Il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella (Pd), resta ai domiciliari: la decisione è stata presa dal gip di Matera Angela Rosa Nettis nell’ambito dell’inchiesta sulle raccomandazioni e sui concorsi truccati nella sanità lucana. Dallo scorso 6 luglio, con le accuse di falso e abuso d’ufficio, il governatore che non si è dimesso, è agli arresti nella sua abitazione di Lauria (Potenza) e, in base alla legge Severino, è sospeso dal suo incarico di governatore. Il gip aveva motivato i domiciliari anche per il pericolo di reiterazione del reato perché Pittella si era ricandidato alla guida della Regione. Il fatto di non essersi dimesso potrebbe aver influito sulla scelra del giudice.
Lo scorso 12 luglio, Pittella aveva risposto per due ore alle domande dell’interrogatorio di garanzia. Per l’accusa il presidente dettava “le sue regole partitocratiche” trasmetteva “i suoi elenchi, le sue liste verdi, le sue direttive” ovvero i nomi dei raccomandati che dovevano vincere i concorsi indetti nel settore della sanità: promossi anche se “hanno fatto tutti schifo”, come registrano gli investigatori in un’intercettazione. Un dato irrilevanete perché, secondo la procura di Matera, a contare era la volontà di Pittella: “Sia fatta la sua volontà”, dicono i sottopost, l’ex commissario Asm Pietro Quinto e il direttore amministrativo Maria Benedetto, che eseguono le indicazioni del governatore.
Proprio ieri il gip ha disposto l’attenuazione della misura cautelare per entrambi per cui sono stati disposti i domiciliari. Gli avvocati difensori di Quinto, Vincenzo Montagna e Vito Mormanno, in una dichiarazione, ieri hanno fatto sapere che “si propongono di offrire agli inquirenti per le prossime settimane elementi che portino alla remissione in libertà e al riconoscimento dell’estraneità sui fatti contestati“. Inoltre il legale di Benedetto, Riccardo Laviola, ha sottolineato “di prendere atto del provvedimento: comunque già in mattinata presenteremo istanza al Tribunale del Riesame per ottenere la revoca dell’ordinanza della custodia cautelare in carcere”.
Nei giorni scorsi accompagnati dai Carabinieri del Nas sono arrivati nella sede dell’Azienda sanitaria di Matera (Asm) gli ispettori del ministero della Sanità, inviati dal Ministro Giulia Grillo per “accertare se, e in quale misura, in conseguenza delle vicende giudiziarie che stanno interessando alcune strutture sanitarie della Regione, siano stati commessi reati contro la Pubblica amministrazione e impedimenti nell’erogazione dei servizi sanitari ai cittadini”.