Non ha l’ansia da fuoristrada, la nuova Honda CR-V. E infatti piacerà al pubblico italiano, è prevedibile, soprattutto nella versione a due ruote motrici. Con un metro e ottantatre cm di spazio – a sedili posteriori abbattuti – per le mountain bike da caricare per il lungo, l’off-road sarà comunque a portata di mano scendendo dalla nuova vettura giapponese e salire in sella alle due ruote. Battute a parte, la quinta generazione della suv della Honda – oltre 9,7 milioni di immatricolazioni a livello mondiale a partire dal 1995 – è una macchina che punta sulla comodità a bordo, sulla guidabilità su asfalto, sulla grande abitabilità e …sulla semplicità di scelta in fatto di motori. Non si può sbagliare, visto che di propulsore ce n’è uno solo. E non è un diesel ma un benzina turbo di 1,5 litri.
Il dowsizing e l’abbandono del gasolio – sempre più bistrattato dagli amministratori delle metropoli – ormai dilagano. Per l’ibrida tocca aspettare il 2019, e alla propulsione elettrica sarà accoppiato un diesel. La Honda ha annunciato che nel giro di sette anni ben due terzi delle sue auto monteranno un motore elettrico. I fan del gasolio dovranno così accontentarsi, nei prossimi anni, a goderselo solo se “sposato” all’elettrico.
Se condotto con sobrietà, il nuovo VTEC 1.5 a iniezione diretta, peraltro, consuma davvero poco, specie abbinato al cambio manuale a sei marce. Nei chilometri percorsi intorno a Kitzbuehl, celeberrima località sciistica austriaca, abbiamo viaggiato alla media di 13,7 km/litro con l’automatica e a 15,1 km/litro con la manuale, entrambe con la trazione integrale. Nel trasferimento all’aeroporto di Salisburgo, con una guida ancor più rilassata e al volante della versione a trazione anteriore siamo saliti oltre i 18,5 km con un litro di benzina. Morale: chi la intende usare come una familiare rialzata e sullo sterrato ci fa un paio di km al mese, vada dritto sulla due ruote motrici, che consuma e costa meno (parte da 29 mila euro).
I cambiamenti estetici della new generation riguardano soprattutto il muso, che appare più slanciato grazie all’arretramento dei montanti anteriori. E’ sotto il vestito – tipicamente giapponese, con la classica abbondanza di sbalzi e linee che si incrociano – che hanno lavorato con maggiore impegno i tecnici nipponici. Più leggera, più alta dal suolo (di 3,5 cm) e con un passo più lungo (di 3 cm), sembra ancora più imponente anche se la lunghezza è rimasta uguale (4,40 metri) alla precedente generazione. Il nuovo telaio irrigidito e le nuove sospensioni la rendono anche più divertente in curva e scorrevole nell’off-road tranquillo. La manopola del cambio – preciso assai – a sei rapporti è piccoletta e posizionata comodamente in alto. L’abitacolo ha più spazio e se si opta per l’allestimento a sette posti, in terza fila ci sta – tutto sommato benino – anche una persona alta un metro e 80. Certo, magari non per andare da Torino a Bari…
Una assolutà curiosità è rappresentata dalla innovativa sagomatura del bordo sotto l’apertura delle portiere: essendo, diciamo così, smussato verso l’interno, secondo il responsabile del progetto CR-V, Hiromichi Tsushima, evita di sporcarsi i calzoni quando si mettono le gambe fuori per scendere dalla macchina. Purtroppo, nessuno dei presenti alla prova indossava pantaloni a zampa d’elefante per verificare se anche questi evitano di insozzarsi dopo un giretto su terreni infangati…Tipo simpatico, Tsushima. Nella scheda distribuita ai giornalisti si legge infatti che ha due hobby: andare in giro per ristorante a provare il piatto nipponico chiamato Soba (una pastasciutta, in pratica) e il karaoke.
Su strada, la vettura conferma il suo aspetto. Sprizza comfort e predisposizione ai lunghi viaggi, con un motore parecchio silenzioso quando si va piano e dal sound grintoso allorché si aumenta il ritmo. Tra i gadget utili e invisibili, l’apertura del portellone con il movimento del calcio se si arriva alla macchina con le mani occupate è il numero uno, tallonato dal sistema di frenata automatica nel caso si appalesino improvvisamente dei pedoni o ci si avvicini troppo alla vettura che precede. Tra le chicche visibili spicca invece la griglia piazzata sul muso proprio sotto il logo Honda: viene definita “attiva” giacché le palette si aprono e chiudono a seconda della temperatura raggiunta dal motore.
In Italia, la nuova CR-V sbarcherà in autunno e il 20/21 ottobre è già previsto un week-end di porte aperte. Speriamo che Tsushima San inviti i concessionari a organizzare degli allegri karaoke in ogni punto vendita. Prima che ci pensi quel genietto del marketing del Lapo.
HONDA CR-V – LA SCHEDA
Modello: Quinta generazione della suv nipponica, che abbandona il diesel per puntare tutto su un turbo benzina di 1,5 litri, il comfort e uno stile da classica Sport Utility made in Japan a suo agio su asfalto e sterrati non troppo impegnativi.
Dimensioni: è lunga 3,60 metri, larga 2,11 e alta 1,68.
Motore: 4 cilindri benzina turbo VTEC 1.5, da 173 CV con trazione anteriore e con trazione integrale con cambio automatico CVT e da 193 cavalli con cambio automatico.
Velocità massima: 210 km/ora per la versione a trazione anteriore; 208 km/ora per la trazione integrale con cambio manuale e 200 km/ora per la trazione integrale automatica.
Consumi omologati nel ciclo misto: da 14,0 a 15,8 km/litro
Emissioni di CO2: da 143 a a 162 grammi/km 28
Prezzo: da 29 mila a 42 mila €
Ci piace: è nonostante le modifiche estetiche tese a darle un look più sportiveggiante, conferma il suo carattere votato al comfort a bordo e alla guida in modalità relax.
Non ci piace: per una vettura del genere, avere un solo motore in gamma è un limite. Ecco perché c’è molta curiosità per l’arrivo, programmata per l’anno prossimo, dell’ibrido elettrico/diesel, che finora, almeno in Italia, non ha ancora sfondato.