Più di un italiano su tre twitta il suo odio contro migranti, ebrei e musulmani. L’intolleranza verso la straniero aumenta di giorno in giorno. Ma non solo. Le donne restano la categoria più colpita dagli haters. E’ quanto emerge dal rapporto di “Vox”, pubblicato a fine giugno. Si tratta dell’osservatorio sui diritti nato grazie ad un gruppo di costituzionalisti, medici, avvocati, giornalisti, sociologi e antropologi che da tre anni in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano, il dipartimento di psicologia dinamica e clinica della facoltà di psicologia della Sapienza di Roma e quello di informatica dell’ateneo di Bari, mappano l’odio online monitorando Twitter.
Una scelta, quella di questo social, dettata dal fatto che il re-twittare “dà l’idea – spiegano i ricercatori – di una comunità virtuale continuamente in relazione, l’hashtag offre una buona sintesi del sentimento provato dall’utente” e inoltre vi è la possibilità di geolocalizzare. Quest’anno la ricerca ha preso in esame 6.544.637 cinguettii rilevati tra maggio e novembre 2017 e tra marzo e maggio 2018 evitando il clou della campagna elettorale ma prendendo in considerazione il periodo di formazione del Governo a partire dal giorno dopo le elezioni.
Un tempo “caldo” durante il quale il termometro dell’odio nei confronti dei migranti ha registrato un balzo di quattro punti nel giro di pochi mesi: nel 2017 i tweet contro gli stranieri sono stati il 32,45% del totale, nel 2018 si è arrivati al 36,93%. “Nella fase post elettorale abbiamo registrato un netto aumento di quattro punti percentuali rispetto alla categorie xenofobia, migranti e islamici. In modo particolare tra marzo e maggio quest’ultimi hanno subito un incremento di tweet d’odio di quasi il 3%. Un’intolleranza che è legata agli sbarchi”, spiega Cecilia Siccardi, ricercatrice di Vox.
I risultati presentati dall’Osservatorio sono sconfortanti: i tweet negativi sono stati 547.151. Gli italiani ce l’hanno soprattutto con i musulmani: nel giro di un anno i tweet contro le persone di fede islamica sono quasi triplicati (nel 2016 erano 22.435, nel 2017/2018 sono diventati 64.934). L’islamofobia dilaga e polarizza l’Italia: da Torino al Veneto, da Firenze a Bari. Sulla mappa termografica spuntano soprattutto Napoli e dintorni. “Da notare, tuttavia , che spesso si twittano parole d’odio e discriminazione – spiegano i ricercatori – dove minore è la presenza di islamici”. L’insulto maggiore è “terrorista”, a seguire “marocchino” usato genericamente per ogni persona indipendentemente dalla provenienza, “jihadista” e “tagliagole”.
I tweet anti-immigrati sono passati da 38 mila a 73.390. Per loro i violenti da tastiera destinano le parole: negro, zingari, terrone. D’altro canto – ci ricorda l’Osservatorio – gli italiani sono quelli che odiano di più i rom in Europa. In questo caso sulla mappa termografica il “rosso” si registra a Milano, Napoli, Firenze, Roma, Bologna, Torino e Genova. Un odio che si alimenta delle notizie sugli sbarchi. Vox ha osservato che i tweet intolleranti raddoppiano in determinati momenti. E così scopriamo che mentre 126 migranti morivano il 19 giugno 2017, gli italiani vomitavano parole d’odio facendo registrare un picchio nella “sentiment distribution” superata solo dalla notizia l’8 marzo scorso di nuovi sbarchi in Puglia con l’arresto di tre scafisti.
“Non c’è alcun dubbio che queste categorie – spiega al FattoQuotidiano.it Marilisa D’Amico, costituzionalista, co-fondatrice di Vox, e ordinario di diritto costituzionale all’Università degli Studi di Milano – sono state colpite dal linguaggio politico di quest’ultimo anno”. La categoria dei migranti, in generale, è la seconda più colpita dopo le donne con un’impennata in quest’ultimo anno: si passa dai 284.634 tweet negativi registrati nel 2016, ai 326.040 del periodo 2017/ 2018 assegnando loro il triste podio della categoria più colpita. L’unica consolazione è un calo osservato nel 2018: gli haters in quest’ultimi mesi hanno avuto altri bersagli.
Le città dove si concentra maggiormente il fenomeno di aggressività contro il genere femminile sono Milano, Venezia, Torino ma anche Palermo. L’insulto maggiore è “puttana” seguito da “cesso”, “troia” e “porca”. E anche in questo caso i picchi vanno di pari passo con la cronaca. Da notare l’effetto Weinstein: quando il 10 ottobre 2017 è scoppiato il caso, la linea del grafico che registra l’affolamento dei cinguettii negativi ha avuto un’impennata. Infine l’ultimo Sos è nei confronti degli ebrei: i tweet contro di loro sono passati dai 6.700 nel 2016 ai 15.400 nel 2017/2018. “Si tratta di una tendenza che, come dimostra l’analisi dei picchi di intolleranza, si lega a fenomeni di antisemitismo agiti in tutta Europa ma a ottant’anni dalle Leggi razziali ci sono delle assonanze stridenti rispetto al tempo del fascismo”, spiega D’Amico.
Unico trend in miglioramento è la diminuzione dell’odio online nei confronti degli omosessuali: dai 35.000 registrati nel 2016, si è passati ai 22.000 nel periodo 2017/ 2018. “La decrescita dei tweet omofobi potrebbe essere una conseguenza dell’approvazione della legge Cirinnà sulle unioni civili e del cambiamento culturale in atto nel Paese nei confronti delle persone omosessuali. La Legge sulle unioni civili – dice la costituzionalista – è servita a sdoganare il tema e a creare una maggiore tolleranza. Forse anche l’approvazione dello Ius Soli sarebbe servita a mitigare l’intolleranza che si respira oggi nei confronti dei migranti”.
(Nota di redazione – L’articolo era in una prima versione corredato da una fotografia raffigurante un gruppo di persone che nulla hanno a che vedere con il contenuto. Si trattava di un’immagine generica, così come l’attuale. E ci scusiamo con chi si è sentito chiamato in causa riconoscendosi nell’immagine)
Società
Migranti e donne in testa alla classifica dell’odio via Twitter: “Stranieri colpiti dal linguaggio politico dell’ultimo anno”
Lo dice Marilisa D’Amico, costituzionalista, docente e co-fondatrice di Vox, l'osservatorio sui diritti che poche settimane fa ha pubblicato un dossier sui tweet più violenti in circolazione sul social network. L'istituto fa notare che "gli italiani sono quelli che odiano di più i rom in Europa". Il disprezzo verso gli immigrati si alimenta delle notizie sugli sbarchi. Quanto al genere femminile, il caso Weinstein ha dato il via a un trend negativo di commenti
Più di un italiano su tre twitta il suo odio contro migranti, ebrei e musulmani. L’intolleranza verso la straniero aumenta di giorno in giorno. Ma non solo. Le donne restano la categoria più colpita dagli haters. E’ quanto emerge dal rapporto di “Vox”, pubblicato a fine giugno. Si tratta dell’osservatorio sui diritti nato grazie ad un gruppo di costituzionalisti, medici, avvocati, giornalisti, sociologi e antropologi che da tre anni in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano, il dipartimento di psicologia dinamica e clinica della facoltà di psicologia della Sapienza di Roma e quello di informatica dell’ateneo di Bari, mappano l’odio online monitorando Twitter.
Una scelta, quella di questo social, dettata dal fatto che il re-twittare “dà l’idea – spiegano i ricercatori – di una comunità virtuale continuamente in relazione, l’hashtag offre una buona sintesi del sentimento provato dall’utente” e inoltre vi è la possibilità di geolocalizzare. Quest’anno la ricerca ha preso in esame 6.544.637 cinguettii rilevati tra maggio e novembre 2017 e tra marzo e maggio 2018 evitando il clou della campagna elettorale ma prendendo in considerazione il periodo di formazione del Governo a partire dal giorno dopo le elezioni.
Un tempo “caldo” durante il quale il termometro dell’odio nei confronti dei migranti ha registrato un balzo di quattro punti nel giro di pochi mesi: nel 2017 i tweet contro gli stranieri sono stati il 32,45% del totale, nel 2018 si è arrivati al 36,93%. “Nella fase post elettorale abbiamo registrato un netto aumento di quattro punti percentuali rispetto alla categorie xenofobia, migranti e islamici. In modo particolare tra marzo e maggio quest’ultimi hanno subito un incremento di tweet d’odio di quasi il 3%. Un’intolleranza che è legata agli sbarchi”, spiega Cecilia Siccardi, ricercatrice di Vox.
I risultati presentati dall’Osservatorio sono sconfortanti: i tweet negativi sono stati 547.151. Gli italiani ce l’hanno soprattutto con i musulmani: nel giro di un anno i tweet contro le persone di fede islamica sono quasi triplicati (nel 2016 erano 22.435, nel 2017/2018 sono diventati 64.934). L’islamofobia dilaga e polarizza l’Italia: da Torino al Veneto, da Firenze a Bari. Sulla mappa termografica spuntano soprattutto Napoli e dintorni. “Da notare, tuttavia , che spesso si twittano parole d’odio e discriminazione – spiegano i ricercatori – dove minore è la presenza di islamici”. L’insulto maggiore è “terrorista”, a seguire “marocchino” usato genericamente per ogni persona indipendentemente dalla provenienza, “jihadista” e “tagliagole”.
I tweet anti-immigrati sono passati da 38 mila a 73.390. Per loro i violenti da tastiera destinano le parole: negro, zingari, terrone. D’altro canto – ci ricorda l’Osservatorio – gli italiani sono quelli che odiano di più i rom in Europa. In questo caso sulla mappa termografica il “rosso” si registra a Milano, Napoli, Firenze, Roma, Bologna, Torino e Genova. Un odio che si alimenta delle notizie sugli sbarchi. Vox ha osservato che i tweet intolleranti raddoppiano in determinati momenti. E così scopriamo che mentre 126 migranti morivano il 19 giugno 2017, gli italiani vomitavano parole d’odio facendo registrare un picchio nella “sentiment distribution” superata solo dalla notizia l’8 marzo scorso di nuovi sbarchi in Puglia con l’arresto di tre scafisti.
“Non c’è alcun dubbio che queste categorie – spiega al FattoQuotidiano.it Marilisa D’Amico, costituzionalista, co-fondatrice di Vox, e ordinario di diritto costituzionale all’Università degli Studi di Milano – sono state colpite dal linguaggio politico di quest’ultimo anno”. La categoria dei migranti, in generale, è la seconda più colpita dopo le donne con un’impennata in quest’ultimo anno: si passa dai 284.634 tweet negativi registrati nel 2016, ai 326.040 del periodo 2017/ 2018 assegnando loro il triste podio della categoria più colpita. L’unica consolazione è un calo osservato nel 2018: gli haters in quest’ultimi mesi hanno avuto altri bersagli.
Le città dove si concentra maggiormente il fenomeno di aggressività contro il genere femminile sono Milano, Venezia, Torino ma anche Palermo. L’insulto maggiore è “puttana” seguito da “cesso”, “troia” e “porca”. E anche in questo caso i picchi vanno di pari passo con la cronaca. Da notare l’effetto Weinstein: quando il 10 ottobre 2017 è scoppiato il caso, la linea del grafico che registra l’affolamento dei cinguettii negativi ha avuto un’impennata. Infine l’ultimo Sos è nei confronti degli ebrei: i tweet contro di loro sono passati dai 6.700 nel 2016 ai 15.400 nel 2017/2018. “Si tratta di una tendenza che, come dimostra l’analisi dei picchi di intolleranza, si lega a fenomeni di antisemitismo agiti in tutta Europa ma a ottant’anni dalle Leggi razziali ci sono delle assonanze stridenti rispetto al tempo del fascismo”, spiega D’Amico.
Unico trend in miglioramento è la diminuzione dell’odio online nei confronti degli omosessuali: dai 35.000 registrati nel 2016, si è passati ai 22.000 nel periodo 2017/ 2018. “La decrescita dei tweet omofobi potrebbe essere una conseguenza dell’approvazione della legge Cirinnà sulle unioni civili e del cambiamento culturale in atto nel Paese nei confronti delle persone omosessuali. La Legge sulle unioni civili – dice la costituzionalista – è servita a sdoganare il tema e a creare una maggiore tolleranza. Forse anche l’approvazione dello Ius Soli sarebbe servita a mitigare l’intolleranza che si respira oggi nei confronti dei migranti”.
(Nota di redazione – L’articolo era in una prima versione corredato da una fotografia raffigurante un gruppo di persone che nulla hanno a che vedere con il contenuto. Si trattava di un’immagine generica, così come l’attuale. E ci scusiamo con chi si è sentito chiamato in causa riconoscendosi nell’immagine)
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Palermo, 30 dic. (Adnkronos) - Un carico di 640 pericolosissimi ordigni rudimentali stava per essere venduto in strada, ma l’intervento tempestivo della Polizia di Stato di Catania ha mandato in fumo il piano criminale di due uomini, un 37enne di Tremestieri Etneo e un 36enne di San Giovanni La Punta. I due “soci” sono stati individuati nella zona di corso Indipendenza mentre confabulavano con altre due persone scese da un’auto in sosta. Il loro atteggiamento ha insospettito i poliziotti, che, quindi, hanno effettuato un accurato controllo, identificando i quattro e perquisendo i veicoli. Non appena sono stati chiesti i documenti, gli agenti si sono accorti che due di loro avevano le mani macchiate di nero, sporche di polvere da sparo.
Una volta aperto il bagagliaio dell’auto, i poliziotti hanno scoperto diversi cartoni con all’interno numerosi ordigni rudimentali, ragion per cui è stato richiesto l’intervento immediato del nucleo artificieri della Questura che, giunti sul posto, hanno prioritariamente messo in sicurezza l’ingente quantitativo di materiale esplodente che è stato sequestrato per poi essere distrutto. Dall’analisi e dalla catalogazione degli ordigni, è stato possibile constatare che i due andavano in giro con 640 bombe fatte in casa, denominate “bombe Sinner”, in omaggio al celeberrimo campione di tennis. Si tratta di botti contraddistinti da un involucro di colore arancione e aventi portata micidiale.
I poliziotti hanno ritenuto necessario approfondire le verifiche ed estendere la perquisizione anche alle rispettive abitazioni del 37enne e del 36enne, nella convinzione che ulteriore materiale esplodente potesse trovarsi nella loro disponibilità. Le intuizioni si sono rivelate fondate dal momento che in casa di uno dei due, sono state trovate e sequestrate altre 110 “bombe Sinner”, custodite in modo del tutto illegale, senza precauzioni, con un concreto ed elevato rischio per l’incolumità dei residenti della zona. Oltre al materiale esplodente, i poliziotti hanno scovato una pistola e munizioni da guerra, nascoste in casa tra suppellettili e immediatamente poste sotto sequestro.
Oltre agli ordigni fai-da-te, i poliziotti hanno trovato il materiale utilizzato per la loro produzione, segno che l’uomo avesse trasformato una parte dell’abitazione in un laboratorio abusivo per fabbricarli in vista del Capodanno, incurante dell’elevato rischio per la sua famiglia e per le case vicine. Infatti, il nucleo artificieri ha avuto modo di accertare come la quantità di botti sequestrati sarebbe stata in grado di produrre effetti devastanti anche su immobili di recente costruzione, anche perché l’accensione di uno di essi avrebbe potuto portato alla cosiddetta accensione a catena con effetti devastanti.
I due uomini sono stati arrestati per porto in luogo pubblico e detenzione di ordigni e, su disposizione del PM di turno, sono stati condotti in carcere in attesa del giudizio di convalida da parte del GIP, ferma restando la presunzione di innocenza degli indagati valevole ora e fino a condanna definitiva. Le attività di controllo dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Catania hanno già portato, negli ultimi mesi, al sequestro di un ingente quantitativo di materiale esplodente, sottraendolo al mercato nero e preservando la sicurezza dei cittadini, soprattutto dei più giovani che, ignari della pericolosità del maneggio di artifizi pirotecnici, si espongono a concreti rischi per la loro incolumità.
Ulteriori azioni di contrasto alla vendita e alla custodia di fuochi senza licenza sono state rafforzate per i prossimi giorni in vista della notte di San Silvestro.
Roma, 29 dic. (Adnkronos) - "Chi sta usando i farmaci sotto prescrizione medica può tranquillamente guidare. Come faceva l'anno scorso". Così Matteo Salvini in una diretta social. "Ovviamente ci sono farmaci che impediscono di guidare nelle ore successive, però esattamente come l'anno scorso chi prende dei farmaci oncologici. Abbiamo istituito un tavolo tecnico proprio per andare incontro alle centinaia di migliaia di pazienti che dietro somministrazione medica usano dei farmaci".
Roma, 29 dic. (Adnkronos) - “Costruttivo, senza pregiudizi, determinato, ma sempre improntato ad un dialogo costante con il governo per fare davvero gli interessi dei lavoratori. Il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, in questi anni ha avuto il merito di confrontarsi con le istituzioni, criticando e proponendo allo stesso tempo soluzioni, senza però mai cercare, a differenza degli altri sindacati, il pretesto dello scontro e dell’istigazione alla rivolta sociale. A lui va il mio apprezzamento e il sincero ringraziamento di come ha svolto la sua delicata e fondamentale funzione, sempre e solo dedicata a tutelare davvero chi lavora”. Così, la senatrice di Forza Italia e vice presidente del Senato, Licia Ronzulli.
Roma, 29 dic. (Adnkronos) - "Ringraziamo Luigi Sbarra per il grande e costruttivo contributo che, alla guida della Cisl, ha dato alla tutela degli interessi dei lavoratori in Italia ed al mondo delle relazioni industriali. Ha guidato il sindacato con una vera visione strategica e con la consapevolezza che il dialogo tra le parti sociali e’ la chiave per rendere il sistema produttivo sempre più equo, dinamico e sostenibile. Lo ha fatto rispettando il ruolo e l’autonomia sindacale, senza mai trasformare la Cisl nell’appendice di una parte politica. Abbiamo sottoscritto la sua proposta di partecipazione dei lavoratori agli utili dell’azienda e continueremo a sostenerla politicamente in Parlamento. Auguriamo a Luigi Sbarra di continuare a contribuire, con la stessa dedizione, al bene dell’Italia”. Lo afferma il presidente di Noi Moderati Maurizio Lupi.
Roma, 29 dic. (Adnkronos) - "Avere ridotto del 25 per cento, dal 14 al 28 dicembre, nei primi quindici giorni del nuovo Codice della strada, il numero di morti sulle strade è qualcosa che dovrebbe rendere orgoglioso me e voi". Lo dice Matteo Salvini in una diretta social.
"Mi faccio carico volentieri se c'è qualche polemica, ho le spalle larghe, ho rischiato 6 anni per aver bloccato immigrati clandestini. Quindi figurarsi se per salvare vite umane non mi faccio carico di qualche polemica e degli attacchi di Vasco o di radical chic di sinistra".
Roma, 29 dic. (Adnkronos) - “Come dice Renato Brunetta sul Sole24Ore ‘in un carcere sovraffollato, luogo di isolamento, umiliazione, malattia e morte, la pena rischia di perdere la certezza dell'esempio, che è la vera fonte di legittimazione della potestà punitiva, per trasformarsi invece in certezza della recidiva’. È vero, e non conviene a nessuno un modello di pena che incentiva i detenuti a tornare a delinquere o a cominciare a farlo se detenuti ingiustamente. La sua proposta di indulto parziale, per il reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti, merita attenzione e una iniziativa parlamentare trasversale. Sarebbe infatti positivo che anche nella maggioranza la proposta di Brunetta, che ha alle spalle una lunga militanza nel centrodestra, venisse raccolta e rilanciata. La situazione nelle carceri è incivile ed inaccettabile, quindi bisogna agire con urgenza”. Lo afferma il deputato di +Europa Benedetto Della Vedova.
Roma, 29 dic. (Adnkronos) - “Una manovra nella quale emerge la totale mancanza di visione economica del governo Meloni: competitività, occupazione, giovani, sanità, ambiente, riduzione del debito pubblico e concorrenza sono state le note a margine di una legge di bilancio in cui la parte più consistente è stata occupata dalle mancette elettorali dei partiti di maggioranza. Tutto questo è stato fatto calpestando la democrazia parlamentare, riducendo al minimo non solo le possibilità di modifica ma anche di dibattito”. Lo afferma il segretario di Più Europa Riccardo Magi.
“Per fortuna, grazie alle poche modifiche fatte alla Camera, è stato possibile introdurre alcune cose positive. Attraverso un nostro emendamento, con buona pace dei pro-vita, è stato rafforzato il fondo per corsi di informazione e prevenzione rivolti a studenti delle scuole secondarie di primo e di secondo grado, relativamente alle tematiche della salute sessuale e dell’educazione sessuale e affettiva; inoltre è stato confermato e rafforzato il bonus psicologo ed è stato istituito il Fondo per il servizio di sostegno psicologico in favore delle studentesse e degli studenti. Sono piccoli ma importanti passi avanti, nonostante - conclude Magi - un governo oscurantista e antiscientifico”.