Tra gli accusati un aspirante diacono, pensionati, disoccupati, un dipendente Asl e un detenuto in carcere per reati della stessa natura. L'indagine, diretta dalla Procura di Firenze, è nata dopo la segnalazione di una organizzazione non governativa statunitense
Arrestate due persone e denunciate in stato di libertà altre 12 per diffusione e detenzione di materiale pedopornografico, e in alcuni casi per la produzione e lo sfruttamento dei minori. Tra la rete di pedofili scoperta dalla polizia postale di Firenze un aspirante diacono, pensionati, disoccupati, uno studente, un dipendente Asl e un detenuto in carcere per reati della stessa natura. L’attività investigativa è stata coordinata dal Centro Nazionale per il Contrasto della Pedopornografia Online del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma e diretta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze, ma ha coinvolto altre provincie sul territorio nazionale. L’indagine ha avuto inizio in seguito alla segnalazione dell’organizzazione non governativa statunitense Ncmec (National Center for Missing Exploited Children).
Abruzzo, Campania, Lazio, Lombardia, Marche, Umbria, Sicilia sono alcune delle regioni interessate dalle perquisizioni disposte dall’autorità giudiziaria, ma il regista principale era proprio un uomo di 48 anni residente nel capoluogo toscano, arrestato in flagranza. L’uomo deteneva anche filmati amatoriali di minori ripresi a loro insaputa sulle spiagge del litorale toscano. Il materiale, scambiato attraverso Facebook, era prodotto in alcuni casi dagli stessi accusati che sfruttavano i minori adescati in rete. Gli investigatori sono riusciti a dare un nome a chi si nascondeva dietro gli id di Facebook e ai protocolli Internet, oltre che a identificare tre delle vittime, di età compresa tra i 13 e i 17 anni.