C’è tutto un mondo intorno a Matteo Salvini. Che non è solo quello, ormai familiare, dei sindaci sceriffo, dei militanti radunati a Pontida, delle consuete sparate su immigrazione e sicurezza. E’ il mondo dei movimenti identitari europei, il nuovo volto dei movimenti neofascisti e neonazisti che fanno di una feroce lotta all’immigrazione la loro bandiera. E’ la galassia nera raccontata da Andrea Palladino, giornalista e collaboratore del Fatto, in “Europa identitaria” (manifestolibri, in libreria dal 5 luglio, 128 pp., 10 euro).
L’inchiesta parte dalla vicenda della nave C Star (nella foto), affittata nel 2017 per “bloccare” i salvataggi dei migranti nel Mediterraneo operati dalle Ong, oggi principale obiettivo degli strali del ministro dell’Interno leghista. E’ la campagna “Defend Europe” organizzato da Generazione identitaria, gruppo nato in Francia nel 2012 (con l’invasione del cantiere di una moschea nella città, altamente simbolica, di Poitiers) e poi diffusa in Austria, Germania e Italia -dove è guidata da Lorenzo Fiato – forte di solidi legami con la destra suprematista bianca americana.
Palladino racconta tutto quello che oggi è possibile sapere su questa rete difficilmente penetrabile, che esibisce alcuni volti pubblici (Fiato è stato più volte intervistato, specie all’epoca di Defend Europe) ma resta sostanzialmente segreta, “con rigide regole per impedire l’ingresso di infiltrati o giornalisti”, si legge nel libro. “Le riunioni sono sempre dedicate a chi è già inserito nella struttura o a chi, in ogni caso, ha avuto una valutazione preliminare. Non comunicano mai l’indirizzo degli eventi, chiedendo sempre di inviare una email agli interessati (un primo contatto che viene sottoposto a una verifica severa)”. Perché “i giornalisti alla fine sono buoni solo se credono a quella immagine patinata, cool e da avanguardia fornita dai video istituzionali diffusi sui social. Nessuno
sguardo estraneo è ammesso”.
Il brano che pubblichiamo svela i molteplici fili che legano la galassia nera a Matteo Salvini e al suo movimento, attualmente al governo dell’Italia.
SALVINI, BORGHEZIO, GLI IDENTITARI E CASAPOUND: L’ALLEANZA VERDE-NERA
È il 21 febbraio 2018. Mancano dieci giorni alle elezioni politiche in Italia. Sede di Bruxelles del Parlamento europeo, una delle tante sale che i deputati possono chiedere per organizzare incontri, seminari, iniziative. Al tavolo siedono tre esponenti della galassia nera, che oggi si richiama al mondo identitario. C’è Gabriele Adinolfi, l’ideologo che ha cantato le gesta via
mare della C Star. In mezzo siede Gian Marco Concas, il direttore tecnico di quella operazione navale, un passato di ufficiale della Guardia Costiera italiana. E infine, sulla destra, Mario Borghezio, eurodeputato della Lega Nord. Tema: “Immigrazione nel mar Mediterraneo, informazione alternativa”. Di quella conferenza stampa il parlamento europeo non ha mai pubblicato la registrazione e il contenuto non è stato divulgato da Generazione Identitaria o dal gruppo della Lega. Anzi. Ad una specifica email di richiesta della registrazione inviata
all’assistente di Mario Borghezio, Marco Tognini, non è mai stata inviata una risposta. Posizione curiosa per una conferenza stampa che dovrebbe puntare alla massima divulgazione dei contenuti.
Quell’incontro, in realtà, ha avuto un peso simbolico molto importante, pochi giorni prima delle elezioni politiche. Era il sigillo su una alleanza politica destinata a pesare anche, e soprattutto, aldilà del voto: Casapound, partito dell’estrema destra italiana in forte ascesa, Generazione Identitaria, l’avanguardia europea del pensiero più estremo in tema di migranti, con una forte capacità comunicativa e la Lega, partito di riferimento in tutto il continente per la nuova destra radicale, soprattutto con Matteo Salvini al vertice. Qualche giorno prima, il 29 gennaio, Martin Sellner (leader di Generazione identitaria in Austria) aveva diffuso una video intervista con Lorenzo Fiato, dove l’esponente italiano del movimento rivelava di aver già avuto un incontro con Attilio Fontana, il candidato della Lega alla presidenza della Regione Lombardia, poi eletto governatore.
La conferenza stampa del 21 febbraio rivela alcuni dettagli importanti sulla missione Defend Europe. In apertura c’è una completa ed incondizionata apertura politica della Lega nei confronti di Generazione Identitaria, attraverso le parole introduttive di Borghezio: «Il dottor Concas, Gian Marco Concas, illustrerà questa straordinaria esperienza di Defend Europe e sarà a disposizione dei signori giornalisti dopo la proiezione di una eccezionale documentazione filmata che credo sia la prima volta che venga esposta nelle sedi istituzionali. Ringrazio anche il direttore di Polaris (Gabriele Adinolfi, nda), che inizierà la serie delle domande. È una occasione imperdibile, perché questa vicenda è stata seguita enormemente dai media, ma molti aspetti sono rimasti non
conosciuti» (…).
Il vice presidente della Lega Lorenzo Fontana in un’intervista del 25 febbraio 2015 a «La voce», ripresa dal think tank legista «Il Talebano», spiegava: «È evidente che con Salvini è in atto un’evoluzione: da partito solo territoriale ci proponiamo come riferimento nazionale, mediante i movimenti federati e identitari riuniti sotto all’ala ‘Noi con Salvini’». Una federazione che include, in posizione di forza, anche gli organizzatori della missione Defend Europe. Era la vigilia della manifestazione romana di Matteo Salvini, salito sul palco di piazza del Popolo insieme a Casapound il 28 febbraio 2015. Il viatico per alleanze future, una federazione della destra, anzi, delle destre, che ha preso forma nel convegno – solo ad inviti – «Mille patrie», organizzato da «Il Talebano» qualche ora prima del comizio.
Anche in quella occasione in prima fila c’era l’organizzazione francese «Bloc identitaire» e l’italiana «Generazione identitaria». Vincenzo Sofo, agit-prop vicinissimo a Salvini, fondatore de «Il Talebano», su questo fronte è l’uomo chiave. Nell’incontro «Verso una Lega nazionale» organizzato da Mario Borghezio a Roma il 21 aprile del 2015, ha concluso il suo intervento
parlando di «progetto identitario», via per l’unione dei vari gruppi della destra italiana.
I rapporti con la Lega dell’era salviniana di Lorenzo Fiato, 24 anni, il presidente di Generazione Identitaria in Italia, sono evidenti e mai nascosti. Partecipa come rappresentante di Generazione Identitaria al convegno «Verso una Lega nazionale». E ancora, nel tour di lancio della missione Defend Europe in almeno due occasioni organizza gli incontri insieme al «Movimento dei giovani padani», sigla giovanile della Lega Nord.
Rapporti, quelli con gli identitari, di vecchia data: «La Convenzione Identitaria ci ha permesso, da un lato di ritrovare movimenti con i quali avevamo relazioni più vecchie come i Joventuts Identitàries per Catalunya, il Movimento Giovani Padani della Lega Nord, o ancora il sindacato degli studenti fiamminghi KVHV, e dall’altro di incontrare i militanti del W.I.R. – Wiens Identitäre Richtung, gli Identitari di Vienna, e di rinforzare i nostri legami », si legge in un comunicato del 2012 pubblicato sul sito della francese Generation Identitaire. Link, legami, connessioni nati e cresciuti nella Francia meridionale, dove è più forte la presenza degli identitari.
Mario Borghezio, l’eurodeputato storico della Lega nord, ha una antica e consolidata frequentazione con gli ambienti della destra estrema francese, soprattutto con l’area identitaria. Nel 2009 le telecamere di Canal + lo hanno sorpreso mentre forniva consigli e strategie ai camerati di Nissa rebela: «Bisogna insistere molto sul lato regionalista del nostro movimento – spiegava
in privato dopo il suo intervento – è un buon modo per non essere classificati come fascisti nostalgici, ma come un nuovo movimento regionale, cattolico. Ma sotto, noi siamo sempre gli stessi». Borghezio quello stesso anno partecipa con un intervento applauditissimo alla convenzione identitaria nazionale in Francia, dove incita il pubblico con lo slogan «Una Democrazia con una precisa identità, Populista, sì Populista!». Sostegno che si ripete poi nel 2012, con parole poi riprese – criticandole – da moltissimi media francesi: «Dobbiamo usare i libri, le idee, ma anche il bastone, dobbiamo bastonare quando è necessario». Per poi aggiungere entrando nel cuore dell’identitarismo: «Un popolo è il sangue, una etnia, le tradizioni, i nostri ancestrali. Viva i bianchi, viva l’Europa, viva la nostra etnia, viva la nostra razza!». Seguono applausi che valgono più di un qualunque patto scritto. In quella stessa assise poco prima era intervenuto
un altro leghista in missione ufficiale, il giovane Massimiliano Bastoni. «Il programma prevedeva un intervento di mezz’ora – ricordano le cronache d’oltralpe – ma lui pronuncia appena qualche frase banale per tre minuti. Era per lasciare spazio all’intervento di Borghezio». Sarà, infine, lo stesso Borghezio ad ospitare, come abbiamo visto, Gian Marco Concas al parlamento europeo il 21 febbraio 2018.
Da “Europa identitaria”, di Andrea Palladino
Cronaca
Salvini, Borghezio e l’alleanza con il neofascismo europeo nel libro-inchiesta “Europa identitaria”
Partendo dal caso della nave C Star, che nell'estate scorsa solcava il Mediterraneo per ostacolare i salvataggi delle Ong, il giornalista Andrea Palladino indaga la galassia della nuova destra europea. A partire da Generazione identitaria. Che, dalla Francia alla Germania all'Italia, fa della feroce opposizione all'immigrazione la sua bandiera. Nel brano che proponiamo, la rete di rapporti con la Lega oggi al governo
C’è tutto un mondo intorno a Matteo Salvini. Che non è solo quello, ormai familiare, dei sindaci sceriffo, dei militanti radunati a Pontida, delle consuete sparate su immigrazione e sicurezza. E’ il mondo dei movimenti identitari europei, il nuovo volto dei movimenti neofascisti e neonazisti che fanno di una feroce lotta all’immigrazione la loro bandiera. E’ la galassia nera raccontata da Andrea Palladino, giornalista e collaboratore del Fatto, in “Europa identitaria” (manifestolibri, in libreria dal 5 luglio, 128 pp., 10 euro).
L’inchiesta parte dalla vicenda della nave C Star (nella foto), affittata nel 2017 per “bloccare” i salvataggi dei migranti nel Mediterraneo operati dalle Ong, oggi principale obiettivo degli strali del ministro dell’Interno leghista. E’ la campagna “Defend Europe” organizzato da Generazione identitaria, gruppo nato in Francia nel 2012 (con l’invasione del cantiere di una moschea nella città, altamente simbolica, di Poitiers) e poi diffusa in Austria, Germania e Italia -dove è guidata da Lorenzo Fiato – forte di solidi legami con la destra suprematista bianca americana.
Palladino racconta tutto quello che oggi è possibile sapere su questa rete difficilmente penetrabile, che esibisce alcuni volti pubblici (Fiato è stato più volte intervistato, specie all’epoca di Defend Europe) ma resta sostanzialmente segreta, “con rigide regole per impedire l’ingresso di infiltrati o giornalisti”, si legge nel libro. “Le riunioni sono sempre dedicate a chi è già inserito nella struttura o a chi, in ogni caso, ha avuto una valutazione preliminare. Non comunicano mai l’indirizzo degli eventi, chiedendo sempre di inviare una email agli interessati (un primo contatto che viene sottoposto a una verifica severa)”. Perché “i giornalisti alla fine sono buoni solo se credono a quella immagine patinata, cool e da avanguardia fornita dai video istituzionali diffusi sui social. Nessuno
sguardo estraneo è ammesso”.
Il brano che pubblichiamo svela i molteplici fili che legano la galassia nera a Matteo Salvini e al suo movimento, attualmente al governo dell’Italia.
SALVINI, BORGHEZIO, GLI IDENTITARI E CASAPOUND: L’ALLEANZA VERDE-NERA
È il 21 febbraio 2018. Mancano dieci giorni alle elezioni politiche in Italia. Sede di Bruxelles del Parlamento europeo, una delle tante sale che i deputati possono chiedere per organizzare incontri, seminari, iniziative. Al tavolo siedono tre esponenti della galassia nera, che oggi si richiama al mondo identitario. C’è Gabriele Adinolfi, l’ideologo che ha cantato le gesta via
mare della C Star. In mezzo siede Gian Marco Concas, il direttore tecnico di quella operazione navale, un passato di ufficiale della Guardia Costiera italiana. E infine, sulla destra, Mario Borghezio, eurodeputato della Lega Nord. Tema: “Immigrazione nel mar Mediterraneo, informazione alternativa”. Di quella conferenza stampa il parlamento europeo non ha mai pubblicato la registrazione e il contenuto non è stato divulgato da Generazione Identitaria o dal gruppo della Lega. Anzi. Ad una specifica email di richiesta della registrazione inviata
all’assistente di Mario Borghezio, Marco Tognini, non è mai stata inviata una risposta. Posizione curiosa per una conferenza stampa che dovrebbe puntare alla massima divulgazione dei contenuti.
Quell’incontro, in realtà, ha avuto un peso simbolico molto importante, pochi giorni prima delle elezioni politiche. Era il sigillo su una alleanza politica destinata a pesare anche, e soprattutto, aldilà del voto: Casapound, partito dell’estrema destra italiana in forte ascesa, Generazione Identitaria, l’avanguardia europea del pensiero più estremo in tema di migranti, con una forte capacità comunicativa e la Lega, partito di riferimento in tutto il continente per la nuova destra radicale, soprattutto con Matteo Salvini al vertice. Qualche giorno prima, il 29 gennaio, Martin Sellner (leader di Generazione identitaria in Austria) aveva diffuso una video intervista con Lorenzo Fiato, dove l’esponente italiano del movimento rivelava di aver già avuto un incontro con Attilio Fontana, il candidato della Lega alla presidenza della Regione Lombardia, poi eletto governatore.
La conferenza stampa del 21 febbraio rivela alcuni dettagli importanti sulla missione Defend Europe. In apertura c’è una completa ed incondizionata apertura politica della Lega nei confronti di Generazione Identitaria, attraverso le parole introduttive di Borghezio: «Il dottor Concas, Gian Marco Concas, illustrerà questa straordinaria esperienza di Defend Europe e sarà a disposizione dei signori giornalisti dopo la proiezione di una eccezionale documentazione filmata che credo sia la prima volta che venga esposta nelle sedi istituzionali. Ringrazio anche il direttore di Polaris (Gabriele Adinolfi, nda), che inizierà la serie delle domande. È una occasione imperdibile, perché questa vicenda è stata seguita enormemente dai media, ma molti aspetti sono rimasti non
conosciuti» (…).
Il vice presidente della Lega Lorenzo Fontana in un’intervista del 25 febbraio 2015 a «La voce», ripresa dal think tank legista «Il Talebano», spiegava: «È evidente che con Salvini è in atto un’evoluzione: da partito solo territoriale ci proponiamo come riferimento nazionale, mediante i movimenti federati e identitari riuniti sotto all’ala ‘Noi con Salvini’». Una federazione che include, in posizione di forza, anche gli organizzatori della missione Defend Europe. Era la vigilia della manifestazione romana di Matteo Salvini, salito sul palco di piazza del Popolo insieme a Casapound il 28 febbraio 2015. Il viatico per alleanze future, una federazione della destra, anzi, delle destre, che ha preso forma nel convegno – solo ad inviti – «Mille patrie», organizzato da «Il Talebano» qualche ora prima del comizio.
Anche in quella occasione in prima fila c’era l’organizzazione francese «Bloc identitaire» e l’italiana «Generazione identitaria». Vincenzo Sofo, agit-prop vicinissimo a Salvini, fondatore de «Il Talebano», su questo fronte è l’uomo chiave. Nell’incontro «Verso una Lega nazionale» organizzato da Mario Borghezio a Roma il 21 aprile del 2015, ha concluso il suo intervento
parlando di «progetto identitario», via per l’unione dei vari gruppi della destra italiana.
I rapporti con la Lega dell’era salviniana di Lorenzo Fiato, 24 anni, il presidente di Generazione Identitaria in Italia, sono evidenti e mai nascosti. Partecipa come rappresentante di Generazione Identitaria al convegno «Verso una Lega nazionale». E ancora, nel tour di lancio della missione Defend Europe in almeno due occasioni organizza gli incontri insieme al «Movimento dei giovani padani», sigla giovanile della Lega Nord.
Rapporti, quelli con gli identitari, di vecchia data: «La Convenzione Identitaria ci ha permesso, da un lato di ritrovare movimenti con i quali avevamo relazioni più vecchie come i Joventuts Identitàries per Catalunya, il Movimento Giovani Padani della Lega Nord, o ancora il sindacato degli studenti fiamminghi KVHV, e dall’altro di incontrare i militanti del W.I.R. – Wiens Identitäre Richtung, gli Identitari di Vienna, e di rinforzare i nostri legami », si legge in un comunicato del 2012 pubblicato sul sito della francese Generation Identitaire. Link, legami, connessioni nati e cresciuti nella Francia meridionale, dove è più forte la presenza degli identitari.
Mario Borghezio, l’eurodeputato storico della Lega nord, ha una antica e consolidata frequentazione con gli ambienti della destra estrema francese, soprattutto con l’area identitaria. Nel 2009 le telecamere di Canal + lo hanno sorpreso mentre forniva consigli e strategie ai camerati di Nissa rebela: «Bisogna insistere molto sul lato regionalista del nostro movimento – spiegava
in privato dopo il suo intervento – è un buon modo per non essere classificati come fascisti nostalgici, ma come un nuovo movimento regionale, cattolico. Ma sotto, noi siamo sempre gli stessi». Borghezio quello stesso anno partecipa con un intervento applauditissimo alla convenzione identitaria nazionale in Francia, dove incita il pubblico con lo slogan «Una Democrazia con una precisa identità, Populista, sì Populista!». Sostegno che si ripete poi nel 2012, con parole poi riprese – criticandole – da moltissimi media francesi: «Dobbiamo usare i libri, le idee, ma anche il bastone, dobbiamo bastonare quando è necessario». Per poi aggiungere entrando nel cuore dell’identitarismo: «Un popolo è il sangue, una etnia, le tradizioni, i nostri ancestrali. Viva i bianchi, viva l’Europa, viva la nostra etnia, viva la nostra razza!». Seguono applausi che valgono più di un qualunque patto scritto. In quella stessa assise poco prima era intervenuto
un altro leghista in missione ufficiale, il giovane Massimiliano Bastoni. «Il programma prevedeva un intervento di mezz’ora – ricordano le cronache d’oltralpe – ma lui pronuncia appena qualche frase banale per tre minuti. Era per lasciare spazio all’intervento di Borghezio». Sarà, infine, lo stesso Borghezio ad ospitare, come abbiamo visto, Gian Marco Concas al parlamento europeo il 21 febbraio 2018.
Da “Europa identitaria”, di Andrea Palladino
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Cagliari, 04 feb. - (Adnkronos) - È morto il principe Karim Aga Khan, fu lui il 14 marzo del 1962 a fondare il Consorzio Costa Smeralda e portare al centro del mondo un angolo di Sardegna. "Non abbiamo parole. Solo una: grazie", è il commento ufficiale del Consorzio. L'annuncio ufficiale della scomparsa arriva dall'Aga Khan Development Network. "Sua Altezza il principe Karim Al-Hussaini, Aga Khan IV, 49° Imam ereditario dei musulmani sciiti ismailiti e diretto discendente del profeta Maometto (pace sia con lui), è deceduto pacificamente a Lisbona il 4 febbraio 2025, all'età di 88 anni, circondato dalla sua famiglia". A breve è previsto l'annuncio del suo successore.
"I leader e lo staff dell'Aga Khan Development Network porgono le nostre condoglianze alla famiglia di Sua Altezza e alla comunità ismailita di tutto il mondo - si legge in una nota -. Mentre onoriamo l'eredità del nostro fondatore, il principe Karim Aga Khan, continuiamo a lavorare con i nostri partner per migliorare la qualità della vita degli individui e delle comunità in tutto il mondo, come lui desiderava, indipendentemente dalle loro appartenenze religiose o origini".
Roma, 4 feb. (Adnkronos) - "La presidente del Consiglio riferisca in Parlamento sulla vicenda Almasri. Prima lo farà, prima potrà occuparsi dei gravi problemi del Paese e tentare qualche soluzione alla crisi industriale, al Pil che ristagna, alla sanità ormai alla deriva. Perda meno tempo nella comunicazione social e ne trovi per cose più gravi e urgenti. Chi la segue nei suoi video e poi legge la bolletta della luce e del gas comincia a chiedersi come mai tanta distanza fra la realtà e la rappresentazione che ne dà Meloni. Sulla vicenda Almasri ci metta la faccia, ma in Parlamento e non su X o Instagram. Solo così potrà chiudere una vicenda gestita male e conclusa peggio". Lo dice Daniela Ruffino di Azione.
Roma, 4 feb. (Adnkronos) - Fdi e Lega all'attacco del Pd sull'inchiesta campana sul favoreggiamento dell'immigrazione clandestina che vede coinvolto il tesoriere regionale dem, Nicola Salvati, già sospeso ieri dal partito. "Siamo sconcertati da queste notizie che coinvolgono i 'buoni e generosi' del Pd. Se le accuse fossero confermate sarebbe gravissimo", attacca direttamente Matteo Salvini via social. Anche la premier Giorgia Meloni dedica un post alla vicenda sottolineando come l'inchiesta campana confermi "ancora una volta quanto denunciato dal Governo: per anni, la gestione dei flussi migratori è stata terreno fertile per criminali senza scrupoli". La premier garantisce: "Continueremo a lavorare per ristabilire regole serie e legalità".
Non tarda la replica dei dem che, dopo aver sospeso ieri Salvati, oggi hanno incaricato il tesoriere nazionale del Pd, Michele Fina, di assumere la gestione della tesoreria regionale. "Quanto al merito della vicenda, oltre ad averlo rimosso dall'incarico di tesoriere, dopo un secondo lo abbiamo immediatamente sospeso in via cautelare dall'anagrafe degli iscritti del Pd -sottolinea lo stesso Fina-. E' giusto il caso di osservare che una ministra della Repubblica, rinviata a giudizio per falso in bilancio e sotto indagine per truffa ai danni dello Stato, siede ancora tranquillamente al suo posto. Prego di notare le differenze".
Nella vicenda intervengono anche i 5 Stelle. Il capogruppo Riccardo Ricciardi va giù duro: "Per qualsiasi percorso di alleanza, nazionale o territoriale, ci vuole la massima intransigenza. Ci auguriamo che chi vuole sottoscrivere un accordo con i 5 stelle faccia una pulizia totale in casa propria". Una 'pulizia' che in Campania la stessa Elly Schlein ha come obiettivo. Giuseppe Conte ricorda come "l'etica pubblica è fondamentale" per i 5 Stelle ma è su Meloni che il leader M5S batte, anche su questa vicenda. E a stretto giro ribatte via social al post della premier. "Non posso crederci: Meloni, davvero hai fatto un post per denunciare che l’'immigrazione non può essere lasciata in balia della criminalità'? Cioè tu scappi dal Parlamento per non spiegare agli italiani perché hai rimpatriato con volo di Stato un boia, con accuse di stupri di bambini, al centro dei traffici di migranti e oggi te ne esci con un post così? Ma davvero ti sei convinta che noi italiani siamo tutti idioti a eccezione di te, tua sorella e dei tuoi stretti sodali? Per farti tornare alla realtà ti allego due immagini: in una il criminale Almasri che scende dal volo di Stato, nell'altra una notizia di qualche mese fa dai comuni d'Italia".
Roma, 4 feb. (Adnkronos) - “Giorgia Meloni continua a fuggire dal parlamento preferendo parlare continuamente sui social, quasi fosse una influencer e non la Presidente del Consiglio. Manda i due ministri, Nordio e Piantedosi, che avevano fatto saltare la precedente informativa con una motivazione menzognera: siccome c'era il segreto istruttorio e per rispetto delle indagini, non avrebbero potuto partecipare. Mentivano sapendo di mentire". Così Angelo Bonelli, parlamentare di AVS e portavoce di Europa Verde.
"Perché la Legge Costituzionale n°1 del 16 gennaio 1989, all'articolo 6, stabilisce in modo inequivocabile che il procuratore invia la denuncia al tribunale dei ministri senza svolgere alcuna indagine. È quindi evidente che gli interessati sapevano che non ci sono indagini e che non c'è alcun segreto istruttorio da rispettare. Infatti, domani i ministri Piantedosi e Nordio si presentano a Montecitorio per l'informativa. Si presentano per non far venire la premier Meloni: colei che ha accusato l'opposizione, in particolar modo Alleanza Verdi e Sinistra, di essere amici dei trafficanti di esseri umani".
"Ora l'Italia e l'opinione pubblica internazionale hanno la prova che lei è amica e complice dei trafficanti di esseri umani. Giorgia Meloni venga in Aula a spiegare perché! È ora di farla finita con il complottismo e il vittimismo da propaganda di Giorgia Meloni, che sparge sui social e nelle trasmissioni televisive amiche", conclude Bonelli.
Civitavecchia, 4 feb. (Adnkronos) - "Sono in corso i lavori per la costruzione del nuovo Terminal Donato Bramante che, ci auguriamo, sarà pronto entro la seconda parte del 2025. Sarà una struttura completamente green che migliorerà l’esperienza dei crocieristi che vengono qui a Civitavecchia. Abbiamo inoltre completato l’impianto fotovoltaico del Terminal Vespucci, che quindi sarà interamente alimentato da energia rinnovabile. Stiamo lavorando sul rinnovamento del design del Terminal 10 per poi trasferirlo al 18 e che sarà dedicato alle navi boutique, a conferma della vocazione di Civitavecchia come hub europeo principale per questo genere di imbarcazioni". Ad affermarlo è John Portelli, Direttore Generale della Roma Cruise Terminal (Rct) alla conferenza stampa che si è tenuta presso la Sala Comitato dell’AdSP – Molo Vespucci snc a Civitavecchia – illustrando i molteplici interventi infrastrutturali che stanno rendendo il porto di Civitavecchia sempre più funzionale ed ecosostenibile.
"Ma ci sono altri progetti importanti che vedono il ripensamento di tutta l’area portuale di Civitavecchia – continua Portelli -, i nuovi varchi che saranno inaugurati nel 2025, il ponte che collegherà questa parte del porto con le banchine delle crociere. E poi, le nuove bitte di 300 tonnellate che sono piuttosto rare nei porti italiani e che sono fondamentali per dare flessibilità agli ormeggi, specialmente per le grandi navi che si fermano nel porto di Civitavecchia".
Civitavecchia, 4 feb. (Adnkronos) - "Dopo aver superato la soglia dei 3 milioni di turisti in transito nel porto di Civitavecchia, l’anno scorso, traguardo mai raggiunto da nessun porto in Italia, oggi celebriamo il risultato di 3.459.000, un risultato importantissimo e straordinario, non solo su base nazionale, ma europeo e mondiale, visto che siamo secondi – e, ormai, di poco – solo a Barcellona, e contiamo di superarla in un paio d’anni, posizionandoci ormai tra i primi sei porti crocieristici al mondo". Ad affermarlo è Pino Musolino, Commissario Straordinario dell’AdSP del Mar Tirreno Centro Settentrionale, in occasione della conferenza stampa che si è tenuta presso la Sala Comitato dell’AdSP – Molo Vespucci snc a Civitavecchia – per illustrare i dati delle crociere del 2024 e le prospettive di sviluppo del traffico crocieristico.
"Un altro dato importante – continua Musolino – riguarda anche l’effetto che le crociere turnaround, cioè che partono e arrivano a Civitavecchia hanno prodotto sui servizi di ricettività della città. Il 79% degli operatori di bed and breakfast o di alberghi dichiara che senza le crociere il loro lavoro sarebbe fortemente penalizzato. Parliamo di ristoranti, parcheggi fuori dal porto un’industria che produce tanto lavoro in molti settori”. Un indotto che non favorisce solo Civitavecchia, ma di cui beneficia, ovviamente, oltre alla città di Roma, meta di riferimento per i turisti delle crociere, anche tutto il territorio laziale. “In questi anni, siamo riusciti a mandare oltre 20.000 persone in località come Viterbo e Bomarzo", conclude il Commissario Straordinario dell’AdSP del Mar Tirreno Centro Settentrionale.
Roma, 4 feb. (Adnkronos) - "Non mi aspetto che altri seguano passivamente quanto detto da noi a Orvieto (...) però mi porrei almeno la domanda perché questi due convegni hanno fatto parlare molto. Non sarà perché c’era un eccessivo silenzio autocompiaciuto sul relativo rafforzamento del Pd in un gioco a somma zero col Movimento Cinque Stelle che al momento non rende comunque le opposizioni competitive per il Governo nazionale?". Lo dice Stefano Ceccanti in un'intervista a Formiche.
Quanto alla costruzione di una coalizione Ceccanti osserva: ". Le culture politiche del centrosinistra, pur separate per decenni dalla Guerra Fredda, erano più facilmente sommabili allora perché si erano progressivamente avvicinate. Non è invece così semplice sommare gli elettorati delle odierne forze di opposizione perché il M5S è sorto come movimento di opposizione all’intero sistema dei partiti e, anche qualora vi siano intese di vertice, non è detto che il messaggio riesca a passare".
"Però non esistono trucchi rispetto a un tentativo che va esperito di formulare in positivo un’ipotesi di Governo senza reticenze e avendo un rapporto risolto con le proprie esperienze passate di guida del Paese e di corresponsabilità nelle istituzioni europee. Il passato non è riproponibile, ma siamo chiamati a fare opposizione al Governo Meloni, non a quelli di Renzi e Gentiloni. In questo senso il passaggio referendario sul jobs act, a cui opporsi, sarà un test significativo".