale che ci interessa di più in assoluto in questo momento è un materiale in cui noi siamo fortissimi e inimitabili: è la materia grigia, che caratterizza la forza dei nostri ricercatori. C'è la chimica applicata all'industria e all'ambiente, la chimica dell'ambiente, la chimica della sostenibilità, la chimica dell'industria, dell'estetica e della cosmetica, la chimica forense, la chimica nei laboratori, la chimica dello sport, la chimica applicata all'intelligenza artificiale. Tutto questo per dire che la forza del nostro sistema formativo anche quello di avere profonde, strutturatissime radici nel nostro passato, che sono il presupposto del nostro futuro, hanno nella chimica la massima espressione".
Riguardo il mondo dell'università, la ministra sottolinea come adesso, a dispetto del passato, "l'interdisciplinarietà sia essenziale, anzi la' transdisciplinarietà, che deve essere verticale e orizzontale. Bisogna saper lavorare insieme: università, enti di ricerca, imprese, territori, terzo settore, associazionismo, professionisti. Questo è il senso delle infrastrutture di ricerca. Noi abbiamo investito 11 miliardi per creare infrastrutture di ricerca che facciano ancora 'ecosistema'. Cioè che lavorino tutti insieme. Un tempo si diceva che l'università era l'uomo della speculazione, l'impresa l'uomo dell'attuazione. Non è più così. Deve esistere un lavoro e un collegamento immediato tra chi si fa le domande, chi dà le risposte e chi rende queste risposte concrete. E naturalmente oggetto di una distribuzione il più possibile internazionalizzante. Io credo che la parola 'internazionalizzazione' sia molto importante oggi. Proprio perché nessuno può prescindere da una dimensione internazionale. Che non significa destrutturare la natura delle nostre piccole e medie imprese".
"Bisogna dare alle nostre piccole e medie imprese una cifra scientifica di ricerca - conclude la Bernini - perché è importantissimo il collegamento con gli enti di ricerca e soprattutto una struttura Paese che li sappia sopportare. Questo è, secondo me, il luogo giusto per esprimere le proprie potenzialità e soprattutto per consentire quell'interoperabilità, non solamente del capitale tecnologico, ma anche soprattutto del capitale umano, cioè far andare e tornare ricercatori, perché i cervelli non si fermano con le barriere, si fanno tornare con le infrastrutture di ricerca".
Milano, 7 mar. (Adnkronos) - "Quanto sta accadendo oggi ha dell'incredibile! L'unico assessore che ha avuto il coraggio di criticare l'operato della sinistra al governo della città viene fatto fuori dai responsabili della disfatta urbanistica meneghina, il sindaco Sala con la sua amministrazione comunale, che si guardano bene dal presentare le dovute dimissioni". Lo afferma Samuele Piscina, Consigliere comunale di Milano e segretario provinciale della Lega, in merito alle dimissioni di Guido Bardelli, assessore milanese alla Casa. Dimissioni che arrivano dopo il terremoto giudiziario sull'urbanistica.
"Le responsabilità della sinistra comunale, che per più di un decennio ha dettato le regole sull'urbanistica, sono evidenti ormai a tutti e ricadono sulle famiglie che hanno acquistato casa, sui lavoratori e su tutti i milanesi a causa del prezzo delle case in città che schizzerà sempre più alle stelle. Fare di Bardelli, in Giunta da pochi mesi, un capro espiatorio solo perché ha osato criticare l'imperatore Beppe, non risolverà la situazione" aggiunge in una nota.
"A gran voce la Lega continua a chiedere all'amministrazione comunale di fare in passo indietro nell'interesse dei milanesi. Il sistema Milano, inteso come apparato amministrativo di gestione evidentemente incompetente della questione urbanistica, è evidente che non abbia retto e presenti troppi buchi grigi, per nulla trasparenti. Serve cambiamento e a prescindere un commissariamento dell'amministrazione sulla materia urbanistica", conclude Piscina.