Luca Pasquaretta aveva ottenuto nel 2017 un compenso di cinquemila euro dalla Fondazione del libro, ente che organizza il Salone internazionale del libro, per affiancare il presidente Massimo Bray per quindici giorni, dal 16 al 31 maggio 2017
Il portavoce di Chiara Appendino, il capo ufficio stampa del Comune di Torino Luca Pasquaretta, è indagato per peculato. Il giornalista aveva ottenuto nel 2017 un compenso di cinquemila euro dalla Fondazione del libro, ente che organizza il Salone internazionale del libro, per affiancare il presidente Massimo Bray per quindici giorni, dal 16 al 31 maggio 2017. L’incarico gli era stato conferito dal vicepresidente esecutivo della Fondazione, Mario Montalcini, che giovedì ha ricevuto l’invito a comparire per essere interrogato dal sostituto procuratore Gianfranco Colace. “E’ una vergogna – commenta Montalcini – soprattutto se si considera che ho lavorato gratis”. Sull’atto si legge che Montalcini è indagato in concorso con Pasquaretta, che in serata ha dichiarato: “Ho ricevuto un avviso di garanzia per il Salone del libro 2017 nell’ambito del quale ho prestato la mia consulenza. Ho lavorato pancia a terra senza risparmiarmi. Lo dirò al magistrato nella speranza di chiarire la mia posizione”.
A far emergere questo “incarico ultroneo”, autorizzato dal responsabile dello staff della giunta per un totale di 80 ore da svolgere al di fuori dell’orario di lavoro, era stato il capogruppo Pd Stefano Lo Russo, che aveva sollevato alcuni dubbi: mentre molti creditori e dipendenti attendono tuttora di essere pagati per via delle difficoltà economiche della fondazione (messa in liquidazione a gennaio), il portavoce di Appendino aveva ricevuto il pagamento del suo compenso, facendo presumere l’esistenza di una corsia preferenziale. La sindaca aveva difeso l’operato del suo più stretto collaboratore, soprannominato “pitbull”, ma a molti consiglieri, compresi quelli del Movimento 5 Stelle, l’incarico era sembrato inopportuno.
Dopo lo scandalo, Pasquaretta ha restituito la somma alla fondazione, anche se dei dubbi però rimanevano: come poteva lui svolgere un incarico di quel tipo al di fuori dell’orario di lavoro? La procura ha voluto vederci chiaro, il sostituto procuratore Gianfranco Colace, titolare della maxi-inchiesta sulle finanze del Salone del libro, ha delegato i carabinieri della procura di svolgere degli accertamenti e, dopo aver sentito come persone informate sui fatti alcuni dirigenti del comune, giovedì ha notificato l’invito a comparire a Montalcini mentre in procura veniva sentito come persona informata sui fatti il capogruppo dem Lo Russo. Nei prossimi giorni il vicepresidente della fondazione sarà interrogato. “A prescindere dai futuri sviluppi penali abbiamo sempre ritenuto politicamente inopportuna la prosecuzione del ruolo di Pasquaretta al Comune di Torino dopo che era emersa tutta questa vicenda”, scrive il capogruppo Pd su Facebook.
Pasquaretta risulta inoltre indagato per “invasione di terreni o edifici” e per il “deturpamento di cose altrui” nell’ambito di un’inchiesta nata dagli incidenti di piazza San Carlo in merito all’allestimento del maxischermo della finale di Champions League Juventus-Real Madrid al Parco Dora di Torino.