I risultati dell'indagine condotta in sette regioni italiane da Assogomma e Federpneus, in collaborazione con la Polizia Stradale, hanno messo in luce come il 25% dei veicoli circolanti in Lombardia, Veneto, Liguria, Lazio, Umbria, Abruzzo e Molise (il 40% del parco circolante in Italia) montino gomme usurate, danneggiate o non omogenee
Tempo di vacanze, di viaggi lunghi e spesso usuranti, soprattutto per le gomme delle auto. Si parte con il bagagliaio stracolmo e con una ruota di scorta, ‘che può sempre far comodo’: ma siamo sicuri che basti questo a farci stare più protetti e tranquilli? Secondo il report annuale di Assogomma e Federpneus, in collaborazione con la Polizia Stradale, preoccuparsi solo della ruota di scorta serve a poco quando sulle strade italiane un veicolo su quattro viaggia con coperture non conformi. Del resto Fabio Bertolotti, direttore di Assogomma, ha detto chiaramente che “i pneumatici non scoppiano, a meno che non ci sia una concomitanza di condizioni predisponenti, quali sbalzi atmosferici, urti contro i marciapiedi ma in primis gomme sgonfie e danneggiate”.
L’analisi per questo 2018 ha preso in considerazione controlli condotti su circa 10.000 veicoli e 7 regioni: Lombardia, Veneto, Liguria, Lazio, Umbria, Abruzzo e Molise, cioè il 40% del parco circolante nazionale. Assogomma e Federpneus raccolgono questi dati da ben quindici anni, che nell’ultimo rapporto sembrano essere drammaticamente peggiorati. Se nel 2011 vi era un veicolo non in regola, oggi sono 3,5 e, se gli italiani acquistano più vetture (ce ne sono 38,5 milioni), contestualmente il parco auto si fa più vecchio (nel 2017 è giunto a 11 anni e 7 mesi). Sempre più comune l’uso di gomme lisce (9%): in questo, il Molise è rappresentato da un buon 27,38% mentre il Lazio dal 16,14%, regione che solo lo scorso anno non andava oltre il 5%.
Gomme usurate, danneggiate o non rispondenti ai criteri di omogeneità: sono diverse le non conformità rilevate dallo studio di Assogomma, che sottolinea come i dati raccolti siano molto più vicini a quelli di quindici anni fa, che non a quelli di tempi più recenti: questo evidenzia il chiaro problema di incuria degli automobilisti verso la propria vettura, le cui cause sono tutte da indagare.
Cosa si intende, ad esempio, per pneumatici non omogenei? L’uso, sullo stesso veicolo e sullo stesso asse, di gomme che appartengono a marchi o modelli diversi; ancora, si parla di ‘equipaggiamento misto’ se ne sono montate due estive e due invernali. Più grave, anche da un punto di vista sanzionatorio, il primo caso, meno il secondo, che viene invece sconsigliato. In questa pratica, l’Abruzzo detiene il primato con l’8,13% e a seguire il Molise con quasi il 7%.
Attenzione particolare anche ai rivenditori di gomme, per i quali Santo Puccia, Primo Dirigente della Polizia di Stato, ha riportato notizie non buone: nell’ultimo anno sono state rilevate ben 33 attività abusive, denunciate 27 persone e sequestrati 166 pneumatici: alcuni non omologati, altri usurati e comunque destinati alla vendita.