Non servirà più un certificato della Asl per mandare i bambini in classe durante l'anno scolastico 2018-19 come previsto dalla legge Lorenzin. Il Pd attacca: "Campagna demagogica". L'esperta: "Il depotenziamento dell’obbligo rischia di far perdere progressi sulle coperture vaccinali"
Non un certificato della Asl che attesti l’avvenuta vaccinazione, ma un’autocertificazione: basterà questo per consentire l’iscrizione a scuola dei bambini per l’anno scolastico 2018-19. Questa la novità inserita nella circolare che sarà presentata il 5 luglio al ministero della Salute dalla titolare del dicastero Giulia Grillo e dal collega del Miur, Marco Bussetti. Il provvedimento è stato in parte anticipato dalla ministra durante il Question Time di oggi, in cui ha annunciato “una significativa semplificazione dell’onere documentale a carico dei genitori”. Attacca il Partito democratico che difende l’impianto della legge Lorenzin e parla di “campagna demagogica“. “Il depotenziamento dell’obbligo rischia di far perdere rapidamente i progressi fatti negli ultimi mesi sulle coperture vaccinali“, è invece il monito di Susanna Esposito, presidente dell’Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici.
La ministra Grillo è intervenuta nell’Aula di Montecitorio in merito alla scadenza del 10 luglio, prevista nella circolare di attuazione della norma della sua predecessora come ultima data utile per presentare tutta la documentazione ufficiale ed essere in regola con le vaccinazioni per l’iscrizione a scuola nel prossimo anno scolastico. “Il ministero della Salute è al lavoro, insieme al Ministero dell’Istruzione, per individuare le iniziative più idonee“, ha spiegato, precisando che non si tratterà di “una semplice proroga del 10 luglio, ma una significativa semplificazione dell’onere documentale a carico dei genitori”. Non sarà, ha spiegato Grillo, “una misura temporanea, per così dire ‘a tampone’, ma un insieme di accorgimenti che rendano, progressivamente, sempre meno conflittuale il rapporto tra cittadino e istituzioni sanitarie e scolastiche”.
Iniziative, ha continuato, “che terranno certamente conto” del diritto all’inclusione, che è “rinvenibile nel contratto di governo e che, dunque, costituisce la stella polare per la nostra attività in materia”. L’obiettivo prioritario del governo sul tema delle vaccinazioni, ha inoltre chiarito il ministro, “è in questo momento, rappresentato dalla volontà, da una parte, di alleggerire gli oneri ricadenti in capo alle famiglie senza che vengano in alcun modo compromesse le positive finalità di prevenzione che vanno riconosciute, senza alcun dubbio, alle vaccinazioni”. “E, dall’altra – ha poi concluso – di consentire a tutti i minori di poter frequentare gli asili nido e le scuole dell’obbligo”.
Nei giorni scorsi il ministero aveva valutato l’ipotesi di concedere una proroga alle famiglie rispetto alla scadenza del 10 luglio, per dar loro più tempo per presentare gli attestati originali dopo aver presentato l’autocertificazione al momento dell’iscrizione. Ora invece la sostanziale novità: basteranno quest’ultime. Resta da capire però come la circolare verrà poi adattata all’anno scolastico 2019-20, quando la procedura prevista dalla legge Lorenzin cambierà e saranno i dirigenti scolastici a trasmettere alle Asl territoriali l’elenco degli iscritti. Le Asl poi provvederanno a restituire gli elenchi indicando chi non è in regola con gli obblighi vaccinali.
Rimane in questo sensa la volontà di modificare la legge: “Questo governo – ha affermato Grillo – nella ferma e sincera convinzione della centralità del ruolo del Parlamento, ascolterà ogni seria e condivisa proposta di modifica della normativa vigente, nell’ottica di un migliore bilanciamento tra il diritto all’inclusione, il diritto all’istruzione e il diritto alla tutela della salute individuale e collettiva”. Il ministro ha anche annunciato una nuova campagna d’informazione “sul valore dei vaccini come fondamentale misura di prevenzione primaria“.
“È ovvio che l’autocertificazione è un depotenziamento, di fatto si torna alla situazione che c’era prima della legge” afferma Esposito, presidente di Waidid. “Se si unisce questo alle dichiarazioni recenti di Matteo Salvini sulla pericolosità dei vaccini si genera confusione nelle famiglie, con il risultato che le coperture torneranno a scendere“. “E’ un vero peccato soprattutto perché la legge stava dando ottimi risultati, con i tassi in risalita sia per l’esavalente che per gli altri vaccini”, sostiene Esposito, ordinaria di Pediatria all’università di Perugia. “L’obbligo non è stato inserito per fare soldi con le multe, ma per tutelare la sanità pubblica“, conclude.
“Anche oggi, dopo aver ascoltato le parole della ministra della Salute Grillo, possiamo affermare che non stiamo uscendo dalla demagogia”, attaccano i deputati del Pd. Secondo Elena Carnevali, della presidenza del Gruppo Pd alla Camera, e Vito De Filippo, capogruppo Dem in commissione Affari sociali, “non può certamente essere un’autocertificazione dei genitori a sostituire la documentazione prevista per legge”. “Con superstizione ed ignoranza state proseguendo una guerra fra scienza e politica – dicono – Non fatevi dettare la linea dai Nobel improvvisati di Pontida. Prendete le distanze da Salvini, il vero premier, che ha affermato che i vaccini fanno male ai bambini”. “Fate finalmente una scelta senza se e senza ma. Lo dobbiamo a tutti quei bambini che non possono proteggersi da soli”, concludono i deputati Pd.