È un cittadino marocchino il presunto assassino di Sabrina Malipiero, la 52enne uccisa con una coltellata alla gola, nella sua casa in via Pantano. Questa mattina ha confessato davanti al pm Silvia Cecchi e agli investigatori della Squadra Mobile
È un cittadino marocchino il presunto assassino di Sabrina Malipiero, la 52enne uccisa con una coltellata alla gola, nella sua casa in via Pantano a Pesaro. L’uomo, uno della decina di persone su cui si erano focalizzate le indagini nelle ultime ore, è stato sentito contemporaneamente agli altri e ha negato per tutta la notte. Questa mattina ha confessato davanti al pm Silvia Cecchi e agli investigatori della Squadra Mobile pesarese. La vitima era commessa in un supermercato, era madre di due figli grandi e separata da anni dal marito.
L’assassino ha picchiato la donna, lasciandola con il volto tumefatto, e l’ha colpita al collo con un coltello: lei è morta dissanguata, mentre il colpevole si dileguava con la sua auto, una Daewoo Matiz nera. A scoprire cosa era successo il figlio maggiore, Stefano, di 24 anni, che intorno a mezzogiorno di sabato è andato a trovare la madre e ne ha visto il cadavere in una pozza di sangue. In casa tracce della lotta, ma nessun segno di effrazione: Sabrina ha aperto la porta. Per questo le indagini della Squadra Mobile di Pesaro, coordinate dal sostituto procuratore Silvia Cecchi, si erano focalizzate nella cerchia di familiari (più o meno stretti) e soprattutto conoscenti della donna, che sono stati tutti sentiti dalla polizia. La morte, secondo i primi accertamenti, dovrebbe risalire alla notte di venerdì, ma nessuno ha sentito rumori o lamenti. Ieri sera era stata trovata la Daewoo Matiz della vittima, in un altro quartiere di Pesaro, a circa due chilometri da via Pantano. Sull’auto sono stati eseguiti rilievi scientifici.