L'attesissimo concerto di ieri, andato sold-out dopo poche ore dalla messa in vendita dei biglietti, non ha deluso i fan italiani. Una scaletta che ha bilanciato i successi più recenti con quelli che hanno fatto la storia della carriera ventennale del rapper americano
Dopo quasi vent’anni dall’uscita di My name is – il primo singolo del suo secondo album che consacrò la sua carriera con 250 milioni di dischi venduti – Eminem è arrivato finalmente in Italia: erano in 80mila ieri sera a Milano all’Area Expo per l’unico appuntamento nel nostro Paese del “Revival Tour“. Il suo ultimo disco, Revival, uscito lo scorso dicembre prodotto da Dr. Dre e Rick Rubin, debuttando in vetta alla classifica americana, contiene, oltre al nuovo brano Remind me, anche i singoli River in collaborazione con Ed Sheeran – certificato platino in Italia – Untouchable e Walk on water con Beyoncé. Per questo suo nono album, che esce dopo quattro anni di silenzio, Eminem ha lavorato con altri artisti quali Alicia Keys, P!nk, Skylar Grey, Kehlani, Phresher e X Ambassadors.
L’attesissimo concerto di ieri, andato sold-out dopo poche ore dalla messa in vendita dei biglietti, non ha deluso i fan italiani. Una scaletta che ha bilanciato i successi più recenti con quelli che hanno fatto la storia della sua carriera. Dopo un’introduzione cinematografica in cui il rapper veste i panni di un Godzilla che devasta una città, ad aprire il live è Medicine Man, dall’album Compton di Dr. Dre, come un omaggio al rapper californiano che lo scoprì e lo lanciò nel mondo della musica. A seguire 3 a.m., Square Dance e Kill You. I fuochi d’artificio e il coro degli 80mila spettatori fanno da sfondo allo spettacolo, fino a quando l’atmosfera si fa più intima, fino toccare temi personali – sono dieci anni ormai che l’artista americano è libero da alcol e droghe – con “Just Don’t Give A Fuck” dal primo album, a cui seguono dall’ultimo disco i brani Revival e Framed.
“Volete tornare con me a un tempo in cui ero ancora più scemo di oggi?”: così Eminem, rivestendo i panni di Slim Shady, presenta una carrellata dei vecchi successi My Name Is, The Real Slim Shady e Without Me, con cui conquista gli spettatori più nostalgici. Una malinconia che si amplifica con il brano Not Afraid e continua con il bis Lose Yourself: ritratto autobiografico dell’artista che ha lottato per il successo.