“Accordi con i libici, blocco navale, porti chiusi: le parole d’ordine di oggi non sono nuove. Si rifanno a quello che l’Italia ha già fatto poco meno di dieci anni fa, attuando i respingimenti in mare e attirandosi le condanna della Corte europea dei diritti umani di Strasburgo. Mare Chiuso raccontò quella pagina storica grazie alle testimonianze dei migranti respinti dalle operazioni di allora. Lo vogliamo riproporre per dare idealmente voce a quanti vengono respinti in queste ore. Perché queste violenze e queste morti continueranno a ripetersi finché non si apriranno altre vie, legali e sicure, di migrazione”.
di Stefano Liberti e Andrea Segre