C’è tutto un mondo intorno a Matteo Salvini. Che non è solo quello, ormai familiare, dei sindaci sceriffo, dei militanti radunati a Pontida, delle consuete sparate su immigrazione e sicurezza. E’ il mondo dei movimenti identitari europei, il nuovo volto dei movimenti neofascisti e neonazisti che fanno di una feroce lotta all’immigrazione la loro bandiera. E’ la galassia nera raccontata da Andrea Palladino, giornalista e collaboratore del Fatto, in “Europa identitaria” (manifestolibri, in libreria dal 5 luglio, 128 pp., 10 euro).
L’inchiesta parte dalla vicenda della nave C Star (nella foto), affittata nel 2017 per “bloccare” i salvataggi dei migranti nel Mediterraneo operati dalle Ong, oggi principale obiettivo degli strali del ministro dell’Interno leghista. E’ la campagna “Defend Europe” organizzato da Generazione identitaria, gruppo nato in Francia nel 2012 (con l’invasione del cantiere di una moschea nella città, altamente simbolica, di Poitiers) e poi diffusa in Austria, Germania e Italia -dove è guidata da Lorenzo Fiato – forte di solidi legami con la destra suprematista bianca americana.
Palladino racconta tutto quello che oggi è possibile sapere su questa rete difficilmente penetrabile, che esibisce alcuni volti pubblici (Fiato è stato più volte intervistato, specie all’epoca di Defend Europe) ma resta sostanzialmente segreta, “con rigide regole per impedire l’ingresso di infiltrati o giornalisti”, si legge nel libro. “Le riunioni sono sempre dedicate a chi è già inserito nella struttura o a chi, in ogni caso, ha avuto una valutazione preliminare. Non comunicano mai l’indirizzo degli eventi, chiedendo sempre di inviare una email agli interessati (un primo contatto che viene sottoposto a una verifica severa)”. Perché “i giornalisti alla fine sono buoni solo se credono a quella immagine patinata, cool e da avanguardia fornita dai video istituzionali diffusi sui social. Nessuno
sguardo estraneo è ammesso”.
Il brano che pubblichiamo svela i molteplici fili che legano la galassia nera a Matteo Salvini e al suo movimento, attualmente al governo dell’Italia.
SALVINI, BORGHEZIO, GLI IDENTITARI E CASAPOUND: L’ALLEANZA VERDE-NERA
È il 21 febbraio 2018. Mancano dieci giorni alle elezioni politiche in Italia. Sede di Bruxelles del Parlamento europeo, una delle tante sale che i deputati possono chiedere per organizzare incontri, seminari, iniziative. Al tavolo siedono tre esponenti della galassia nera, che oggi si richiama al mondo identitario. C’è Gabriele Adinolfi, l’ideologo che ha cantato le gesta via
mare della C Star. In mezzo siede Gian Marco Concas, il direttore tecnico di quella operazione navale, un passato di ufficiale della Guardia Costiera italiana. E infine, sulla destra, Mario Borghezio, eurodeputato della Lega Nord. Tema: “Immigrazione nel mar Mediterraneo, informazione alternativa”. Di quella conferenza stampa il parlamento europeo non ha mai pubblicato la registrazione e il contenuto non è stato divulgato da Generazione Identitaria o dal gruppo della Lega. Anzi. Ad una specifica email di richiesta della registrazione inviata
all’assistente di Mario Borghezio, Marco Tognini, non è mai stata inviata una risposta. Posizione curiosa per una conferenza stampa che dovrebbe puntare alla massima divulgazione dei contenuti.
Quell’incontro, in realtà, ha avuto un peso simbolico molto importante, pochi giorni prima delle elezioni politiche. Era il sigillo su una alleanza politica destinata a pesare anche, e soprattutto, aldilà del voto: Casapound, partito dell’estrema destra italiana in forte ascesa, Generazione Identitaria, l’avanguardia europea del pensiero più estremo in tema di migranti, con una forte capacità comunicativa e la Lega, partito di riferimento in tutto il continente per la nuova destra radicale, soprattutto con Matteo Salvini al vertice. Qualche giorno prima, il 29 gennaio, Martin Sellner (leader di Generazione identitaria in Austria) aveva diffuso una video intervista con Lorenzo Fiato, dove l’esponente italiano del movimento rivelava di aver già avuto un incontro con Attilio Fontana, il candidato della Lega alla presidenza della Regione Lombardia, poi eletto governatore.
La conferenza stampa del 21 febbraio rivela alcuni dettagli importanti sulla missione Defend Europe. In apertura c’è una completa ed incondizionata apertura politica della Lega nei confronti di Generazione Identitaria, attraverso le parole introduttive di Borghezio: «Il dottor Concas, Gian Marco Concas, illustrerà questa straordinaria esperienza di Defend Europe e sarà a disposizione dei signori giornalisti dopo la proiezione di una eccezionale documentazione filmata che credo sia la prima volta che venga esposta nelle sedi istituzionali. Ringrazio anche il direttore di Polaris (Gabriele Adinolfi, nda), che inizierà la serie delle domande. È una occasione imperdibile, perché questa vicenda è stata seguita enormemente dai media, ma molti aspetti sono rimasti non
conosciuti» (…).
Il vice presidente della Lega Lorenzo Fontana in un’intervista del 25 febbraio 2015 a «La voce», ripresa dal think tank legista «Il Talebano», spiegava: «È evidente che con Salvini è in atto un’evoluzione: da partito solo territoriale ci proponiamo come riferimento nazionale, mediante i movimenti federati e identitari riuniti sotto all’ala ‘Noi con Salvini’». Una federazione che include, in posizione di forza, anche gli organizzatori della missione Defend Europe. Era la vigilia della manifestazione romana di Matteo Salvini, salito sul palco di piazza del Popolo insieme a Casapound il 28 febbraio 2015. Il viatico per alleanze future, una federazione della destra, anzi, delle destre, che ha preso forma nel convegno – solo ad inviti – «Mille patrie», organizzato da «Il Talebano» qualche ora prima del comizio.
Anche in quella occasione in prima fila c’era l’organizzazione francese «Bloc identitaire» e l’italiana «Generazione identitaria». Vincenzo Sofo, agit-prop vicinissimo a Salvini, fondatore de «Il Talebano», su questo fronte è l’uomo chiave. Nell’incontro «Verso una Lega nazionale» organizzato da Mario Borghezio a Roma il 21 aprile del 2015, ha concluso il suo intervento
parlando di «progetto identitario», via per l’unione dei vari gruppi della destra italiana.
I rapporti con la Lega dell’era salviniana di Lorenzo Fiato, 24 anni, il presidente di Generazione Identitaria in Italia, sono evidenti e mai nascosti. Partecipa come rappresentante di Generazione Identitaria al convegno «Verso una Lega nazionale». E ancora, nel tour di lancio della missione Defend Europe in almeno due occasioni organizza gli incontri insieme al «Movimento dei giovani padani», sigla giovanile della Lega Nord.
Rapporti, quelli con gli identitari, di vecchia data: «La Convenzione Identitaria ci ha permesso, da un lato di ritrovare movimenti con i quali avevamo relazioni più vecchie come i Joventuts Identitàries per Catalunya, il Movimento Giovani Padani della Lega Nord, o ancora il sindacato degli studenti fiamminghi KVHV, e dall’altro di incontrare i militanti del W.I.R. – Wiens Identitäre Richtung, gli Identitari di Vienna, e di rinforzare i nostri legami », si legge in un comunicato del 2012 pubblicato sul sito della francese Generation Identitaire. Link, legami, connessioni nati e cresciuti nella Francia meridionale, dove è più forte la presenza degli identitari.
Mario Borghezio, l’eurodeputato storico della Lega nord, ha una antica e consolidata frequentazione con gli ambienti della destra estrema francese, soprattutto con l’area identitaria. Nel 2009 le telecamere di Canal + lo hanno sorpreso mentre forniva consigli e strategie ai camerati di Nissa rebela: «Bisogna insistere molto sul lato regionalista del nostro movimento – spiegava
in privato dopo il suo intervento – è un buon modo per non essere classificati come fascisti nostalgici, ma come un nuovo movimento regionale, cattolico. Ma sotto, noi siamo sempre gli stessi». Borghezio quello stesso anno partecipa con un intervento applauditissimo alla convenzione identitaria nazionale in Francia, dove incita il pubblico con lo slogan «Una Democrazia con una precisa identità, Populista, sì Populista!». Sostegno che si ripete poi nel 2012, con parole poi riprese – criticandole – da moltissimi media francesi: «Dobbiamo usare i libri, le idee, ma anche il bastone, dobbiamo bastonare quando è necessario». Per poi aggiungere entrando nel cuore dell’identitarismo: «Un popolo è il sangue, una etnia, le tradizioni, i nostri ancestrali. Viva i bianchi, viva l’Europa, viva la nostra etnia, viva la nostra razza!». Seguono applausi che valgono più di un qualunque patto scritto. In quella stessa assise poco prima era intervenuto
un altro leghista in missione ufficiale, il giovane Massimiliano Bastoni. «Il programma prevedeva un intervento di mezz’ora – ricordano le cronache d’oltralpe – ma lui pronuncia appena qualche frase banale per tre minuti. Era per lasciare spazio all’intervento di Borghezio». Sarà, infine, lo stesso Borghezio ad ospitare, come abbiamo visto, Gian Marco Concas al parlamento europeo il 21 febbraio 2018.
Da “Europa identitaria”, di Andrea Palladino
Cronaca
Salvini, Borghezio e l’alleanza con il neofascismo europeo nel libro-inchiesta “Europa identitaria”
Partendo dal caso della nave C Star, che nell'estate scorsa solcava il Mediterraneo per ostacolare i salvataggi delle Ong, il giornalista Andrea Palladino indaga la galassia della nuova destra europea. A partire da Generazione identitaria. Che, dalla Francia alla Germania all'Italia, fa della feroce opposizione all'immigrazione la sua bandiera. Nel brano che proponiamo, la rete di rapporti con la Lega oggi al governo
C’è tutto un mondo intorno a Matteo Salvini. Che non è solo quello, ormai familiare, dei sindaci sceriffo, dei militanti radunati a Pontida, delle consuete sparate su immigrazione e sicurezza. E’ il mondo dei movimenti identitari europei, il nuovo volto dei movimenti neofascisti e neonazisti che fanno di una feroce lotta all’immigrazione la loro bandiera. E’ la galassia nera raccontata da Andrea Palladino, giornalista e collaboratore del Fatto, in “Europa identitaria” (manifestolibri, in libreria dal 5 luglio, 128 pp., 10 euro).
L’inchiesta parte dalla vicenda della nave C Star (nella foto), affittata nel 2017 per “bloccare” i salvataggi dei migranti nel Mediterraneo operati dalle Ong, oggi principale obiettivo degli strali del ministro dell’Interno leghista. E’ la campagna “Defend Europe” organizzato da Generazione identitaria, gruppo nato in Francia nel 2012 (con l’invasione del cantiere di una moschea nella città, altamente simbolica, di Poitiers) e poi diffusa in Austria, Germania e Italia -dove è guidata da Lorenzo Fiato – forte di solidi legami con la destra suprematista bianca americana.
Palladino racconta tutto quello che oggi è possibile sapere su questa rete difficilmente penetrabile, che esibisce alcuni volti pubblici (Fiato è stato più volte intervistato, specie all’epoca di Defend Europe) ma resta sostanzialmente segreta, “con rigide regole per impedire l’ingresso di infiltrati o giornalisti”, si legge nel libro. “Le riunioni sono sempre dedicate a chi è già inserito nella struttura o a chi, in ogni caso, ha avuto una valutazione preliminare. Non comunicano mai l’indirizzo degli eventi, chiedendo sempre di inviare una email agli interessati (un primo contatto che viene sottoposto a una verifica severa)”. Perché “i giornalisti alla fine sono buoni solo se credono a quella immagine patinata, cool e da avanguardia fornita dai video istituzionali diffusi sui social. Nessuno
sguardo estraneo è ammesso”.
Il brano che pubblichiamo svela i molteplici fili che legano la galassia nera a Matteo Salvini e al suo movimento, attualmente al governo dell’Italia.
SALVINI, BORGHEZIO, GLI IDENTITARI E CASAPOUND: L’ALLEANZA VERDE-NERA
È il 21 febbraio 2018. Mancano dieci giorni alle elezioni politiche in Italia. Sede di Bruxelles del Parlamento europeo, una delle tante sale che i deputati possono chiedere per organizzare incontri, seminari, iniziative. Al tavolo siedono tre esponenti della galassia nera, che oggi si richiama al mondo identitario. C’è Gabriele Adinolfi, l’ideologo che ha cantato le gesta via
mare della C Star. In mezzo siede Gian Marco Concas, il direttore tecnico di quella operazione navale, un passato di ufficiale della Guardia Costiera italiana. E infine, sulla destra, Mario Borghezio, eurodeputato della Lega Nord. Tema: “Immigrazione nel mar Mediterraneo, informazione alternativa”. Di quella conferenza stampa il parlamento europeo non ha mai pubblicato la registrazione e il contenuto non è stato divulgato da Generazione Identitaria o dal gruppo della Lega. Anzi. Ad una specifica email di richiesta della registrazione inviata
all’assistente di Mario Borghezio, Marco Tognini, non è mai stata inviata una risposta. Posizione curiosa per una conferenza stampa che dovrebbe puntare alla massima divulgazione dei contenuti.
Quell’incontro, in realtà, ha avuto un peso simbolico molto importante, pochi giorni prima delle elezioni politiche. Era il sigillo su una alleanza politica destinata a pesare anche, e soprattutto, aldilà del voto: Casapound, partito dell’estrema destra italiana in forte ascesa, Generazione Identitaria, l’avanguardia europea del pensiero più estremo in tema di migranti, con una forte capacità comunicativa e la Lega, partito di riferimento in tutto il continente per la nuova destra radicale, soprattutto con Matteo Salvini al vertice. Qualche giorno prima, il 29 gennaio, Martin Sellner (leader di Generazione identitaria in Austria) aveva diffuso una video intervista con Lorenzo Fiato, dove l’esponente italiano del movimento rivelava di aver già avuto un incontro con Attilio Fontana, il candidato della Lega alla presidenza della Regione Lombardia, poi eletto governatore.
La conferenza stampa del 21 febbraio rivela alcuni dettagli importanti sulla missione Defend Europe. In apertura c’è una completa ed incondizionata apertura politica della Lega nei confronti di Generazione Identitaria, attraverso le parole introduttive di Borghezio: «Il dottor Concas, Gian Marco Concas, illustrerà questa straordinaria esperienza di Defend Europe e sarà a disposizione dei signori giornalisti dopo la proiezione di una eccezionale documentazione filmata che credo sia la prima volta che venga esposta nelle sedi istituzionali. Ringrazio anche il direttore di Polaris (Gabriele Adinolfi, nda), che inizierà la serie delle domande. È una occasione imperdibile, perché questa vicenda è stata seguita enormemente dai media, ma molti aspetti sono rimasti non
conosciuti» (…).
Il vice presidente della Lega Lorenzo Fontana in un’intervista del 25 febbraio 2015 a «La voce», ripresa dal think tank legista «Il Talebano», spiegava: «È evidente che con Salvini è in atto un’evoluzione: da partito solo territoriale ci proponiamo come riferimento nazionale, mediante i movimenti federati e identitari riuniti sotto all’ala ‘Noi con Salvini’». Una federazione che include, in posizione di forza, anche gli organizzatori della missione Defend Europe. Era la vigilia della manifestazione romana di Matteo Salvini, salito sul palco di piazza del Popolo insieme a Casapound il 28 febbraio 2015. Il viatico per alleanze future, una federazione della destra, anzi, delle destre, che ha preso forma nel convegno – solo ad inviti – «Mille patrie», organizzato da «Il Talebano» qualche ora prima del comizio.
Anche in quella occasione in prima fila c’era l’organizzazione francese «Bloc identitaire» e l’italiana «Generazione identitaria». Vincenzo Sofo, agit-prop vicinissimo a Salvini, fondatore de «Il Talebano», su questo fronte è l’uomo chiave. Nell’incontro «Verso una Lega nazionale» organizzato da Mario Borghezio a Roma il 21 aprile del 2015, ha concluso il suo intervento
parlando di «progetto identitario», via per l’unione dei vari gruppi della destra italiana.
I rapporti con la Lega dell’era salviniana di Lorenzo Fiato, 24 anni, il presidente di Generazione Identitaria in Italia, sono evidenti e mai nascosti. Partecipa come rappresentante di Generazione Identitaria al convegno «Verso una Lega nazionale». E ancora, nel tour di lancio della missione Defend Europe in almeno due occasioni organizza gli incontri insieme al «Movimento dei giovani padani», sigla giovanile della Lega Nord.
Rapporti, quelli con gli identitari, di vecchia data: «La Convenzione Identitaria ci ha permesso, da un lato di ritrovare movimenti con i quali avevamo relazioni più vecchie come i Joventuts Identitàries per Catalunya, il Movimento Giovani Padani della Lega Nord, o ancora il sindacato degli studenti fiamminghi KVHV, e dall’altro di incontrare i militanti del W.I.R. – Wiens Identitäre Richtung, gli Identitari di Vienna, e di rinforzare i nostri legami », si legge in un comunicato del 2012 pubblicato sul sito della francese Generation Identitaire. Link, legami, connessioni nati e cresciuti nella Francia meridionale, dove è più forte la presenza degli identitari.
Mario Borghezio, l’eurodeputato storico della Lega nord, ha una antica e consolidata frequentazione con gli ambienti della destra estrema francese, soprattutto con l’area identitaria. Nel 2009 le telecamere di Canal + lo hanno sorpreso mentre forniva consigli e strategie ai camerati di Nissa rebela: «Bisogna insistere molto sul lato regionalista del nostro movimento – spiegava
in privato dopo il suo intervento – è un buon modo per non essere classificati come fascisti nostalgici, ma come un nuovo movimento regionale, cattolico. Ma sotto, noi siamo sempre gli stessi». Borghezio quello stesso anno partecipa con un intervento applauditissimo alla convenzione identitaria nazionale in Francia, dove incita il pubblico con lo slogan «Una Democrazia con una precisa identità, Populista, sì Populista!». Sostegno che si ripete poi nel 2012, con parole poi riprese – criticandole – da moltissimi media francesi: «Dobbiamo usare i libri, le idee, ma anche il bastone, dobbiamo bastonare quando è necessario». Per poi aggiungere entrando nel cuore dell’identitarismo: «Un popolo è il sangue, una etnia, le tradizioni, i nostri ancestrali. Viva i bianchi, viva l’Europa, viva la nostra etnia, viva la nostra razza!». Seguono applausi che valgono più di un qualunque patto scritto. In quella stessa assise poco prima era intervenuto
un altro leghista in missione ufficiale, il giovane Massimiliano Bastoni. «Il programma prevedeva un intervento di mezz’ora – ricordano le cronache d’oltralpe – ma lui pronuncia appena qualche frase banale per tre minuti. Era per lasciare spazio all’intervento di Borghezio». Sarà, infine, lo stesso Borghezio ad ospitare, come abbiamo visto, Gian Marco Concas al parlamento europeo il 21 febbraio 2018.
Da “Europa identitaria”, di Andrea Palladino
SALVIMAIO
di Andrea Scanzi 12€ AcquistaArticolo Precedente
Affari d’oro e illeciti con la macellazione della carne: in 17 agli arresti per una frode da 300 milioni di euro
Articolo Successivo
La risposta di papa Francesco alle aporie della globalizzazione
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Da Il Fatto Quotidiano in Edicola
Dopo l’ennesimo flop sui migranti in Albania, il governo ora vuole scegliersi i giudici della Corte d’Appello: Chigi studia una nuova norma
Mafie
Terre rare, petrolio e le nuove rotte internazionali: perché Trump vuole la Groenlandia. La grande corsa all’Artico, tra gli interessi cinesi e quelli delle mafie
Da Il Fatto Quotidiano in Edicola
Adriano Galliani: ‘Le donne, che inciampo! La baby-pensione? Mica so dove me la mandano’. L’intervista
Amsterdam, 3 feb. –(Adnkronos) - E' nell'ottica di una semplificazione "in linea con i cambiamenti comunicati" a dicembre al momento dell'uscita di Carlos Tavares, la riorganizzazione annunciata questa mattina da Stellantis. Un 'aggiornamento' che rafforza il ruolo delle singole regioni, accorpa ingegneria e software, rilancia su qualità e marketing e vede l'uscita di scena di alcuni top manager. Decisioni - si spiega in una nota - che "consentono il giusto equilibrio tra responsabilità regionali e globali, facilitando la rapidità delle scelte e la loro esecuzione" e "rafforzano ulteriormente l’impegno di Stellantis nell’ascoltare i propri clienti" ponendo "le basi per una rinnovata crescita".
A livello di management, Linda Jackson lascia il gruppo e al vertice del brand Peugeot è sostituita da Alain Favey. Abbandona anche Yves Bonnefont, Chief Software Office, visto che "le attività software sono ora integrate in un’organizzazione di sviluppo e tecnologia del prodotto guidata da Ned Curic allo scopo di semplificare il processo di immissione sul mercato di prodotti e servizi innovativi per tutti i brand in tutti i mercati in cui l’azienda è presente". Nuovo responsabile anche per Jeep, con la nomina di Bob Broderdorf, dal momento che Antonio Filosa - che mantiene il suo attuale ruolo di COO delle Regioni d’America - assume la leadership globale dell’ente Quality, definito "fulcro della promessa dell’azienda ai clienti".
Nuovo capo anche per DS, dal momento che Olivier François - che mantiene la responsabilità di Fiat e Abarth - guiderà un nuovo Marketing Office, per seguire meglio le attività di promozione dei singoli brand e "supportarli al meglio, in particolare attraverso la pubblicità, gli eventi globali e le sponsorizzazioni". Gli enti Corporate Affairs e Communications sono stati uniti sotto la guida di Clara Ingen-Housz e Anne Abboud è stata nominata alla guida dell’unità veicoli commerciali di Stellantis Pro One.
Come sottolinea il Chairman di Stellantis John Elkann "gli annunci di oggi semplificheranno ulteriormente la nostra organizzazione e aumenteranno la nostra agilità e il rigore dell’esecuzione a livello locale. Non vediamo l’ora di guidare la crescita fornendo ai nostri clienti una scelta ancora più ampia di straordinari veicoli a combustione, ibridi ed elettrici”. Confermata la linea sul processo di nomina del nuovo Chief Executive Officer che "è in corso, gestito da un Comitato Speciale del Consiglio d’Amministrazione, e si concluderà entro la prima metà del 2025".
Roma, 2 feb. (Adnkronos) - “Siamo vicini ad Antonio Tajani, alla sua famiglia e soprattutto a suo figlio Filippo, vittima di un malore durante una partita di calcio. Gli auguriamo una pronta guarigione, e che possa tornare presto in campo”. Lo dichiarano i capigruppo della Lega alla Camera e al Senato, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo.
Roma, 2 feb. (Adnkronos) - "Esprimo il mio più profondo riconoscimento alla Brigata Sassari per il coraggio, la dedizione e l’alto senso del dovere dimostrato durante tutta la missione Unifil. Ringrazio il generale Messina, con il quale sono sempre rimasta in contatto per essere costantemente informata sullo stato del contingente. I nostri soldati hanno affrontato sfide complesse e delicate, portando avanti il nome dell’Italia con grande professionalità. Il loro impegno ha garantito la stabilità in una regione così fragile, e sono fiera di come abbiano rappresentato la nostra Nazione". Lo ha affermato la deputata di Fratelli d'Italia Barbara Polo, componente della commissione Difesa, al rientro del contingente della Brigata Sassari.
"Da sarda, -ha aggiunto- non posso che essere estremamente orgogliosa nel vedere i miei concittadini impegnati con tanto valore nelle operazioni internazionali. La Brigata Sassari è il fiore all’occhiello del nostro esercito, una realtà che continua a distinguersi per preparazione e coraggio”.
Roma, 2 feb. (Adnkronos) - "Ci mancavano i sedicenti comitati civici che spalleggiano gli occupanti abusivi di immobili a rendere sempre più invivibile il quartiere Esquilino, uno dei più belli di Roma da tempo in mano ad immigrati clandestini e bande criminali. Ne ha fatto le spese un bravo giornalista come Luca Telese aggredito per aver difeso i presidi di legalità che dopo le denunce della Lega le istituzioni stanno predisponendo. Telese chiamato ad un’assemblea pubblica da un sedicente Polo Civico ha avuto l'ardire di affermare che cancellate di protezione dei luoghi di socialità non sono poi da demonizzare. Per difendere la possibilità di vivere in pace e nella legalità all'Esquilino di Roma, come in tutte le periferie d'Italia, è necessario che venga subito definitivamente approvato il ddl sicurezza”. Lo afferma il deputato della Lega ed ex magistrato Simonetta Matone.
Roma, 2 feb. (Adnkronos) - “Nella loro foga alla ricerca del complotto, di qualcuno su cui scaricare le proprie responsabilità, di uno spauracchio a cui assegnare colpe per nascondere le inadeguatezze del governo Meloni, i colleghi di Fratelli d’Italia hanno nuovamente toccato inesplorate vette di contraddizione. L’ultimo attacco frontale è stato riservato a Gimbe e al suo presidente Cartabellotta, colpevole di aver detto con dati inequivocabili che il decreto dell’Esecutivo sulle liste d’attesa è fermo al palo e che solo uno dei sei decreti attuativi è stato già approvato". Lo afferma Andrea Quartini, capogruppo del Movimento 5 Stelle in commissione Affari sociali della Camera e coordinatore del Comitato politico salute e inclusione sociale del M5S.
"Oltre a usare parole estremamente gravi nei confronti di chi porta avanti con serietà e professionalità un preziosissimo lavoro scientifico a tutela della sanità, il senatore Zaffini -aggiunge l'esponente pentastellato- ha però di fatto confermato i ritardi denunciati da Cartabellotta, sebbene secondo lui siano in realtà tempi record. Una contraddizione decisamente bizzarra. E nel frattempo, i medici di medicina generale operano come meglio credono e la proposta di Forza Italia in merito è ancora ben lontana dal concretizzarsi".
"Al presidente Cartabellotta -conclude Quartini- va tutta la mia solidarietà, visto che ultimamente è stato identificato come avversario politico, alla stregua di una forza di opposizione, come persino Bruno Vespa aveva avuto l’indecenza di dire. Questo attacco scomposto, in ogni caso, non fa che confermare la linea di questa maggioranza: è sempre colpa degli altri. Dai magistrati, a coloro che distribuiscono la benzina, fino a Gimbe”.
Roma, 2 feb. (Adnkronos) - "Il nemico del giorno del governo è la Fondazione Gimbe e in particolare il suo presidente Nino Cartabellotta, accusato da esponenti di maggioranza di essere un bugiardo che falsifica i dati perché ‘cavalier servente’ e comunista. Affermazioni di una gravità inaudita contro un organismo indipendente e autorevole come Gimbe, che fa un grande lavoro di raccolta e verifica dei dati sanitari. La colpa di Cartabellotta? Aver fatto notare che a sei mesi dall’approvazione del decreto liste d’attesa mancano ancora cinque dei sei decreti attuativi, cosa tra l’altro confermata dalla stessa maggioranza". Lo afferma Mariolina Castellone, senatrice M5S e vicepresidente del Senato.
"Ancora una volta, questa destra cerca di trasferire su altri le colpe della propria incapacità e si produce in un costante bullismo contro professionisti che fanno il proprio lavoro, cercando di intimorirli. Per fortuna -conclude l'esponente pentastellata- ci sono i numeri a parlare e a smentire la propaganda di governo. E ci siamo noi a tutelare le voci libere e indipendenti”.
Roma, 2 feb. (Adnkronos) - “Quello delle liste di attesa è un tema che riguarda non solo la salute ma anche la dignità della persona. Un tema che richiede senso di responsabilità e che non riscontro nelle dichiarazioni sparate a raffica da esponenti di Pd, 5 stelle e sinistra. Gli stessi che ci hanno consegnato un Servizio sanitario nazionale allo sfascio e per il quale ci stiamo adoperando per rimetterlo in sesto. Il collega Cartabellotta e la Fondazione Gimbe meritano rispetto, in quanto sono giustificati per la mancata conoscenza del lavoro che il Governo ha messo in campo sui decreti attuativi. Non posso al contrario giustificare i colleghi senatori che siedono nella commissione Sanità del Senato presieduta dal presidente Zaffini o i presidenti di Regione che prendono parte alla Conferenza Stato-Regioni". Lo afferma il senatore Ignazio Zullo, capogruppo di Fratelli d'Italia in commissione Sanità in Senato.
"Se non sanno -aggiunge- devo purtroppo arguire che dormono mentre se, come penso, sanno e attaccano il presidente Zaffini, che ha solo voluto puntualizzare il lavoro del Governo in risposta alle valutazioni della Fondazione Gimbe, è grave perché si tratta di un comportamento in grave mala fede. Si può anche non conoscere quanto si stia facendo sul tema, ma il senso di responsabilità vuole che prima di sparare a salve ci si informi e ci si documenti . In questo modo si prenderebbe facilmente atto che quanto annunciato dalla Fondazione Gimbe non è proprio puntuale perché -e lo ha spiegato bene il presidente Zaffini- la situazione riguardo ai decreti attuativi è la seguente: Criteri di funzionamento della piattaforma nazionale e regionali delle liste d’attesa: Il decreto è stato trasmesso alla Conferenza Stato-Regioni. In attesa del parere della Conferenza Stato Regioni alla quale è stato inviato il 13 settembre 2024".
"Funzionamento della piattaforma nazionale di monitoraggio in coerenza con il modello di classificazione e stratificazione della popolazione, risulta ‘fatto’. Poteri sostitutivi del ministero della Salute in caso di inottemperanza delle Regioni e il rispetto agli obiettivi della legge: decreto trasmesso in Conferenza Stato-Regioni il 6 novembre 2024. Linee di indirizzo per l’attivazione dei sistemi di disdetta da parte dei Cup: il decreto è in fase di definizione da attuare con il Piano nazionale delle liste d’attesa in lavorazione predisposto dalla Direzione generale della Programmazione sanitaria già condiviso con Regioni e Mef. Metodologia per la definizione del fabbisogno di personale del Ssn (superamento tetti di spesa): il decreto è in via di ultimazione. Il Piano di azione per rafforzare i servizi sanitari e sociosanitari (nelle Regioni del Sud destinatarie dei fondi del Piano nazionale Equità e salute): decreto trasmesso alla conferenza Stato-Regioni il giorno 8 gennaio 2025".
"In questo confronto tra Zaffini e i nostri avversari politici -conclude Zullo- si può cogliere la differenza tra noi e loro: noi lavoriamo per mettere riparo agli sfasci che ci hanno lasciato in eredità, loro non sanno andare oltre l’irresponsabile e deleteria polemica sterile, dannosa dell’immagine del nostro Servizio sanitario nazionale”.