In Via delle Stelline 1, Milano c'è la sede della nuova Lega di Salvini, costituita dopo che le procure si sono messe alla ricerca dei fondi di quella vecchia. La portinaia respinge la posta, le consegne vanno a vuoto. Solo l'ufficiale giudiziario raggiunge lo studio del commercialista dove il partito che esprime mezzo governo e il ministro degli Interni ha trovato riparo. Allo stesso indirizzo spuntano società schermate
“La Lega qui? Mai sentito, no che non c’è”. In via Privata delle Stelline 1 a Milano cadono tutti dalle nuvole. Eppure lì c’è la sede legale del partito di Salvini. E’ scritto nello statuto, è riportato nella Gazzetta Ufficiale. Lì è domiciliato il segretario. È vero, solo che pochi lo sanno. Non lo sa la portinaia che da 33 anni lucida le scale dello stesso palazzo a mattoni rossi: “Vi garantisco che qui non c’è, viene un sacco di gente a chiedere. Arriva della posta, ma ho ordine di rimandare tutto indietro. Non so perché diano questo indirizzo”. Neppure il postino lo sa, le raccomandate degli iscritti tornano indietro: “Destinatario sconosciuto”. I condomini neanche lo sospettano. Il partito che esprime metà del governo, a partire dal ministro degli Interni e vicepremier, alberga in zona De Angeli con molta discrezione, anche troppa. Proviamo allora a consegnare una pizza, a mo’ di pretesto per fare domande a chiunque viva o lavori nell’edificio: nulla di nulla.
Alla fine, dopo molti tentativi andati a vuoto, è toccato scomodare l’ufficiale giudiziario chiedendo al tribunale di notificare alla Lega in via delle Stelline una intimazione a ritirare la posta. Stavolta la consegna va a buon fine, impresa in cui per sei mesi hanno fallito aspiranti tesserati, comuni cittadini e improvvisati garzoni di pizzeria. Non senza stupore, però: “Prima d’ora non avevo mai consegnato lì un atto per la Lega”, confida il responsabile per la zona dell’ufficio notifiche del Tribunale di Milano. Perché gli atti, ragiona, corrono sempre e solo otto chilometri più a Nord, nella storica sede di via Bellerio.
Apprende così che la vecchia Lega, quella con il Nord e secessionista, è stata messa in soffitta. Sei mesi fa è stata creata la Lega per Salvini Premier. Sotto questo simbolo sono stati eletti i parlamentari a marzo e qui sono stati dirottati il 2 per mille e lenuove entrate, mettendole al sicuro dalla pretese della giustizia. La Procura di Genova dà ancora la caccia ai 48 milioni frutto della truffa allo Stato per cui un anno fa sono stati condannati in primo grado Umberto Bossi e Francesco Belsito. Sinora né ha trovati solo 3 e per questo ha chiesto di sequestrare ogni fondo riferibile al partito oggi guidato dal ministro dell’interno Matteo Salvini. “Sequestrate ovunque siano i soldi della Lega”, ha confermato la Cassazione. Solo che nel frattempo qualcuno l’ha clonata in via delle Stelline, dove non c’è quasi nulla, dove non si può consegnare una raccomandata.
Giusto l’amministratore del condominio, alla fine, si fa sfiorare dal dubbio: “C’è uno studio di commercialisti, provate a chiedere a loro”. Si tratta dello studio Scillieri-Zito. Antonio Zito dice di saperne poco o nulla: “E’ una domiciliazione e basta, qui non c’è proprio nulla. Della Lega ho scoperto per caso, ma non conosco i clienti del collega perché non siamo soci, dividiamo solo gli spazi”. Il collega è Michele Scillieri. Ma non sono bastati due giorni di telefonate alla segretaria per parlare con lui.
I misteri di via delle Stelline e la società schermata
Eppure le domande sono tante, a iniziare da una: perché in via delle Stelline 1? I pm di Genova sospettano che i fondi delle vecchia Lega siano stati nascosti in Lussemburgo. Inchieste giornalistiche accreditano uno spostamento del baricentro finanziario della nuova Lega (di Salvini) da Milano a Bergamo. L’Espresso, in particolare, ha raccontato come proprio una holding del Granducato sia dietro sette società con sede legale allo stesso indirizzo di due commercialisti di Bergamo, Andrea Manzoni e Alberto Di Rubba. Insieme al tesoriere del partito Giulio Centemero hanno creato l’associazione “Più voci”, destinataria di un contributo da 250mila euro del costruttore romano Luca Parnasi, arrestato nell’inchiesta sullo stadio della Roma. Manzoni e Di Rubba sono anche direttore amministrativo del gruppo leghista alla Camera e revisore di quello al Senato. Insomma sono i commercialisti scelti da Salvini, insieme al tesoriere Centemero, per gestire i conti del Carroccio.
Ma non sono i soli, visto che ora è saltato fuori pure lo studio di commercialisti di via delle Stelline 1. Dalle ricerche de ilfattoquotidiano.it emerge che, oltre alla Lega, ha sede a questo indirizzo anche la società Taaac srl, i cui proprietari sono nascosti dietro una fiduciaria con in pancia il 100% delle quote e il cui atto costitutivo è stato firmato nemmeno un anno fa nello studio di Alberto Maria Ciambella. E chi è? Proprio il notaio che ha registrato gli atti costitutivi delle società bergamasche e i rogiti con cui – secondo il settimanale – la Lega avrebbe disseminato il suo ricco patrimonio tra le varie sezioni regionali.
A schermare la proprietà di Taaac è la San Giorgio Fiduciaria srl di Giorgio Balduzzi, un nome che si ritrova anche dietro alcune delle società bergamasche citate da L’Espresso. Amministratore unico è Vanessa Servalli, titolare di un bar a Clusone (Bergamo) che, oltre a Taaac, amministra anche un’altra società, la “Non solo auto”, che appartiene a Manzoni e Di Rubba, vale a dire i famosi fondatori di “Più Voci”. Se gli incroci non sono già abbastanza, Servalli è anche moglie del cugino di Di Rubba.
Tutte coincidenze o ci sono legami tra Taaac e Carroccio? Sul punto Balduzzi è evasivo: “Non lo so, non rientra nelle mie conoscenze”, risponde, pur sapendo chi sono i proprietari di Taaac che hanno scelto la sua fiduciaria per restare anonimi. “Non c’è nessun legame”, sostiene il leghista Centemero. Ma i tentativi di avere anche la versione di Servalli vanno a vuoto, visto che due giorni di telefonate al bar non sono sufficienti per riuscire a parlare con lei. Resta così un mistero. Cosa ci faccia la società amministrata da una barista di Clusone e con soci senza volto in via delle Stelline 1. Allo stesso indirizzo della sede della nuova Lega.