Per il ministro dell’Interno Matteo Salvini “bugie e insulti di qualche Ong straniera confermano che siamo nel giusto: ridurre partenze e sbarchi significa ridurre i morti e ridurre il guadagno di chi specula sull’immigrazione clandestina. Io tengo duro. #portichiusi e #cuoriaperti”. Il capo del Viminale risponde così alle accuse di Open Arms, che ha indicato la politica dei governi italiani come responsabile dell’ultimo naufragio, come minimo controverso. La guardia costiera libica infatti ha comunicato di un soccorso di circa 150 migranti (tutti gli occupanti) che tentavano la traversata del Mediterraneo a bordo di un gommone. Ma all’arrivo della barca della ong, su un gommone sgonfio e sfaldato, c’erano ancora una donna trovata ancora viva sia pure in grave ipotermia, un’altra donna ormai priva di vita così com’era morto anche un bambino. Qualche ora e Salvini dalla sua pagina facebook personale parla alla comunicazione istituzionale, sia pure “filtrata” attraverso fonti del ministero: secondo il Viminale la versione diffusa dalla Open Arms sull’omissione di soccorso “è una fake news“. Le stesse fonti spiegano anche che “nelle prossime ore” verrà resa pubblica “la versione di osservatori terzi che smentiscono la notizia secondo cui i libici non avrebbero fornito assistenza”.
Le ricostruzioni opposte, anzi del tutto contraddittorie, della Libia e della ong in zona spingono ora il Partito Democratico a chiedere al governo di “chiarire immediatamente con la Libia”. “Una donna e un bambino lasciati morire – twitta il presidente del Pd Matteo Orfini in risposta al ministro dell’Interno – Dovresti tenere duro con i responsabili di questa tragedia non con chi li denuncia. #apriteiporti”. “Una barca fatta affondare con ancora a bordo donne e bambini – continua Orfini – sarebbe l’ennesima tragica dimostrazione dei metodi barbari e inaccettabili utilizzati dalla guardia costiera libica. E di quanto sia fondamentale la presenza delle Ong nel Mediterraneo, impegnate a salvare vite umane innocenti ma anche a tenere i riflettori accesi sugli abusi di chi viola i diritti umani”.
Ma ora a chiedere una riflessione è anche un pezzo di centrodestra: “Non possiamo abituarci all’atrocità di queste immagini – twitta la capogruppo alla Camera di Forza Italia, Mariastella Gelmini – Va bene il rigore, ma non dobbiamo perdere per strada l’umanità. Africa e Ue collaborino per gestire un’emergenza immane”.
#migranti Ancora disperazione nel Mediterraneo, oggi sono morti una donna e il suo bambino. Non possiamo abituarci all’atrocità di queste immagini. Va bene il rigore, ma non dobbiamo perdere per strada l’umanità. Africa e Ue collaborino per gestire un’emergenza immane.
— Mariastella Gelmini (@msgelmini) 17 luglio 2018
Di Olocausto parla Riccardo Magi, deputato di PiùEuropa: “Ecco il risultato degli accordi con la Libia. Non è accettabile ascoltare ancora il ministro Salvini sostenere che i naufraghi salvati vadano riportati in Libia, non è accettabile che l’Italia continuo a fornire i mezzi per questo olocausto”. Quasi sicuramente lo stesso gommone per cui era stato dichiarato dalla stessa guardia costiera libica che nella giornata di ieri “tutti erano stati soccorsi” e avevano “ricevuto aiuti umanitari e assistenza medica e sono stati portati in un campo profughi a Khoms”.
Voi che chiudere i #porti. Voi che giocate cinicamente con la vita di esseri umani disperati. Voi avete questi morti sulla coscienza. Siate maledetti. #assassini #apriteiporti #RestiamoUmani pic.twitter.com/oUQQhGOAfq
— nicola fratoianni (@NFratoianni) 17 luglio 2018