“Il ministro Salvini dichiara che in Italia sarebbe in atto una ‘esplosione di aggressioni’ da parte di ‘pazienti psichiatrici’. Gli italiani debbono sapere che si tratta di una notizia destituita di ogni fondamento: il 95% dei reati violenti commessi nel nostro Paese è attribuibile a persone cosiddette ‘normali‘”: inizia così la smentita della Società italiana di psichiatria. Si tratta di tre post pubblicati su Facebook in cui gli psichiatri obiettano alle dichiarazioni del ministro dell’Interno in occasione dell’ultimo raduno della Lega a Pontida e durante un’intervista a In Onda, su La7, due giorni dopo.
A Pontida, Salvini – usando anche un’aggressione avvenuta in un reparto psichiatrico di un ospedale campano – aveva fatto riferimento a una “riforma che ha riguardato i malati psichiatrici e ha cancellato le strutture che curavano i malati psichiatrici, abbandonando le famiglie al loro destino“. Il ministro si riferiva alla legge Basaglia, della quale ricorrono i 40 anni, che ha determinato la chiusura dei manicomi. “Forse il ministro vive altrove – scrivono gli psichiatri – Forse il ministro non sa che una delle poche eccellenze riconosciute nel mondo all’Italia è il sistema della salute mentale, che conta una vasta e capillare rete di strutture psichiatriche, articolata in 163 dipartimenti di salute mentale, 1460 strutture territoriali, 2284 strutture residenziali che ospitano oltre 30mila persone, 899 strutture semi-residenziali, 285 servizi psichiatrici di diagnosi e cura ospedalieri“.
La società italiana di psichiatria ricorda “l’impegno e alla dedizione di circa 30mila operatori, che troppo spesso vengono lasciati soli di fronte ad un immane e crescente onere di responsabilità e impegno, talora anche al prezzo di rischi personali e compreso quello della vita”. Se il settore psichiatrico è ritenuto trascurato dal ministro, da Facebook invitano a mettere mano ai finanziamenti previsti per il settore: “Non abbiamo bisogno di nuove leggi, ma di fondi per assumere medici, psicologi, assistenti sociali, riabilitatori, per non lasciare sempre più sguarniti di personale servizi che attualmente hanno un deficit di operatori che va dal 25 al 75% in meno dello standard previsto di 1 operatore ogni 1500 abitanti in 14 Regioni/Province autonome su 21″.
L’altro punto su cui la Società italiana di psichiatria ha da ridire riguarda “le aggressioni” da parte di pazienti psichiatrici. A La7 Salvini aveva sostenuto che i reati “per colpa dei malati psichiatrici” sarebbero in forte aumento. “E’ più probabile che una persona che soffre un disturbo mentale sia vittima, non carnefice” si legge sul post, “diffondere false notizie come quelle date dal ministro non fa altro che aumentare paure infondate sulle persone affette da disturbi psichici, etichettandole ingiustamente ed indiscriminatamente come ‘pericolose’, aggravandone il già tremendo fardello dello stigma e della discriminazione”. Secondo quanto riportato dagli psichiatri, il 95% dei reati violenti registrati, è commesso da persone definite “normali“. “Meno parole, ministro, la preghiamo”concludono, e chiedono “più fatti”.