La Camera ha approvato il taglio dei vitalizi. L’ufficio di presidenza di Montecitorio ha dato il via libera all’intervento sulle indennità degli ex parlamentari, stabilendo che a partire da gennaio 2019 siano ricalcolati secondo il metodo contributivo per un risparmio complessivo di 40 milioni di euro. Forza Italia si è astenuta, mentre M5s, Lega, Fdi e Pd hanno votato a favore. Leu non ha partecipato al voto. Poco dopo l’annuncio i parlamentari 5 stelle si sono radunati in piazza Montecitorio con palloncini gialli e bottiglie di champagne per festeggiare quello che considerano “un traguardo storico” per una delle loro battaglie. “Ora il Senato prenda esempio”, ha dichiarato il vicepremier e ministro del Lavoro Luigi Di Maio. Il provvedimento infatti anticipa l’azione dell’ufficio di presidenza di Palazzo Madama, dove la misura non è ancora stata incardinata e dove si è deciso di prendere ulteriore tempo prima di procedere. Mentre il presidente della Camera Roberto Fico, che ha firmato il documento, ha difeso la costituzionalità dell’intervento nonostante le accuse: “Non sono preoccupato. Ho scritto una delibera forte, sostanziale e sostanziosa che riapra ad un’ingiustizia” facendo proprio un principio “costituzionale per cui tutti i cittadini sono uguali”. Ha esultato anche l’alleato di governo Matteo Salvini: “Con la Lega dalle parole ai fatti”, ha commentato.
Gli ex parlamentari hanno annunciato una class action contro i membri dell’ufficio di presidenza. Per gli ex oggi è intervenuto il presidente dell’associazione che li rappresenta Antonello Falomi: “Quella di oggi è una brutta pagina della storia di questo nostro disgraziato Paese. Le vere vittime non sono gli ex deputati, persone piuttosto anziane molte delle quali hanno gravi problemi di salute e di assistenza. Le vere vittime sono i cittadini italiani. Per loro non ci sarà più certezza dei diritti stabiliti dalle leggi. Per loro non ci saranno più parlamentari liberi di svolgere in piena autonomia il loro ruolo, ma parlamentari sottomessi ai condizionamenti economici e ai ricatti delle lobby e dei potenti di turno. Adesso parleranno avvocati e giudici e quando la legalità costituzionale sarà ripristinata chiederemo conto a quanti hanno alimentato una indegna campagna di criminalizzazione della politica e del Parlamento”. Nel merito degli eventuali “casi difficili”, Fico ha replicato dicendo che sono pronti a rivedere la decisione: “Se ci sono situazioni particolarmente difficili e complesse con dei paletti possono avere un riaumento del vitalizio ricalcolato. Devono fare domanda e dimostrare la documentazione e c’è un riaumento del vitalizio del 50%. Saranno poche situazioni di difficoltà. Noi non lasciamo indietro nessuno, è una delibera non punitiva”.
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— Beppe Grillo (@beppe_grillo) July 12, 2018
I 5 stelle festeggiano: l’abolizione dei vitalizi è da sempre loro cavallo di battaglia. “Abbiamo mantenuto la nostra promessa”, ha detto il ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro. “Per anni ci hanno detto che non si poteva fare, invece noi ci siamo riusciti: il M5s è andato al Governo e sono spariti i vitalizi dei deputati. Abbiamo scritto una pagina di storia, è un atto rivoluzionario che afferma la giustizia sociale nel nostro Paese. Questo successo senza precedenti dimostra che il cambiamento che stiamo portando avanti è concreto, radicale, inarrestabile. Ora niente è impossibile”. Di Maio era intervenuto in mattinata sul Blog delle Stelle lanciando la campagna “Bye bye vitalizi”: “Oggi”, si legge sul Blog delle Stelle, “è un giorno importantissimo per tutti i cittadini di questo Paese e, lasciatemelo dire con un po’ di orgoglio, anche per il Movimento 5 stelle. È un giorno di festa: finalmente vengono aboliti i vitalizi! Bye bye vitalizi! Per quanto tempo abbiamo aspettato che questi privilegi venissero cancellati! Ora ci siamo. Il Movimento è nato anche per vivere giornate come quella di oggi, in cui un sogno diventa realtà: è un sogno che ci parla di normalità, di regole che valgono per tutti, di ingiustizie che vengono cancellate”.
Forza Italia al momento del voto ha deciso di astenersi. “Siamo a favore del taglio ai vitalizi”, hanno commentato vicepresidenti, questore e segretario d’Aula e capogruppo in una nota, “ma contrari ad imbrogliare gli italiani. Oggi non assistiamo alla fine dei vitalizi come sostengono i Cinque Stelle, ma al futuro arricchimento degli ex parlamentari e dei loro avvocati. “Approvare una delibera che nasce già viziata da incostituzionalità costringerà infatti la Camera dei Deputati ed i suoi organi a doversi difendere in giudizio dalla pioggia di ricorsi che sono già pronti sulle scrivanie degli avvocati. A rimetterci, alla fine, saranno quindi sempre le tasche degli italiani. C’è dunque poco da festeggiare”. E si conclude: “La buona notizia è che da oggi non avranno più alibi: i 5 Stelle hanno esaurito il fumo da gettare negli occhi agli italiani e d’ora in avanti dovranno dimostrare di essere capaci di governare. Non basterà più la propaganda fatta togliendo la pensione a qualche ottuagenario e a qualche vedova”.
Il Pd ha detto di essere a favore del testo, anche se “debole”. “Una delibera giusta”, ha detto il democratico Ettore Rosato, “perché va a far cadere un privilegio non più tollerabile, anche se lo strumento non è dei migliori, è molto debole, perché ci sarà una disparità con il Senato che molto probabilmente verrà sanzionata”. Ma ha anche specificato: “Non vorrei ci fosse una mezza ambizione a vedere questo tipo di soluzione, solo alla Camera, per poter parlare nei prossimi anni di questo tema. Noi, comunque, coerentemente riteniamo sia giusto questo provvedimento che riporta equità totale tra cittadini e parlamentari”.
Leu ha annunciato che non parteciperà al voto. “Ho sempre sostenuto la necessità di tagliare i vitalizi e per tutta la scorsa legislatura mi sono battuto per arrivare a questa misura”, ha detto il componente dell’ufficio di presidenza di Liberi e uguali Luca Pastorino. “Ma oggi non prenderò parte alla votazione. Avevo chiesto, in una lettera al presidente Fico, di seguire un percorso condiviso per arrivare a una soluzione che permettesse il raggiungimento dell’obiettivo. Invece i tempi sono stati forzati, tanto che alla Camera i vitalizi saranno tagliati e al Senato no”.