Un’intesa tra Italia, Germania e Austria per frenare le partenze dei migranti e gli sbarchi in Europa. A Innsbruck si ricompone l”‘asse dei volenterosi“, così come era stato battezzato dal cancelliere Sebastian Kurz, guidato questa volta dal ministro dell’Interno Matteo Salvini insieme al collega tedesco Horst Seehofer e all’austriaco Herbert Kickl. E’ questo l’esito del trilaterale avvenuto nella capitale del Tirolo che ha preceduto il vero e proprio vertice dei ministri dell’Interno dell’Unione europea, primo appuntamento del semestre di presidenza austriaca.

“Credo che questo nucleo con Germania e Austria darà influsso positivo a tutta l’Europa per evitare persone che non scappano dalla guerra. Sono più i fattori che ci uniscono di quelli oggetto di discussione”, ha detto Salvini dopo il trilaterale. “Sarà una soddisfazione se le proposte italiane potranno diventare europee con una riduzione delle partenze, degli sbarchi, dei morti e dei costi. Se il modello italiano diventerà europeo è motivo di orgoglio“, ha aggiunto il vicepremier leghista. Che nel bilaterale di mercoledì sera con il collega Seehofer aveva invece discusso sul punto dei movimenti secondari dei migranti. “Se si riducono partenze, sbarchi, morti e arrivi non ci sarà alcun tipo di problema alle frontiere interne dell’Unione europea”, ha risposto oggi.

Brennero: 2 fermati in 6 settimane – La discussione sulla chiusura dei confini e sui flussi interni, dopo gli annunci di Vienna delle settimane scorse, coinvolge in realtà già ad oggi un numero di migranti quasi inesistente, stando agli ultimi dati. I movimenti attraverso il Brennero sono infatti crollati nel 2018, fino ad arrivare ad appena due persone fermate dalla task force di poliziotti italiani, austriaci e tedeschi tra maggio e le prime due settimane di giugno. Mese dopo mese, i migranti intercettati su treni merci al confine sono infatti scesi costantemente, dai 65 di gennaio ai 26 di marzo scorso. Il calo si spiega “con i controlli più severi che vengono effettuati dalla polizia italiana sui treni in partenza dalla stazione di Verona“, ha spiegato una settima fa il responsabile della task force Erich Lettenbach.

Flussi interni: 1400 rimandati in Italia in 5 mesi – I movimenti secondari, cioè il passaggio dei migranti dal Paese in cui vengono registrati a quello in cui desiderano andare, è anche il tema che aveva portato il ministro bavarese Seehofer a voler chiudere le frontiere tedesche, che poi ha portato alla promessa, da parte di Angela Merkeldi istituire delle aree di identificazione ed espulsione lungo il confine. Anche in questo caso, i numeri parlano di un flusso in diminuzione: secondo il quotidiano Suddeutsche Zeitung, che pubblica i dati forniti dal governo federale in risposta a un’interrogazione del gruppo parlamentare Die Linke, in totale 1400 richiedenti asilo sono stati rimandati in Italia nei primi cinque mesi del 2018.

Seehofer: “Controllare l’immigrazione” – “L’obiettivo – ha aggiunto Salvini  in conferenza stampa – è quello di proteggere le frontiere esterne per poi lavorare tranquillamente tra popoli come è nostra intenzione fare”. Se si “riducono drasticamente partenze e arrivi – ripete ancora il leader della Lega – saranno anche minori i problemi all’interno dell’Unione tra i singoli Paesi”. Anche il collega tedesco Seehofer ora condivide l’entusiasmo di Salvini: “I tre Paesi si sono messi d’accordo per controllare l’immigrazione. Vogliamo introdurre ordine nella politica migratoria, ma vogliamo garantire un approccio umanitario e proteggere effettivamente le frontiere esterne dell’Unione europea”. “Vogliamo sentire che cosa avrà da dirci il commissario Avramoupolos“, ha aggiunto il ministro della Merkel.

Kickl: “Evitare arrivi facili in Europa” – “Siamo vicini – ha detto inoltre l’austriaco Kickl – e andiamo d’accordo su cose molto importanti che riguardano il futuro dell’Europa. In una materia dove per molto tempo c’è stata mancanza di ordine vogliamo portarlo evitando che i migranti possano arrivare facilmente in Europa, a parte le persone veramente vulnerabili“. Il 19 luglio, ha aggiunto, “ci incontreremo nuovamente a Vienna per continuare la collaborazione positiva e realizzare questo grande progetto“.

Il vertice a Innsbruck – Dopo i faccia a faccia informali, in cima all’ordine del giorno del vero e proprio vertice dei ministri dell’Interno dell’Ue c’è l’ultimo piano sulle politiche migratorie in Europa, ovvero l’accordo raggiunto alla fine di giugno dai leader dei 27 Paesi e che include hotspot di sbarco in regioni come il Nord Africa per i migranti che sono stati salvati nel Mediterraneo, così come la creazione di centri sul suolo europeo su base volontaria.

“Nel 2016 c’è stata un’iniziativa di Federica Mogherini in cinque Paesi africani per accordi di riammissione. Non c’è traccia di risultati concreti a due anni da queste iniziative. Negli ultimi anni sono arrivati dalla Nigeria 60mila migranti, nella stragrande maggioranza dei casi non profughi e siamo riusciti ad espellerne 700. Quindi voi capite che l’Italia ha un pregresso di 500mila clandestini e se non riusciamo ad espellerne più di 10mila l’anno ci mettiamo 50 anni a recuperare il passato”, ha detto Salvini parlando alla riunione informale dei ministri.

“Stiamo investendo soldi, tempo e denaro in Libia. L’Italia è frontiera europea. Quindi, se l’Italia riesce a proteggere le frontiere esterne, l’Europa riesce a proteggere le frontiere esterne. L’Unione europea dovrebbe riconoscere i libici come porti sicuri. Dobbiamo rispettare il lavoro delle autorità libiche”, è l’altra richiesta di Salvini nel corso della riunione informale.

Poi il vicepremier leghista è intervenuto anche nel dibattito sulle missioni navali e sulle ong nel Mediterraneo: “Chiedo al direttore Fabrice Leggeri di continuare il lavoro che sta facendo Frontex e chiedo ai colleghi di rivedere le regole delle missioni navali nel Mediterraneo perché se sono di contrasto all’immigrazione clandestina, che contrasto sia”. “Se sono dettate al contrasto dell’immigrazione clandestina mi domando perché 45mila immigrati con l’operazione Sophia siano arrivati in Italia negli ultimi anni”, ha poi aggiunto riprendendo la polemica nata dallo sbarco della nave irlandese a Messina dei giorni scorsi. “Allo stesso tempo chiedo l’intervento europeo sulle ong perché è stato più volte provato che abbiano interessi non solidaristici ma economici dietro al loro operato. Non lo può fare l’Italia da sola o Malta da sola, le deve fare l’Ue”, ha detto Salvini ai suoi colleghi europei.

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