Cinque colpi di pistola sono stati sparati contro la casa di Ario Gervasutti, ex direttore de Il Giornale di Vicenza, attuale caporedattore centrale de Il Gazzettino, a Chiesanuova, un quartiere alla prima periferia di Padova. È vero che un tempo questa era la terra delle scorrerie della Mala del Brenta, ma bisogna riandare a molti anni fa per ritrovare nelle cronache un attentato contro un giornalista, quando negli anni Settanta venne gambizzato dall’Autonomia Operaia il cronista del Gazzettino Antonio Garzotto. Un fatto sconcertante in una città che pure è al crocevia dei traffici di droga. Una minaccia inquietante nei confronti di un esponente di primo piano dell’informazione veneta. L’attentato si è verificato poco prima delle 2, nella notte di domenica. In quel momento nella villa bifamiliare stavano dormendo Ario Gervasutti, 55 anni, di origini friulane, la moglie originaria di Schio in provincia di Vicenza, e i due figli. Cinque i colpi di pistola. Due hanno raggiungo la parete esterna, altri tre hanno perforato la tapparella al primo piano della stanza di uno dei figli, studente universitario. Il giornalista ha dapprima messo in salvo la famiglia, poi ha telefonato ai carabinieri. La strada è stata isolata e sono cominciati gli accertamenti, alla ricerca dei reperti balistici e di eventuali testimonianze.
A caldo Gervasutti ha dichiarato: “Sono sconvolto. Mia moglie e i miei due figli erano in casa. Tre colpi hanno raggiunto le camere da letto dove dormivano i ragazzi. Al momento non ho idea di chi sia stato. Non ho ricevuto minacce, ma non escludo l’episodio sia legato alla mia attività professionale“. Al mattino è stato interrogato a lungo nella caserma dei carabinieri che cercano il movente di quella che è tutt’altro che una bravata, ma appare opera di professionisti. “Mi auguro, per la tranquillità di tutta la mia famiglia, che abbiano sbagliato casa”. Le indagini puntano a ricostruire il movente. Escluso che sia di natura personale. Restano, quindi, l’ipotesi di un errore, anche se pare difficile che persone esperte sbaglino l’indirizzo di un obiettivo o di una intimidazione. Si cerca di capire se Gervasutti, con la sua attività di giornalista, possa aver dato fastidio a qualcuno. Da un anno e mezzo non era più direttore del Giornale di Vicenza, alla cui guida (come il padre Sergio Gervasutti) era rimasto per quasi sette anni.
Numerose le attestazioni di solidarietà, a cominciare dal governatore Luca Zaia, da sempre sensibile al tema della sicurezza. “È un episodio gravissimo, che va condannato senza se e senza ma, acuito dal fatto che la minaccia contro un giornalista significa di conseguenza un attacco contro opinioni ed idee. La mia piena e completa solidarietà al cronista Ario Gervasutti e naturalmente alla sua famiglia”. Il ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini ha espresso l’impegno a fare chiarezza sull’accaduto e individuare i responsabili. Presa di posizione anche della Federazione Nazionale della Stampa, di Sindacato e Ordine dei giornalisti del Veneto, e comitato di redazione de Il Gazzettino. “È un attentato vile e inquietante, dalla gravità inaudita. Quei cinque colpi di pistola contro la casa di Gervasutti, rappresentano un attacco inaccettabile non solo a un giornalista che ha sempre dimostrato di avere la schiena dritta ma anche a tutta la categoria che da tempo è nel mirino di chi vuole impedire la libertà di informazione“.
Cronaca
Padova, spari contro l’abitazione del giornalista Ario Gervasutti. Zaia: “Un attacco contro opinioni e idee”
Nessuno è rimasto ferito, anche se tre dei cinque proiettili sono stati sparati contro la camera da letto dei figli del giornalista. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Padova e la scientifica per le prime rilevazioni. È stata aperta un'indagine. Il diretto interessato al fattoquotidiano.it: "Sono sconvolto, mi auguro che abbiano sbagliato casa"
Cinque colpi di pistola sono stati sparati contro la casa di Ario Gervasutti, ex direttore de Il Giornale di Vicenza, attuale caporedattore centrale de Il Gazzettino, a Chiesanuova, un quartiere alla prima periferia di Padova. È vero che un tempo questa era la terra delle scorrerie della Mala del Brenta, ma bisogna riandare a molti anni fa per ritrovare nelle cronache un attentato contro un giornalista, quando negli anni Settanta venne gambizzato dall’Autonomia Operaia il cronista del Gazzettino Antonio Garzotto. Un fatto sconcertante in una città che pure è al crocevia dei traffici di droga. Una minaccia inquietante nei confronti di un esponente di primo piano dell’informazione veneta. L’attentato si è verificato poco prima delle 2, nella notte di domenica. In quel momento nella villa bifamiliare stavano dormendo Ario Gervasutti, 55 anni, di origini friulane, la moglie originaria di Schio in provincia di Vicenza, e i due figli. Cinque i colpi di pistola. Due hanno raggiungo la parete esterna, altri tre hanno perforato la tapparella al primo piano della stanza di uno dei figli, studente universitario. Il giornalista ha dapprima messo in salvo la famiglia, poi ha telefonato ai carabinieri. La strada è stata isolata e sono cominciati gli accertamenti, alla ricerca dei reperti balistici e di eventuali testimonianze.
A caldo Gervasutti ha dichiarato: “Sono sconvolto. Mia moglie e i miei due figli erano in casa. Tre colpi hanno raggiunto le camere da letto dove dormivano i ragazzi. Al momento non ho idea di chi sia stato. Non ho ricevuto minacce, ma non escludo l’episodio sia legato alla mia attività professionale“. Al mattino è stato interrogato a lungo nella caserma dei carabinieri che cercano il movente di quella che è tutt’altro che una bravata, ma appare opera di professionisti. “Mi auguro, per la tranquillità di tutta la mia famiglia, che abbiano sbagliato casa”. Le indagini puntano a ricostruire il movente. Escluso che sia di natura personale. Restano, quindi, l’ipotesi di un errore, anche se pare difficile che persone esperte sbaglino l’indirizzo di un obiettivo o di una intimidazione. Si cerca di capire se Gervasutti, con la sua attività di giornalista, possa aver dato fastidio a qualcuno. Da un anno e mezzo non era più direttore del Giornale di Vicenza, alla cui guida (come il padre Sergio Gervasutti) era rimasto per quasi sette anni.
Numerose le attestazioni di solidarietà, a cominciare dal governatore Luca Zaia, da sempre sensibile al tema della sicurezza. “È un episodio gravissimo, che va condannato senza se e senza ma, acuito dal fatto che la minaccia contro un giornalista significa di conseguenza un attacco contro opinioni ed idee. La mia piena e completa solidarietà al cronista Ario Gervasutti e naturalmente alla sua famiglia”. Il ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini ha espresso l’impegno a fare chiarezza sull’accaduto e individuare i responsabili. Presa di posizione anche della Federazione Nazionale della Stampa, di Sindacato e Ordine dei giornalisti del Veneto, e comitato di redazione de Il Gazzettino. “È un attentato vile e inquietante, dalla gravità inaudita. Quei cinque colpi di pistola contro la casa di Gervasutti, rappresentano un attacco inaccettabile non solo a un giornalista che ha sempre dimostrato di avere la schiena dritta ma anche a tutta la categoria che da tempo è nel mirino di chi vuole impedire la libertà di informazione“.
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Roma, 6 mar (Adnkronos) - "Siamo pronti domani mattina a parlare di educazione alla sessualità nei licei dai 14 anni in su, a parlare di incremento delle pene per chi aggredisce in base all'orientamento sessuale e di libertà educativa che vuol dire però che uno ha diritto di dire sì e di dire no e non bisogna imporre asterischi, schwa o corsi che portano confusione. Quella è ideologia". Lo ha detto Matteo Salvini presentando alla Camera il libro del deputato leghista Rossano Sasso 'Il gender esiste. Giù le mani dai nostri figli'.
"Mi piacerebbe che il Parlamento riprendesse, senza ovviamente l'ideologia alla Zan che voleva creare una grande marmellata unica, la discussione per incrementare pene e sanzioni per chi discrimina in base all'orientamento sessuale. Da senatore la voto domani mattina" e "mi piacerebbe che nelle scuole, con l'adesione delle famiglie, ci sia educazione alla sessualità, alla prevenzione, alla spiegazione dei rischi di un sesso un tanto al chilo e non protetto, di spiegare cosa è utile fare e come proteggersi. Non alle elementari: non si può parlare di profilattici, sessualità, coiti con i bambini delle elementari. È giusto alla fine del ciclo delle medie".
"Il nostro faro, come Lega, è da sempre la libertà e le libertà. Nel 2025 nessuno si può permettere di discriminare, men che meno di aggredire, qualcuno perchè omosessuale, transessuale, eterosessuale. Ognuno ha il diritto di amare e condividere la propria vita con chiunque voglia", ha detto ancora Salvini che poi ha rivendicato: "Noi sfidiamo la sinistra nell'ottica della modernità".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - Mundys ha visto confermata la propria leadership sulla sostenibilità, rimanendo anche quest’anno in cima alla prestigiosa 'A-list' di Cdp, l’organizzazione internazionale di riferimento per la valutazione delle performance climatiche e ambientali delle aziende. Questo risultato testimonia l’impegno continuo delle società del Gruppo che contribuiscono alla realizzazione di una strategia di decarbonizzazione che include oltre 150 iniziative mirate alla riduzione delle emissioni di gas serra e alla gestione dei rischi legati al cambiamento climatico. Sul piano industriale questo si traduce in investimenti nell'efficienza e nella transizione energetica delle infrastrutture, nella massiccia adozione di illuminazione a Led, nella sostituzione dei sistemi di riscaldamento e raffreddamento, l'elettrificazione delle flotte aziendali, nella realizzazione di impianti solari sulle infrastrutture gestite e l’installazione di punti di ricarica elettrica per i veicoli. Tutto questo ha permesso a Mundys di posizionarsi tra le eccellenze globali, su un totale di oltre 24.800 aziende analizzate, ottenendo il punteggio massimo 'A' su una scala che va da 'D-' a 'A'.
Il risultato ottenuto è parte di un percorso articolato che include la certificazione degli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 ricevuta da Sbti (Science Based Target Initiative), il coinvolgimento a tavoli di lavoro internazionale sul tema della decarbonizzazione del settore trasporto e l’integrazione della sostenibilità nella propria strategia di finanziamento.
Mundys è stata tra le prime società in Italia a dotarsi di un Climate Action Plan per promuovere la transizione energetica e la decarbonizzazione delle attività economiche lungo tutta la catena del valore in ambito aeroportuale, autostradale e dei servizi di mobilità, ponendosi obiettivi chiari e concreti, tra i quali l’azzeramento delle emissioni nette dirette (Scope 1 & 2) entro il 2040. Il riconoscimento arriva peraltro a seguito della recente inaugurazione da parte di Aeroporti di Roma, società controllata da Mundys, della nuova solar farm presso l’aeroporto di Fiumicino, il più grande impianto fotovoltaico in autoconsumo in uno scalo aeroportuale europeo, che rappresenta uno dei principali progetti del piano di transizione climatica del Gruppo e la dimostrazione di come questo viene concretamente e progressivamente realizzato.
Kyoto, 6 mar. (Adnkronos) - "Con il Giappone c'è "un'amicizia crescente e lo sarà sempre più nel prossimo futuro, così come ho registrato nei giorni scorsi a Tokyo. Una collaborazione preziosa anche perché basata su valori di convivenza i più sani e più responsabili che vi siano in questo momento nella comunità internazionale e in cui Giappone e Italia si trovano perfettamente d'intesa". Lo ha ribadito il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrando la comunità italiana a Kyoto, città nella quale il Capo dello Stato resterà oggi e domani, con impegni di carattere culturale, nell'ambito della visita ufficiale in Giappone.
Roma, 6 mar (Adnkronos) - "Qualcuno utilizza per fini ideologici un tema delicato e personale come il fine vita. Ma il fine vita è ambito di scelta della coscienza e della famiglia, non può essere merce di scambio politica o tema di contrasto politico perché un conto è il partito, un conto è la dignità della persona, l'accompagnamento, la cura, l'affetto, la fede. Il partito si deve fermare un metro prima rispetto a una scelta fondamentale". Lo ha detto Matteo Salvini in una conferenza stampa alla Camer per presentare il libro del deputato della Lega Rossano Sasso 'Il gender esiste. Giù le mani dai nostri figli'.
Kyoto, 6 mar. (Adnkronos) - "Osaka con Expo sarà al centro del mondo come messaggio di sguardo sul futuro e sarà un'occasione particolarmente intensa di incontri, di attività". Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrando la comunità italiana a Kyoto, città nella quale il Capo dello Stato resterà oggi e domani, con impegni di carattere culturale, nell'ambito della visita ufficiale in Giappone.
Roma, 6 mar (Adnkronos) - "Se uno dice, sei disposto a investire soldi sulle forze armate italiane per pagare meglio e di più le nostre forze dell'ordine, per avere dispositivi di sicurezza interna sempre più efficienti? Sì. Ma io il futuro di mio figlio in mano a Macron e alle sue testate nucleari non ce lo metto". Lo ha detto Matteo Salvini a margine di una conferenza stampa alla Camera.
"L'Europa è culla di civiltà, l'Europa deve mediare, deve essere un ponte. E nel momento in cui sia Trump che Zelensky dicono sediamoci, parliamo di pace, facciamo tacere i missili, garantendo una pace sicura e duratura, noi dovremmo accompagnare questo processo", ha spiegato ancora il vice premier sottolineando: "Non si può parlare di armi nucleari con seimila testate nucleari in Russia e seimila testate nucleari negli Stati Uniti.
Roma, 6 mar (Adnkronos) - "Dobbiamo riarmarci di valori e di speranze. Andiamo a cercare valori e speranze mentre altri offrono ombrelli nucleari". Lo ha detto Matteo Salvini nel corso di una conferenza stampa alla Camera.