La vendita è vietata per tutti i pezzi prodotti dal 1990 in poi. Ma uno studio del movimento cittadino globale ha stabilito che buona parte degli oggetti in circolazione sono fuori legge perché risalenti al periodo precedente o perché non accompagnati da certificazione
Un’indagine di Avaaz svela la vendita di avorio illegale in tutta Europa ottenuto da elefanti uccisi di recente. Il movimento cittadino globale, che compone la Ong, ha acquistato più di 109 articoli in avorio in dieci Paesi europei e li ha fatti datare con un esame al carbonio 14 dall’Università di Oxford per determinare la loro vera età. “L’analisi – spiega Avaaz – condotta grazie ai fondi raccolti dal movimento, ha fornito la prova concreta che il mercato legale di avorio in Europa fornisce una copertura per il traffico di avorio illegale, aggravando il rischio di estinzione per gli elefanti”. Oggi il report viene presentato a Bruxelles, davanti alla Commissione europea.
COSA DICE LA LEGGE IN EUROPA – L’Unione Europa ospita un fiorente mercato domestico e di esportazioni, di quello che sulla carta dovrebbe essere avorio “antico”. È proibita, infatti, la vendita di tutto l’avorio risalente a dopo il 1990, quello risalente invece al periodo compreso tra il 1947 e il 1990 può essere venduto solo se accompagnato da un certificato. Il fatto che le leggi europee permettano il commercio senza restrizioni dell’avorio lavorato prima del 1947 crea, secondo Avaaz, “una scappatoia legale che da molto tempo copre di fatto la vendita di avorio che antico non è”. Secondo i dati raccolti dalla Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (Cites) ed elaborati dalla Ong ambientalista Environmental Investigation Agency (Eia), l’Italia è il terzo Paese al mondo per esportazioni di oggetti d’avorio legale, preceduta da Regno Unito e Usa. Tra il 2010 e il 2015 il nostro Paese ha esportato 8.627 oggetti in avorio, piazzandosi dietro ai britannici (36.135) e agli statunitensi (9.824). Secondo lo studio dell’Eia, nei cinque anni presi in esame il Regno Unito è stato sempre primo esportatore mondiale a eccezione del 2015, in cui è stato superato dall’Italia per numero di oggetti esportati. Sempre dal 2010 al 2015, il nostro Paese è stato il secondo per esportazioni verso la Cina e Hong Kong, dove sono finiti 7.772 oggetti d’avorio. Il primato è del Regno Unito con 13.056 oggetti.
L’INDAGINE DI AVAAZ – La Commissione Europa aveva dichiarato che non c’erano prove della vendita di avorio illegale in Europa. Per questa ragione lo studio, finanziato da piccole donazioni di oltre 50mila membri di Avaaz da tutto il mondo, aveva lo scopo di verificarlo scientificamente, per vedere se le attuali leggi europee siano o meno in grado di proteggere gli elefanti dal bracconaggio. I 109 pezzi di avorio sono stati acquistati nell’arco di un periodo di quattro mesi in Belgio, Bulgaria, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Spagna. I risultati delle analisi sui cento articoli acquistati dimostrano che un quinto degli oggetti (19,3%) proviene da elefanti uccisi dopo il divieto di commercio globale dell’avorio del 1989. E quasi tre quarti (74,3%) risalgono a dopo il 1947: la loro vendita senza certificati ufficiali è quindi illegale. Tutti i quattro articoli in avorio acquistati legalmente in Italia e testati dall’Università di Oxford sono risultati illegali “dando ancora più forza alla richiesta di un divieto completo del commercio di avorio”.
Sono risultati illegali anche il cento per cento degli articoli acquistati in Spagna e Bulgaria e la maggior parte di quelli comprati in Belgio, Francia, Germania, Paesi Bassi e Portogallo. Solo nel Regno Unito la maggior parte degli oggetti (l’80 per cento) è risultato legale. “Queste prove inattaccabili – dichiara Bert Wander, direttore della campagna di Avaaz – dimostrano oltre ogni dubbio che dell’avorio illegale viene venduto apertamente in tutta Europa. Deve essere l’inizio della fine per questo commercio di morte. Ogni giorno in più che viene concesso alla vendita di soprammobili e gingilli di avorio è un giorno in più verso l’estinzione degli elefanti”.
GLI APPELLI AL DIVIETO TOTALE – Lo studio fa eco al crescente numero di appelli all’Unione europea per un divieto totale del commercio di avorio. Il Parlamento europeo sostiene il divieto. La Commissione europea sta valutando i suoi prossimi passi a seguito di una consultazione pubblica dell’Ue sulle normative relative all’avorio che ha ricevuto oltre 100mila risposte. Più di un milione di persone in tutto il mondo hanno firmato una petizione per chiedere all’Ue di vietare questo commercio, compresi tre presidenti africani e i rappresentanti di altri 29 Paesi del continente. Cina, Hong Kong e Regno Unito hanno già annunciato o implementato divieti alla vendita dell’avorio nel corso dell’ultimo anno. In Cina un divieto totale delle vendite di avorio è entrato in vigore a gennaio 2008. A febbraio è toccato a Hong Kong: il Parlamento ha votato per fermare la compravendita di avorio, che diventerà illegale dal 2021. In base alla nuova legge chi viene sorpreso a contrabbandare avorio, o parti di altre specie in pericolo d’estinzione, rischierà fino a dieci anni di carcere, contro i due attuali e una multa fino a 10 milioni di dollari locali, circa un milione di euro. Avaaz chiede l’eliminazione di quella che definisce “una scappatoia legale, che permette il libero commercio dell’avorio antico, la fine delle esportazioni dall’Europa e la fine del commercio di avorio grezzo”. Ogni anno vengono uccisi dai 30mila ai 55mila elefanti e il loro numero nella savana è diminuito di un terzo solo nell’ultimo decennio. “Senza provvedimenti – sottolinea il movimento – gli elefanti potrebbero estinguersi in natura nel giro di pochi decenni”.