Mancano solo i reduci del Mondiale russo nel nuovissimo centro sportivo della Continassa. E poi soprattutto lui: CR7. A fargli da cornice ci sarà un gruppo di 29 giocatori, tra facce nuove, volti già noti e tanti giovani. Tutti aspettano ansiosi l’arrivo del fuoriclasse portoghese in Italia (avversari compresi). Immaginate quindi l’accoglienza che potrà riservargli la vecchia guardia bianconera (orfana per la prima volta di Gigi Buffon), ma pensate soprattutto a chi, per la prima volta nella vita, vivrà i suoi primissimi giorni da professionista al fianco di uno dei giocatori più forti di sempre.
Potrebbe essere il caso di Nicolò Fagioli, talento del vivaio bianconero, che all’alba della sua giovanissima carriera da calciatore avrà modo di confrontarsi e apprendere la cultura del lavoro da chi, da 7 anni a questa parte, non ha rivali in Italia e da chi (è veramente questione di ore) recita da quasi un decennio il ruolo di primattore nella lunga storia di questo sport.
Nicolò si deve ancora completare, sia come atleta e sia come uomo, ma la scelta di mister Allegri di portarlo in ritiro con la prima squadra (assieme a tanti altri “canterani” juventini) e già sintomo della stima che la società torinese ripone nel ragazzo. E deve essere per forza di cose così. Non solo perché risulta essere il più giovane della comitiva presente al Training Center del J Village (unico classe 2001), ma soprattutto per il talento e la continuità dimostrata la scorsa stagione con la maglia bianconera e quella azzurra della Nazionale Italiana U17. Il giusto premio al lavoro svolto fino ad oggi sotto la guida di mister Francesco Pedone e di tutto lo staff ai suoi ordini.
Originario di Piacenza, arriva a Vinovo nel 2015 dopo 4 anni di settore giovanile nella Cremonese. Trequartista, mezz’ala o seconda punta, destro naturale e la capacità di essere leader nel gruppo dell’U17 bianconero, fanno di Fagioli un elemento sul quale puntare anche in futuro. Bravo nell’uno contro uno e nel mettere in condizione i compagni d’attacco di andare a segno, nel suo gioco risultano evidenti le capacità tecniche con le quali gestisce la sfera. Dote che spesso gli consente di saltare il diretto avversario in dribbling o di provare l’accelerazione palla al piede nella zona mediana del campo, proponendosi in fase offensiva.
Uno stile di gioco che ricorda molto il madridista Isco, anche quando si tratta di difendere il pallone ed aprire spazi improvvisi in favore dei compagni. Per questo risultano fondamentali coordinazione ed equilibrio in spazi strettissimi e sotto pressione avversaria. Per non parlare della sua capacità di inquadrare pericolosamente la porta su calcio da fermo.
Il 2018 è stato per Nicolò Fagioli un anno sicuramente da incorniciare: esordio in Youth League contro il Barcellona; vincitore del premio individuale come miglior giocatore al prestigioso torneo olandese ABN AMRO Future Cup; finalista – da protagonista – all’Europeo U17 con la maglia azzurra; infine, la convocazione in Prima squadra con i campioni d’Italia. Nel suo futuro prossimo ci sarà la Primavera di mister Dal Canto, ma anche la possibilità di ammirare da vicino e allenarsi con il giocatore più forte del mondo, migliorando se stesso e garantendosi un futuro ad alti livelli. Non cogliere questa occasione sarebbe un delitto.