Provate a scrivere alla Lega Nord, o meglio alla “Lega per Salvini premier” chiedendo di aderire al movimento e di ricevere le coordinate di pagamento. Inviate una lettera all’indirizzo indicato all’articolo 4 dello statuto approvato sei mesi fa, che non corrisponde alla storica via Bellerio, ma a un anonimo condominio nel quartiere De Angeli, in via Privata delle Stelline 1 a Milano. La raccomandata con ricevuta di ritorno non sarà recapitata perchè l’utente è sconosciuto. E quindi tutto tornerà al mittente, con l’indirizzo barrato e la specificazione del postino di aver lasciato un avviso. Incredibile, ma vero. Possibile che il partito del neo ministro dell’Interno sia un contenitore vuoto? O per lo meno un luogo dove la corrispondenza non può arrivare? Eppure per un movimento politico il luogo della sede, anche amministrativa, è importante. Non a caso deve essere indicato negli atti costitutivi, titolo necessario per ottenere i finanziamenti in base alla legge 149 del 2013 che abolì il finanziamento pubblico, per reintrodurlo sotto forma di benefici, e impose norme di trasparenza nella gestione dei partiti e nel controllo dei loro bilanci.
E’ difficile pensare che le scatole cinesi delle sigle e degli indirizzi, che di solito accompagnano le società di comodo, si debbano estendere anche a quello che è uno dei due partiti più potenti d’Italia. Eppure è così, la Lega di Salvini è in buona parte una clonazione della Lega Nord per l’indipendenza della Padania creata e voluta da Umberto Bossi. Ma la mutazione genetica del Carroccio ha portato a un coacervo di sigle, che riflettono il passaggio dal sogno della Padania al più concreto partito nazionalista italico, in realtà una entità giuridica diversa dalla Lega Nord, rendendo perlopiù impossibile capire a che cosa si tesseri un leghista che paga la quota. Forse anche per evitare che siano pignorati beni e denaro, visto che i magistrati di Genova aspettano dalla Lega Nord la restituzione di 48 milioni di euro per le malefatte dell’epoca in cui il segretario era Bossi e il cassiere era Pasquale Belsito.
Ad accorgersi delle lettere che non possono essere recapitate è stato un vecchio leghista del Nord Est, piuttosto arrabbiato nel vedere la nomenklatura bossiana messa in un angolo. Come testimoniano le foto delle buste tornate al mittente, a tre mesi dal deposito dello Statuto “non ho trovato sul territorio di Bolzano e provincia una articolazione territoriale regionale o provinciale che rilasci la tessera riferita al nuovo partito e da non confondere con un partito simile di nome ma giuridicamente differente, ovvero la vecchia Lega Nord per l’indipendenza della Padania”. Chiede poi a quanto ammonti la quota da versare per l’iscrizione al partito di Salvini. Era il 21 marzo quando ha spedito la raccomandata, non ha più ricevuto risposta se non il tagliando della notifica a vuoto in via Privata delle Stelline 1, sede legale della nuova Lega, dove neppure una pizza va in porto e la portinaia rispedisce la posta al mittente.
Vediamo allora da dove nasce questa strana storia. Il 14 dicembre 2017 la Gazzetta Ufficiale pubblica lo statuto del Movimento politico “Lega per Salvini premier”. E’ il preludio alla campagna per le politiche di marzo. La nuova Lega è senza confini territoriali, visto che le “articolazioni” (articolo 2) comprendono regioni appartenenti a quella che un tempo veniva chiamata la Terronia: Lazio Campania Puglia Basilicata e Calabria. All’articolo 4 ecco il nuovo indirizzo. La parola Lega compare, ma mai abbinata a quella del Nord. Salvini ha archiviato la Padania e indica quale finalità “la pacifica trasformazione dello Stato italiano in un moderno Stato federale attraverso metodi democratici ed elettorali”. Tanto per scacciare le antiche ombre delle inchieste veronesi del procuratore Guido Papalia su “camicie verdi” e secessionismo come attentato all’integrità dello Stato.
La struttura imponente della Lega per Salvini prevede congresso federale, consiglio federale, segretario federale… Ma per entrare nel consiglio servono almeno cinque anni consecutivi di militanza come soci ordinari, eventualità che potrebbe verificarsi solo a partire dalla fine del 2022. Che la sede non sia un accessorio lo dimostra l’articolo 13: il segretario federale “elegge domicilio legale presso la sede di cui all’articolo 4 dello Statuto”. Quindi in via Privata delle Stelline 1, dove però la corrispondenza non può essere recapitata. La Lega per Salvini è un fatto di sostanza, visto che raccoglie (articolo 34) i parlamentari eletti (124 deputati e 58 senatori) e riuniti in gruppo con quel nome nuovo (e non più quello della Lega Nord), che contribuiscono alle spese. Gli amanti delle scadenze congressuali non abbiano fretta. Perché nelle “disposizioni transitorie” è previsto che “a far data dalla costituzione della Lega per Salvini premier i soci fondatori compongono il Congresso federale e agiscono, altresì, in qualità di consiglio federale sino al successivo Congresso federale elettivo, che dovrà essere svolto entro 12 mesi dall’approvazione del presente statuto”. Per il dibattito c’è tempo. E Salvini ha anche la facoltà di cambiare la sede del suo partito, mentre la magistratura aspetta di entrare in possesso dei 48 milioni di euro delle truffe addebitate alla Lega Nord per l’Indipendenza della Padania, che a questo punto è un’entità separata dalla Lega per Salvini premier, anche se la sede operativa resta in via Bellerio.
Cosa deve fare un fan del ministro dell’Interno che voglia iscriversi alla Lega (o Lega Nord…) se non può utilizzare le poste? Semplice, andare in rete e digitare Salvini premier, che a questo punto dovrebbe cambiare la ragione sociale in “Lega per Salvini ministro dell’Interno”, se non vuole fare la figura di chi è stato anestetizzato nelle sue velleità dai grillini diventati compagni di strada. Clic. Da uno dei molti siti compaiono il faccione barbuto del segretario e il suo dito che indica il dovere. “Sei un leghista vero! Aspetto anche te. Lega da Nord a Sud con Salvini premier”. Ed ecco il primo dei molti indirizzi a cui rivolgersi: tesseramentolega@gmail.com.
Il problema è che uno crede di iscriversi al partito che fu di Bossi, mentre si iscrive a quello di Salvini e non ci capisce più niente. Cliccate su wwwleganord.org ed entrerete nella homepage del Carroccio. La parola “Nord” appare ancora nell’intestazione, ma già depotenziata. Perché è tutto un tripudio di “Lega – Salvini premier” che costituisce il nuovo brand nazional-populista. Con un trionfante culto della personalità. Nella sola home-page di un giorno qualsiasi, con qualche finestra che si apre sulle news, la sola fotografia del segretario (in realtà “il capitano”) compare 45 volte. Neanche Berlusconi, neanche Mao Tse-Tung. Ed ecco per un attimo il nome di Bossi alla presidenza degli organi federali. Ma il sito è ondivago, fuorviante e sicuramente smemorato. Perché mostra inizialmente lo statuto della vecchia Lega Nord approvato nel 2015 (quello in cui sono ancora citati i ”padri fondatori della Padania” che fecero lo storico annuncio a Venezia il 15 settembre 1996). Ma la storia del movimento è inspiegabilmente aggiornata solo al 2010. Poi il nulla.
E quando si aprono le finestre del tesseramento il balletto vecchio-nuovo viene mascherato astutamente con una citazione contraddittoria – “Sostieni la grande battaglia federalista per la Libertà della Padania!” e una varietà frastornante di indirizzi. Le informazioni sono in tesseramento.federale@leganord.org. Gli indirizzi delle sedi locali cui rivolgersi sono in www.leganord.org. Ma a Treviso, per fare un esempio, la segreteria locale risponde via mail chiedendo dove risiede chi vuole tesserarsi, poi, avuta la risposta, nessuno si fa più vivo. E chi voglia farlo in rete deve andare sul sito www.tesseramentonline.leganord.org. Qui i residenti nelle 13 storiche Nazioni bossiane possono tesserarsi a “Lega Nord – Salvini premier” dove il Nord compare ancora. Cambiano gli indirizzi ma per Antonio Da Re, segretario regionale della Liga Veneta, non cambia nulla: “Chi si iscrive alla Liga Veneta si iscrive alla Lega Nord, il Movimento per Salvini premier è fatto per intercettare le adesioni del centro-sud dell’Italia”. Gli altri si devono rivolgere a tesseramento.legapersalvinipremier.it, che è la sigla del partito che ha sede nel condominio dove la corrispondenza non può essere recapitata. Per il semplice fatto che il destinatario è sconosciuto. Fossimo il ministro dell’Interno, manderemmo qualcuno a dare un’occhiata.