“Sekret – Speciale Trattativa Stato-mafia”, l’inchiesta ideata e condotta da Marco Lillo incentrata sulle stragi del ’92 e del ’93 e all’accordo tra Cosa nostra e pezzi delle istituzioni, torna con la seconda puntata esclusiva su TvLoft.it. Nella prima puntata abbiamo raccontato l’incontro di Fiammetta Borsellino con Giuseppe Graviano nel carcere di massima sicurezza di Terni in cui il boss di Brancaccio, oltre a negare ogni coinvolgimento nella strage di Via D’Amelio, tira in ballo un nome importante, quello di Silvio Berlusconi e dichiara: “Lo dicono tutti che frequentavo Berlusconi”. Graviano non parla di Berlusconi solo con la figlia di Paolo Borsellino ma anche, in numerose occasioni, con il suo compagno di detenzione, il boss campano Umberto Adinolfi, nel carcere di Ascoli Piceno. I loro colloqui tra il 2016 e il 2017 sono stati registrati dai pm di Palermo che indagano sulla trattativa Stato-mafia, e per la prima volta a “Sekret” vi faremo ascoltare integralmente quello che dice il mafioso di Brancaccio all’amico Adinolfi. Il 10 aprile 2016 le telecamere registrano un colloquio in cui ogni parola è fondamentale. A partire dal soggetto di cui parla Graviano: “Berlusca mi ha chiesto ‘sta cortesia… per questo è stata l’urgenza…”. Nella lettura dei pm (contestata dalla difesa di Marcello Dell’Utri) Graviano parla di Silvio Berlusconi. Ma c’è di più. Perché nello stesso colloquio trascritto dai periti della Corte d’Assise di Palermo ci sarebbe anche un riferimento (fatto da Adinolfi) al mese di luglio. Una frase quella di Graviano quindi di difficile interpretazione, ma si potrebbe ipotizzare che il boss Graviano si riferisca alla strage di via D’Amelio del 19 luglio del 1992. Per il pm Antonino Di Matteo “quando Graviano parla di cortesia, teoricamente è possibile pensare che si riferisca ad un eccidio, via d’Amelio, in cui è stato uno dei protagonisti principali. Mi rendo conto che sono ipotesi – aggiunge il magistrato -, ma non sono ipotesi formulate su base di un pregiudizio, ma sulla base di tanti tasselli che ci fanno ritenere che la strage via D’Amelio possa essere stata etero diretta da ambienti e soggetti estranei a Cosa nostra”. Le registrazioni sono state trasmesse alla Procura di Caltanissetta, competente su quella strage, che ora dovrà valutarle. Le telecamere di Sekret poi sono andate in Sicilia per seguire il processo sulla Trattativa Stato-mafia concluso in primo grado con la condanna di Marcello Dell’Utri e dei carabinieri De Donno, Mori e Subranni. Non solo. Sekret ha intervistato dentro l’ufficio bunker che fu di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino – situato nei sotterranei del tribunale di Palermo – Giovanni Paparcuri, ex assistente dei due magistrati e testimone delle indagini che stavano seguendo poco prima di essere uccisi. Il viaggio di Sekret si conclude oltralpe per incontrare il giornalista francese Fabrizio Calvi, l’autore dell’intervista a Borsellino del 21 maggio del ’92. Intervista finita nelle indagini sulla strage di via D’Amelio come possibile movente dell’uccisione del magistrato siciliano.
“Sekret – Speciale Trattativa Stato mafia” è una video-inchiesta giornalistica esclusiva firmata da Marco Lillo per la piattaforma TvLoft. Quella che vedete in questo articolo è l’anticipazione della seconda puntata della serie dedicata al patto scellerato tra pezzi delle istituzioni e Cosa nostra. Documenti, ricostruzioni, immagini e audio inediti e, soprattutto, scoop che gli abbonati alla App TvLoft potranno seguire nel lavoro capillare del vicedirettore de Il Fatto Quotidiano.
TVLoft - 12 Luglio 2018
Sekret – Speciale Trattativa su TvLoft, Di Matteo: “Strage di via D’Amelio? Ipotesi è che sia stata diretta da ambienti esterni alla mafia”
La Playlist TVLoft
“Sekret – Speciale Trattativa Stato-mafia”, l’inchiesta ideata e condotta da Marco Lillo incentrata sulle stragi del ’92 e del ’93 e all’accordo tra Cosa nostra e pezzi delle istituzioni, torna con la seconda puntata esclusiva su TvLoft.it. Nella prima puntata abbiamo raccontato l’incontro di Fiammetta Borsellino con Giuseppe Graviano nel carcere di massima sicurezza di Terni in cui il boss di Brancaccio, oltre a negare ogni coinvolgimento nella strage di Via D’Amelio, tira in ballo un nome importante, quello di Silvio Berlusconi e dichiara: “Lo dicono tutti che frequentavo Berlusconi”. Graviano non parla di Berlusconi solo con la figlia di Paolo Borsellino ma anche, in numerose occasioni, con il suo compagno di detenzione, il boss campano Umberto Adinolfi, nel carcere di Ascoli Piceno. I loro colloqui tra il 2016 e il 2017 sono stati registrati dai pm di Palermo che indagano sulla trattativa Stato-mafia, e per la prima volta a “Sekret” vi faremo ascoltare integralmente quello che dice il mafioso di Brancaccio all’amico Adinolfi. Il 10 aprile 2016 le telecamere registrano un colloquio in cui ogni parola è fondamentale. A partire dal soggetto di cui parla Graviano: “Berlusca mi ha chiesto ‘sta cortesia… per questo è stata l’urgenza…”. Nella lettura dei pm (contestata dalla difesa di Marcello Dell’Utri) Graviano parla di Silvio Berlusconi. Ma c’è di più. Perché nello stesso colloquio trascritto dai periti della Corte d’Assise di Palermo ci sarebbe anche un riferimento (fatto da Adinolfi) al mese di luglio. Una frase quella di Graviano quindi di difficile interpretazione, ma si potrebbe ipotizzare che il boss Graviano si riferisca alla strage di via D’Amelio del 19 luglio del 1992. Per il pm Antonino Di Matteo “quando Graviano parla di cortesia, teoricamente è possibile pensare che si riferisca ad un eccidio, via d’Amelio, in cui è stato uno dei protagonisti principali. Mi rendo conto che sono ipotesi – aggiunge il magistrato -, ma non sono ipotesi formulate su base di un pregiudizio, ma sulla base di tanti tasselli che ci fanno ritenere che la strage via D’Amelio possa essere stata etero diretta da ambienti e soggetti estranei a Cosa nostra”. Le registrazioni sono state trasmesse alla Procura di Caltanissetta, competente su quella strage, che ora dovrà valutarle. Le telecamere di Sekret poi sono andate in Sicilia per seguire il processo sulla Trattativa Stato-mafia concluso in primo grado con la condanna di Marcello Dell’Utri e dei carabinieri De Donno, Mori e Subranni. Non solo. Sekret ha intervistato dentro l’ufficio bunker che fu di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino – situato nei sotterranei del tribunale di Palermo – Giovanni Paparcuri, ex assistente dei due magistrati e testimone delle indagini che stavano seguendo poco prima di essere uccisi. Il viaggio di Sekret si conclude oltralpe per incontrare il giornalista francese Fabrizio Calvi, l’autore dell’intervista a Borsellino del 21 maggio del ’92. Intervista finita nelle indagini sulla strage di via D’Amelio come possibile movente dell’uccisione del magistrato siciliano.
“Sekret – Speciale Trattativa Stato mafia” è una video-inchiesta giornalistica esclusiva firmata da Marco Lillo per la piattaforma TvLoft. Quella che vedete in questo articolo è l’anticipazione della seconda puntata della serie dedicata al patto scellerato tra pezzi delle istituzioni e Cosa nostra. Documenti, ricostruzioni, immagini e audio inediti e, soprattutto, scoop che gli abbonati alla App TvLoft potranno seguire nel lavoro capillare del vicedirettore de Il Fatto Quotidiano.
Articolo Precedente
Balle Spaziali, Marco Travaglio smonta tre fake news: dal vero orientamento del dl Dignità agli sprechi dell’Air Force Renzi
Articolo Successivo
Balle spaziali, Marco Travaglio smonta due fake news: i soldi pubblici ai giornali (che arrivano ancora) e il vero motivo dei naufragi
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Economia & Lobby
La Bce taglia i tassi dello 0,25%. Lagarde: “L’aumento della spesa per la difesa può aiutare la crescita”
Cronaca
Equalize, video esclusivo: così Gallo e Calamucci facevano dossieraggio sull’ex europarlamentare Aiuto
Mondo
Per Mosca Macron è “come Napoleone e Hitler”: “Parole sul nucleare una minaccia”. Lituania fuori dal trattato su bombe a grappolo: “Temiamo la Russia”
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - “Per la difesa europea servono investimenti comuni in sicurezza, una sola politica estera, economia forte e società coesa, serve un vero salto di qualità verso gli Stati Uniti d’Europa. Di fronte alle minacce che si profilano bisogna sostenere le nostre capacità di difesa nel modo più credibile, senza frammentare le spese tra gli Stati e neanche dando ancora soldi all’America come vorrebbe Trump. Il punto di vista portato dalla segretaria Schlein al vertice del Pse è stato ascoltato ed è positivo l’accordo dei socialisti europei sui fondi di coesione. Il Pd indica una strada di fermezza, consapevolezza e responsabilità sociale, senza farsi distrarre da alcun richiamo”. Lo dichiara Debora Serracchiani, componente della segreteria nazionale del Partito democratico.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Decidere maggiori investimenti per rendere più sicuro e protetto il nostro continente è una scelta non più rinviabile. La difesa europea è un pilastro fondamentale della nostra autonomia strategica. Non possiamo avere tentennamenti su questo obiettivo. La discussione non è sul se, ma sul come arrivarci". Così Alessandro Alfieri, capogruppo Pd in commissione Esteri e Difesa a Palazzo Madama.
"In questi giorni i nostri a Bruxelles stanno facendo un lavoro prezioso per evitare che si utilizzino i fondi di coesione per finanziare spese militari e per incentivare, attraverso gli strumenti europei vecchi e nuovi, le collaborazioni industriali e gli acquisti comuni fra Paesi Europei, l’interoperabilità dei sistemi e i programmi sugli abilitanti strategici (spazio, cyber, difesa aerea, trasporto strategico). In questo quadro, va salutato positivamente che dopo il Next Generation si consolidi l’idea di emettere debito comune per finanziare un bene pubblico europeo come la difesa".
"Anche perché sarà per noi meno complicato continuare la nostra battaglia per estenderlo agli altri pilastri dell’autonomia strategica, a partire dalle politiche per accompagnare la transizione ecologica e digitale. Un passo importante quindi, come sottolineato dal nostro gruppo a Bruxelles, a cui certamente ne dovranno seguire altri se si vuole davvero rafforzare la nostra difesa comune”.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "L’Unione Europea si trova a un bivio: o si presenta unita o rischia la marginalità politica. La guerra in Ucraina, e l’attuale voltafaccia americano, hanno reso evidente l’urgenza di una politica di difesa comune che non può essere frenata dagli interessi delle singole nazioni". Così l'eurodeputato Pd, Pierfrancesco Maran. "Una Difesa progressivamente comune perché, agendo come 27 eserciti nazionali, rischiamo l’impotenza".
"Oggi è necessario un passaggio di fase che aumenti gli investimenti volti a garantire una deterrenza da nuova aggressioni russe dopo il disimpegno americano ma anche a rendere più omogenea la difesa europea, con forniture simili, riducendo le duplicazioni di spese tra paesi e le inefficienze. L’Unione Europea deve dotarsi di una propria architettura di sicurezza, capace di garantire responsività e affermarsi come attore decisivo nello scenario internazionale".
"L’iniziativa della presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, al di là del nome infelice 'RearmEU', è un primo passo in questa direzione. Va tuttavia integrata e sviluppata identificando con chiarezza quali sono le linee di spesa utilizzate, in che modo questo aiuto può supportare immediatamente l’Ucraina, come si intende sostenere una crescente produzione industriale europea nell’ottica di arrivare ad una vera interoperabilità e difesa comune".
Roma, 6 mar (Adnkronos) - "Penso che sia l’ennesimo episodio di antisemitismo che vuole legare la guerra in Medio oriente all’insulto alla memoria della Shoah. È terribile". Lo dice all'Adnkronos il segretario di Sinistra per Israele Emanuele Fiano a proposito del ritrovamento nel cantiere del museo della Shoah a Roma di escrementi, una testa di maiale e scritte che ricordano i morti a Gaza oltre ad alcuni volantini pro Palestina sono. Sull'episodio indaga la Digos.
Roma, 6 mar (Adnkronos) - "La sinistra". Lo scrive su Twitter il senatore del Pd Filippo Sensi rilanciando un post di Pedro Sanchez in cui, a margine del Consiglio europeo straordinario, il premier spagnolo tra l'altro dice: "Oggi dobbiamo mandare un messaggio chiaro ai cittadini: l’Europa è molto più potente di quanto pensiamo. Nessuno minaccerà la nostra pace, la nostra sicurezza o la nostra prosperità".
Roma, 6 mar (Adnkronos) - "Per i socialisti e democratici europei, il piano della UE per la difesa comune è un primo passo avanti che ne richiede molti altri. Di fronte a una crisi si risponde con il coraggio. Insieme". Lo scrive su Twitter la deputata del Pd Marianna Madia.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - La transizione energetica passa anche attraverso la semplicità dei pagamenti. Fortech, azienda attiva nelle soluzioni di automazione e pagamento per la mobilità, è presente a Key - The Energy Transition Expo per mostrare le sue soluzioni tecnologiche per rendere la ricarica elettrica più accessibile, efficiente e integrata.
Due sono le soluzioni presentate in fiera, per il pagamento e la gestione delle ricariche elettriche: Optcompact ed e-smartOpt. Optcompact è un terminale compatto, versatile ed efficiente, dotato di lettore di carte con chip, banda magnetica, Nfc e Qr code. Disponibile in tre configurazioni (Embedded, Wall Mount e Stand Alone). E-smartOpt è un terminale multifunzione, progettato per gestire contemporaneamente più punti di ricarica e parcheggi.
Con questi dispositivi, Fortech offre agli operatori un’infrastruttura di pagamento sicura, flessibile e adatta a qualsiasi contesto di ricarica, semplificando l’esperienza per gli utenti finali.
Oltre a innovare il pagamento, Fortech presenta in fiera una piattaforma all-in-one che permette agli operatori di gestire l’intera rete di ricarica da un’unica interfaccia. Fortech offre, poi, soluzioni avanzate per la fatturazione elettronica e la gestione dei corrispettivi telematici, garantendo agli operatori della ricarica elettrica massima trasparenza e conformità normativa.
“Il nostro obiettivo è semplificare la ricarica elettrica per utenti e operatori. La nostra tecnologia consente di gestire pagamenti e infrastrutture in modo intuitivo, senza barriere e con la massima efficienza. Ci definiamo Mobilty Makers e questo significa che vogliamo offrire strumenti concreti per accelerare la transizione alla mobilità sostenibile”, dichiara Luca Banci, Ev Charge Development Manager.