Abuso d’ufficio, peculato, concussione, corruzione e induzione indebita a dare o promettere utilità, falsità ideologica, tentata truffa ai danni dello Stato. Nelle carte dell’inchiesta spuntano anche gravi illeciti nella gestione dell’emergenza migranti. In totale sono 21 gli indagati
Abuso d’ufficio, peculato, concussione, corruzione e induzione indebita a dare o promettere utilità, falsità ideologica, tentata truffa ai danni dello Stato. La Procura di Locri e i carabinieri del comando provinciale e della compagnia di Bianco l’hanno chiamata operazione “Affare Comune”. In manette sono finiti il sindaco di Palizzi Arturo Walter Scerbo, il consigliere di maggioranza Antonino Proietto. Per entrambi e per un altro consigliere (che ancora deve essere rintracciato dagli investigatori), il gip ha disposto gli arresti domiciliari. Per il titolare di una tabaccheria di Palizzi Luigi Palumbo, invece, il giudice per le indagini preliminari ha firmato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Tutti, assieme ad altri 21 indagati, sono accusati di aver sottratto ingenti somme di denaro dalle casse comunali, diventate una sorta di bancomat dal quale sono scomparsi circa 340mila euro.
Un tesoretto accumulato anche grazie ai famosi “voucher lavoro”. La Procura di Locri, guidata da Luigi D’Alessio, ha scoperto mandati di pagamento ingiustificati che venivano incassati dagli stessi indagati o da terzi compiacenti. Il problema è che quelle prestazioni non esistevano così come le missioni, le trasferte e i pranzi che fruttavano indennità ad amministratori e ditte compiacenti per lavori mai eseguiti. Ecco quindi che, dalle indagini, è emerso un indebito utilizzo delle cosiddette “Inps card”, intestate a dipendenti occasionali del Comune, e la sottrazione e distrazione di fondi dell’Unione europea che erano destinati al progetto “Life Caretta” di cui il Comune di Palizzi è stato capofila e nel quale rientra anche la costituzione del centro “Tartanet” a Brancaleone, attivo nel soccorso ed il recupero delle tartarughe marine ferite in tutto il litorale ionico, nello stretto di Messina e Isole Eolie.
Oltre 83mila euro molti dei quali scomparsi mentre solo una parte della cifra è stata distratta per il pagamento di manifestazioni del tutto estranei al progetto europeo, come ad esempio il “Palizzi International Film Festival”. L’inchiesta “Affare Comune” ha preso il via nell’ottobre 2016 quando i carabinieri si sono presentati negli uffici comunali e hanno notificato un avviso di garanzia al vicesindaco e assessore al bilancio Davide Plutino che era riuscito a impossessarsi di 98 mila euro utilizzati poi per giocare al videopoker. In quell’occasione il sindaco Walter Scerbo, oggi arrestato, aveva preso le distanze sostenendo di aver notato una scarsa linearità sulla gestione contabile del suo Comune chiedendo ai revisori dei conti un accertamento sulle casse.
Le indagini, però, hanno permesso ai pm di scoprire anche il coinvolgimento del primo cittadino eletto con una lista civica, in passato vicino ad ambienti di centrodestra ma ultimamente ritenuto più che un simpatizzante del Partito democratico.
Nelle carte dell’inchiesta spuntano anche gravi illeciti nella gestione dell’emergenza migranti. Dal marzo 2016, infatti, il Comune aveva allestito un “ostello della gioventù” nella frazione montana di Pietrapennata ospitando 100 extracomunitari sbarcati in Italia nei porti di Pozzallo e Reggio Calabria. Due mesi più tardi, lo stesso sindaco si era vantato, durante la trasmissione “Porta a porta”, circa operato della propria amministrazione.
In collegamento su Raiuno con la trasmissione di Bruno Vespa, infatti, Walter Scerbo aveva annunciato il progetto di avviare una serie di iniziative a favore degli immigrati per favorirne l’integrazione. Progetto che non è mai partito. Anzi, secondo i carabinieri, altro non era che “uno strumento mediante il quale realizzare illeciti interessi personali”. Il Comune di Palizzi ha prima formalizzato un incarico a favore di una cooperativa che non ha mai svolto alcuna mansione e poi ha impiegato abusivamente in quel centro personale mai contrattualizzato e mai retribuito. Risultato: la richiesta di un rimborso spese di 105mila euro alla prefettura di Reggio Calabria per prestazioni a nero o addirittura mai eseguite. Per far quadrare i conti e, quindi, avere più rimborsi, venivano gonfiate le fatture mentre il numero di pasti per gli immigrati non dipendeva dagli ospiti dell’ostello. Piuttosto era deciso a tavolino così come senza alcuna trasparenza il servizio veniva affidato direttamente ed arbitrariamente al “Ristorante Pizzeria Panificio Proietto”, di cui è proprietario proprio il consigliere di maggioranza Antonino Proietto.
Per il gip Mario La Rosa, “il comportamento oltremodo spregiudicato” del sindaco Scerbo sindaco e dei due consiglieri “è dimostrativo di un agire tutt’altro che orientato al perseguimento dell’interesse pubblico ma piuttosto ad approfittare della posizione ricoperta all’interno dell’amministrazione comunale per asservire le finanze pubbliche al soddisfacimento di esigenze personali o comunque ad un arricchimento personale non giustificato”.