“È sotto gli occhi di tutti (almeno di chi si informa) che nel nostro Paese si stanno moltiplicando episodi di intolleranza razziale e religiosa nei confronti delle persone straniere con la sola colpa di essere tali e di avere cercato di trovare ‘riparo’ e aiuto nel nostro Paese” dice l'alto magistrato in un comunicato
Dopo gli insulti e le minacce contro il procuratore di Torino Armando Spataro, il procuratore generale del Piemonte e della Valle d’Aosta ne prende la tutela e difende anche le direttive presentate lunedì. Con un comunicato diffuso in serata il pg Francesco Saluzzo definisce le critiche “violente, infondate, con tratti di irrisione e sguaiate” quelle pubblicate su molti siti e social network, “frasi di inaudita gravità”, ma anche “letture volutamente e subdolamente distorte” che vogliono far apparire Spataro come sostenitore di una parte politica da consegnare “al disprezzo collettivo”.
Il procuratore generale difende anche le linee guida che lui intende diffondere nelle altre procure del Piemonte. “È sotto gli occhi di tutti (almeno di chi si informa) che nel nostro Paese si stanno moltiplicando episodi di intolleranza razziale e religiosa nei confronti delle persone straniere con la sola colpa di essere tali e di avere cercato di trovare ‘riparo’ e aiuto nel nostro Paese”, premette Saluzzo ricordando poi che alcuni di questi episodi sono avvenuti anche in Piemonte: “Non solo costituiscono reato ma, per una precisa scelta del legislatore sovrano, sono considerati aggravati e quindi puniti con una pena più alta”, ricorda ancora.
La frequenza di questi episodi può mettere a rischio “l’incolumità delle persone (non solo straniere)”, ragione per cui Spataro ha deciso di dettare “una serie di ‘regole’ per la trattazione di queste vicende penali”: ad esempio il gruppo di magistrati dovrà seguire questi casi specifici in maniera celere, senza accantonare il fascicolo, ed evitare di chiedere l’archiviazione per la tenuità del fatto. Questa decisione compete a Spataro perché “il procuratore della Repubblica è il titolare dell’azione penale” e quindi “ha preso atto di un grave fenomeno e lo ha doverosamente affrontato con precise disposizioni in perfetta aderenza alle norme del codice di procedura penale”. Tuttavia di questo “provvedimento tecnico” sono state date “letture volutamente e subdolamente distorte, e qui non parlo dei ‘frequentatori’ dei social, in modo da far apparire il procuratore di Torino come autore di scelte ‘politiche’ come se fosse ‘sceso’ in una contesa politico-istituzionale che si sta agitando nel Paese”. E così Spataro è stato esposto alla “reazione scomposta di chi, senza analisi alcuna, ha raccolto il messaggio esprimendo e scrivendo frasi di inaudita gravità”. Sui social network, ad esempio, qualcuno aveva scritto “Spataro crepa”, un altro si era rivolto al ministro della giustizia per affermare che “va rimosso” e su Twitter un utente lo aveva “un altro idiota alla ricerca di notorietà”. E l’elenco è ancora lungo. “Avrebbe dovuto forse ignorare quello che è evidente a tutti per evitare di dispiacere a qualcuno”, si chiede Saluzzo alla conclusione del comunicato.