La manager televisiva di lunghissima esperienza, un prof che ha lavorato in numerose multinazionali, l’avvocato da una vita nella Rai, il producer e film-maker che lavora all’ufficio di corrispondenza della tv pubblica a New York, la giornalista del Tg1 contro la quale Rocco Casalino si scagliò additandola sul blog di Beppe Grillo per i suoi “servizietti” (così scrisse il portavoce dei Cinquestelle). Sono i candidati individuati dal Movimento Cinque Stelle per il cda della Rai che domani dalle 10 alle 19 potranno essere votati dagli iscritti sul Blog delle Stelle. La cinquina di nomi è composta da Beatrice Coletti, Paolo Cellini, Paolo Favale, Enrico Ventrice e Claudia Mazzola: i nomi sono stati scelti dopo una prima scrematura dei curriculum arrivati a Camera e Senato. I profili più votati saranno quelli che il M5S esprimerà in Parlamento. Ogni iscritto potrà esprimere una sola preferenza.
Il nuovo cda non sarà più a 9, ma a 7 e per la prima volta i consiglieri non saranno votati dalla commissione di Vigilanza Rai (che peraltro non è stata ancora costituita nella nuova legislatura), ma saranno direttamente Camera e Senato a eleggere due componenti per parte. Altri due saranno scelti dal consiglio dei ministri, mentre il settimo sarà designato dall’assemblea dei dipendenti dell’azienda.
“La Rai che vogliamo – si legge sul blog – sarà imparziale e indipendente a partire dalla governance e ci batteremo affinché questo corollario non venga derubricato solo a buona intenzione”. Dalla votazione online emergeranno “i profili più votati che saranno quelli che il Movimento esprimerà in Parlamento anche in relazione a dove si sono candidati (alcuni profili lo hanno fatto solo in uno dei due rami del Parlamento) e tenendo conto della rappresentanza di genere“. L’obiettivo, continuano i Cinquestelle, “vogliamo mettere la parola fine alla lottizzazione della tv di Stato, considerata da sempre un territorio da occupare e subordinare agli interessi di parte, una sommatoria delle opinioni piuttosto che un luogo di rappresentazione della diversità sociale e culturale del nostro Paese”. Dal punto di vista industriale “l’obiettivo – si legge ancora – è quello di far evolvere la Rai verso un modello di moderna media company che punti sul digitale e sull’innovazione”.
I curriculum dei 5 candidati dal M5s sono consultabili sul blog.
Paolo Cellini ha lavorato in Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti e Israele in multinazionali americane come Microsoft e Disney e in Italia come ad e dg e componente del cda di aziende pubbliche e private nei settori media/high tech e retail. Insegna Economia digitale alla Luiss e ha al suo attivo diverse pubblicazioni e libri sulla materia.
Beatrice Coletti, nata a Milano il 25 gennaio 1969, ha al suo attivo ruoli da ad e direttore di canali tv e 26 anni di esperienza in diversi comparti del settore. E’ stata tra l’altro capo delle produzioni del Gruppo Fox e si è occupata delle startup dei canali italiani e della creazione dei canali Fox Crime e Fox Life; dirigente di TI Media come responsabile delle produzioni News e Sport di La7 Televisioni; capo delle produzioni di Fremantle Media Italia e consulente di Sky.
Paolo Favale, nato a Roma il 22 dicembre 1958, è un avvocato con esperienza decennale nella direzione Affari Legali della Rai, dove ha lavorato fino al 2014. In particolare negli ultimi anni è stato responsabile della struttura Societario e Legislativo. Ha esperienza anche in studi legali attivi nel settore telecomunicazioni.
Enrico Ventrice, nato a Roma il 14 settembre 1974, è documentarista e produttore televisivo. Negli ultimi 12 anni, fino a marzo 2018, ha lavorato per l’azienda americana Global Vision Group Newsnet, che si occupa di news e produzioni televisive. Dal gennaio 2015 allo scorso marzo si è occupato della gestione del personale tecnico e dell’organizzazione della produzione per la sede Rai di New York, seguendo tra l’altro le presidenziali Usa del 2016.
Claudia Mazzola, nata a Perugia il 28 agosto 1971, giornalista in forza alla redazione politica del Tg1 dal 2012, ha lavorato precedentemente per i settimanali di Rai Parlamento e per il programma Telecamere. Ha seguito, tra l’altro, le iniziative del Parlamento europeo e della Commissione per i diritti umani del Senato con reportage da Ungheria, Turchia e Sudan.
La curiosità che riguarda la Mazzola è che nell’agosto 2014 l’attuale portavoce del presidente del Consiglio, Rocco Casalino, che all’epoca era responsabile comunicazione del M5s al Senato, scrisse sul blog un post dal titolo “I servizietti del Tg1”, rilanciato su twitter da Beppe Grillo. “Siamo stanchi – si leggeva – di assistere all’ennesimo servizio fazioso del Tg1. Ieri sera a fare disinformazione è stata la giornalista Claudia Mazzola: nel suo servizio dedica 15 secondi al videomessaggio di Beppe Grillo, riportando solo le parole rivolte a Renzi e oscurando completamente la parte importante del videomessaggio, quella in cui Grillo parla della crisi economica e dello stato drammatico del nostro Paese, temi evidentemente scomodi per la propaganda del governo e che è meglio tenere nascosti agli italiani”. “La vera vergogna – concluse – è una tv pubblica che non è più in grado di raccontare la realtà, ma che sa solo deformarla e fare disinformazione“. In difesa della Mazzola si schierarono l’Ordine dei giornalisti, l’Usigrai e tutti i partiti. Due giorni dopo in un’interrogazione i parlamentari M5s Dalila Nesci, Alberto Airola, Mirella Liuzzi, Lello Ciampolillo e Gianni Girotto chiesero le dimissioni della Mazzola oltre che dell’allora direttore Mario Orfeo.