Spunta anche il nome di Gennaro Gattuso tra i 53 indagati in un’inchiesta per riciclaggio di denaro, coordinata dalla Procura di Ivrea, che ha portato oggi i carabinieri del Comando provinciale di Torino a notificare nove misure cautelari, otto obblighi di dimora e un arresto in carcere per il personaggio chiave dell’indagine, Pasquale Motta, originario di Cosenza, ritenuto vicino a clan di ‘ndrangheta. L’allenatore del Milan, campione del mondo nel 2006, è indagato per trasferimento fraudolento di valori, in quanto ex socio, con il 35% delle quote, della società agricola ‘Tre olmi‘ di Gallarate, fallita nel 2014 e considerata dagli investigatori uno degli strumenti di riciclaggio.
Gattuso, in una nota, respinge ogni addebito sull’inchiesta e precisa che il documento ricevuto dai pm “è un atto dovuto per la sua posizione di ex socio di una società sulla quale si è attenzionata l’attività di indagine”. E nota che “l’indagine verte su un soggetto che solo indirettamente risulta essere collegato a quella società”, da cui lui stesso è uscito “dopo un breve periodo” e nella quale “non ha mai ricoperto alcun ruolo operativo, possedendo esclusivamente una quota del capitale sociale”.
L’imprenditore Pasquale Motta, 45 anni, di Pino Torinese, legato a persone vicine alla ‘ndrangheta, costituiva – secondo l’accusa – società per riciclare denaro. Stando alle indagini, Motta era socio occulto di quattro società, Villa Nizia con sede a Favria, Eurocoop di Corato (Bari), Studio Medical San Luig, con sede a Castrovillari (Cosenza), e poi proprio la società agricola ‘Tre olmi’.
L’inchiesta è nata da una denuncia di 8 anni fa, presentata dall’ex gestore della casa di riposo comunale ‘Casa del sole’ di Favria (Torino). Sono emerse irregolarità avvenute tra il 2010 e il 2013. L’imprenditore arrestato avrebbe estromesso la vecchia gestione e avrebbe percepito 112 mila di contributi pubblici grazie ai suoi rapporti con alcuni amministratori pubblici. Tra gli indagati ci sono infatti anche l’ex sindaco di Fabria, Giorgio Cortese, alcuni componenti della giunta e del consiglio comunale nel 2010.
Nel corso delle perquisizioni sono stati sequestrati, nei confronti di alcuni indagati, società e beni immobili per un valore complessivo di 200mila euro nonché una società di vendita di auto comprensiva di 39 vetture e otto orologi di lusso trovati a casa di un indagato. L’elenco dei reati ipotizzati dopo le indagini condotte dai carabinieri di Torino, sono trasferimento fraudolento di valori, falso in atto pubblico, abuso d’ufficio, peculato, indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato, ricettazione, riciclaggio, corruzione e induzione indebita.
Cronaca
Torino, operazione antiriciclaggio: tra i 53 indagati anche Gattuso in quanto socio di una delle società coinvolte
Il personaggio chiave dell’indagine coordinata dalla Procura di Ivrea è Pasquale Motta, ritenuto vicino a clan di ‘ndrangheta e socio occulto di alcune società: tra queste anche la Tre Olmi di cui l'allenatore del Milan possedeva il 35% delle quote. Il tecnico spiega: "Atto dovuto, sono uscito dalla società dopo un breve periodo e non ho mai ricoperto alcun ruolo operativo"
Spunta anche il nome di Gennaro Gattuso tra i 53 indagati in un’inchiesta per riciclaggio di denaro, coordinata dalla Procura di Ivrea, che ha portato oggi i carabinieri del Comando provinciale di Torino a notificare nove misure cautelari, otto obblighi di dimora e un arresto in carcere per il personaggio chiave dell’indagine, Pasquale Motta, originario di Cosenza, ritenuto vicino a clan di ‘ndrangheta. L’allenatore del Milan, campione del mondo nel 2006, è indagato per trasferimento fraudolento di valori, in quanto ex socio, con il 35% delle quote, della società agricola ‘Tre olmi‘ di Gallarate, fallita nel 2014 e considerata dagli investigatori uno degli strumenti di riciclaggio.
Gattuso, in una nota, respinge ogni addebito sull’inchiesta e precisa che il documento ricevuto dai pm “è un atto dovuto per la sua posizione di ex socio di una società sulla quale si è attenzionata l’attività di indagine”. E nota che “l’indagine verte su un soggetto che solo indirettamente risulta essere collegato a quella società”, da cui lui stesso è uscito “dopo un breve periodo” e nella quale “non ha mai ricoperto alcun ruolo operativo, possedendo esclusivamente una quota del capitale sociale”.
L’imprenditore Pasquale Motta, 45 anni, di Pino Torinese, legato a persone vicine alla ‘ndrangheta, costituiva – secondo l’accusa – società per riciclare denaro. Stando alle indagini, Motta era socio occulto di quattro società, Villa Nizia con sede a Favria, Eurocoop di Corato (Bari), Studio Medical San Luig, con sede a Castrovillari (Cosenza), e poi proprio la società agricola ‘Tre olmi’.
L’inchiesta è nata da una denuncia di 8 anni fa, presentata dall’ex gestore della casa di riposo comunale ‘Casa del sole’ di Favria (Torino). Sono emerse irregolarità avvenute tra il 2010 e il 2013. L’imprenditore arrestato avrebbe estromesso la vecchia gestione e avrebbe percepito 112 mila di contributi pubblici grazie ai suoi rapporti con alcuni amministratori pubblici. Tra gli indagati ci sono infatti anche l’ex sindaco di Fabria, Giorgio Cortese, alcuni componenti della giunta e del consiglio comunale nel 2010.
Nel corso delle perquisizioni sono stati sequestrati, nei confronti di alcuni indagati, società e beni immobili per un valore complessivo di 200mila euro nonché una società di vendita di auto comprensiva di 39 vetture e otto orologi di lusso trovati a casa di un indagato. L’elenco dei reati ipotizzati dopo le indagini condotte dai carabinieri di Torino, sono trasferimento fraudolento di valori, falso in atto pubblico, abuso d’ufficio, peculato, indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato, ricettazione, riciclaggio, corruzione e induzione indebita.
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Roma, 6 mar. (Adnkronos) - “Per la difesa europea servono investimenti comuni in sicurezza, una sola politica estera, economia forte e società coesa, serve un vero salto di qualità verso gli Stati Uniti d’Europa. Di fronte alle minacce che si profilano bisogna sostenere le nostre capacità di difesa nel modo più credibile, senza frammentare le spese tra gli Stati e neanche dando ancora soldi all’America come vorrebbe Trump. Il punto di vista portato dalla segretaria Schlein al vertice del Pse è stato ascoltato ed è positivo l’accordo dei socialisti europei sui fondi di coesione. Il Pd indica una strada di fermezza, consapevolezza e responsabilità sociale, senza farsi distrarre da alcun richiamo”. Lo dichiara Debora Serracchiani, componente della segreteria nazionale del Partito democratico.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Decidere maggiori investimenti per rendere più sicuro e protetto il nostro continente è una scelta non più rinviabile. La difesa europea è un pilastro fondamentale della nostra autonomia strategica. Non possiamo avere tentennamenti su questo obiettivo. La discussione non è sul se, ma sul come arrivarci". Così Alessandro Alfieri, capogruppo Pd in commissione Esteri e Difesa a Palazzo Madama.
"In questi giorni i nostri a Bruxelles stanno facendo un lavoro prezioso per evitare che si utilizzino i fondi di coesione per finanziare spese militari e per incentivare, attraverso gli strumenti europei vecchi e nuovi, le collaborazioni industriali e gli acquisti comuni fra Paesi Europei, l’interoperabilità dei sistemi e i programmi sugli abilitanti strategici (spazio, cyber, difesa aerea, trasporto strategico). In questo quadro, va salutato positivamente che dopo il Next Generation si consolidi l’idea di emettere debito comune per finanziare un bene pubblico europeo come la difesa".
"Anche perché sarà per noi meno complicato continuare la nostra battaglia per estenderlo agli altri pilastri dell’autonomia strategica, a partire dalle politiche per accompagnare la transizione ecologica e digitale. Un passo importante quindi, come sottolineato dal nostro gruppo a Bruxelles, a cui certamente ne dovranno seguire altri se si vuole davvero rafforzare la nostra difesa comune”.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "L’Unione Europea si trova a un bivio: o si presenta unita o rischia la marginalità politica. La guerra in Ucraina, e l’attuale voltafaccia americano, hanno reso evidente l’urgenza di una politica di difesa comune che non può essere frenata dagli interessi delle singole nazioni". Così l'eurodeputato Pd, Pierfrancesco Maran. "Una Difesa progressivamente comune perché, agendo come 27 eserciti nazionali, rischiamo l’impotenza".
"Oggi è necessario un passaggio di fase che aumenti gli investimenti volti a garantire una deterrenza da nuova aggressioni russe dopo il disimpegno americano ma anche a rendere più omogenea la difesa europea, con forniture simili, riducendo le duplicazioni di spese tra paesi e le inefficienze. L’Unione Europea deve dotarsi di una propria architettura di sicurezza, capace di garantire responsività e affermarsi come attore decisivo nello scenario internazionale".
"L’iniziativa della presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, al di là del nome infelice 'RearmEU', è un primo passo in questa direzione. Va tuttavia integrata e sviluppata identificando con chiarezza quali sono le linee di spesa utilizzate, in che modo questo aiuto può supportare immediatamente l’Ucraina, come si intende sostenere una crescente produzione industriale europea nell’ottica di arrivare ad una vera interoperabilità e difesa comune".
Roma, 6 mar (Adnkronos) - "Penso che sia l’ennesimo episodio di antisemitismo che vuole legare la guerra in Medio oriente all’insulto alla memoria della Shoah. È terribile". Lo dice all'Adnkronos il segretario di Sinistra per Israele Emanuele Fiano a proposito del ritrovamento nel cantiere del museo della Shoah a Roma di escrementi, una testa di maiale e scritte che ricordano i morti a Gaza oltre ad alcuni volantini pro Palestina sono. Sull'episodio indaga la Digos.
Roma, 6 mar (Adnkronos) - "La sinistra". Lo scrive su Twitter il senatore del Pd Filippo Sensi rilanciando un post di Pedro Sanchez in cui, a margine del Consiglio europeo straordinario, il premier spagnolo tra l'altro dice: "Oggi dobbiamo mandare un messaggio chiaro ai cittadini: l’Europa è molto più potente di quanto pensiamo. Nessuno minaccerà la nostra pace, la nostra sicurezza o la nostra prosperità".
Roma, 6 mar (Adnkronos) - "Per i socialisti e democratici europei, il piano della UE per la difesa comune è un primo passo avanti che ne richiede molti altri. Di fronte a una crisi si risponde con il coraggio. Insieme". Lo scrive su Twitter la deputata del Pd Marianna Madia.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - La transizione energetica passa anche attraverso la semplicità dei pagamenti. Fortech, azienda attiva nelle soluzioni di automazione e pagamento per la mobilità, è presente a Key - The Energy Transition Expo per mostrare le sue soluzioni tecnologiche per rendere la ricarica elettrica più accessibile, efficiente e integrata.
Due sono le soluzioni presentate in fiera, per il pagamento e la gestione delle ricariche elettriche: Optcompact ed e-smartOpt. Optcompact è un terminale compatto, versatile ed efficiente, dotato di lettore di carte con chip, banda magnetica, Nfc e Qr code. Disponibile in tre configurazioni (Embedded, Wall Mount e Stand Alone). E-smartOpt è un terminale multifunzione, progettato per gestire contemporaneamente più punti di ricarica e parcheggi.
Con questi dispositivi, Fortech offre agli operatori un’infrastruttura di pagamento sicura, flessibile e adatta a qualsiasi contesto di ricarica, semplificando l’esperienza per gli utenti finali.
Oltre a innovare il pagamento, Fortech presenta in fiera una piattaforma all-in-one che permette agli operatori di gestire l’intera rete di ricarica da un’unica interfaccia. Fortech offre, poi, soluzioni avanzate per la fatturazione elettronica e la gestione dei corrispettivi telematici, garantendo agli operatori della ricarica elettrica massima trasparenza e conformità normativa.
“Il nostro obiettivo è semplificare la ricarica elettrica per utenti e operatori. La nostra tecnologia consente di gestire pagamenti e infrastrutture in modo intuitivo, senza barriere e con la massima efficienza. Ci definiamo Mobilty Makers e questo significa che vogliamo offrire strumenti concreti per accelerare la transizione alla mobilità sostenibile”, dichiara Luca Banci, Ev Charge Development Manager.