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Ue e Giappone firmano accordo di libero scambio: eliminato il 90% di dazi. Una mossa contro il protezionismo di Trump

L'incontro decisivo tra Juncker e Tusk e il premier giapponese Abe: "Lontani, ma vicini in economia e politica". Il via libera vale per tutto il settore agroalimentare, in modo graduale per le auto, mentre è escluso il commercio del riso

I vertici dell’Unione europea hanno firmato oggi a Tokyo un accordo di libero scambio con il Giappone, il Jefta (Japan-Ue free trade agreeement). Si tratta del più importante negoziato stipulato tra l’Europa e lo Stato asiatico che coprirà un’area di libero scambio che riguarda quasi un terzo del Pil mondiale: a firmare il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker, il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk e il premier giapponese Shinzo Abe. L’intesa prevede la sottoscrizione di diverse intese politiche su una serie di temi regionali e multilaterali e un “forte segnale” contro il protezionismo americano. I tre leader con la sottoscrizione del patto si sono scoperti “geograficamente distanti ma vicini in politica e economia”. Le due parti hanno intenzione di perfezionare l’intesa attraverso negoziati di alto livello che verranno finalizzati entro la fine dell’anno.

Con la stipula dell’accordo il Giappone eliminerà il 94 per cento dei dazi sulle importazioni provenienti dall’Unione europea, incluso l’80 per cento di tutti i prodotti ittici e agricoli che risulteranno in prezzi più economici per beni come il vino, i formaggi e la carne di maiale. L’Unione europea, d’altra parte, cancellerà le imposte sul 99 per cento delle merci giapponesi, ci sarà così una maggiore apertura distribuita su un periodo di 8 anni per il mercato automobilistico e nell’arco di 6 anni sugli apparecchi televisivi, anche il settore agroalimentare esce vittorioso dalle discussioni: al termine del suo iter, il Jefta permetterà all’85 per cento dei prodotti agroalimentari Ue di entrare in Giappone senza dazi doganali. Alcuni prodotti, come il manzo, vedranno gradualmente ridotte le tariffe imposte. I giapponesi si impegnano a riconoscere più di 200 indicazioni geografiche come il Roquefort, l’austriaco Tiroler Speck, prosciutto delle Ardenne belghe o Polska Wódka (la vodka polacca), che godranno “dello stesso livello di protezione che in Europa”. È invece escluso dall’accordo il commercio del riso.

Il Jefta deve essere presentato al Parlamento europeo per l’entrata in vigore nel 2019 e dovrà essere ratificato dal parlamento di Ue e Giappone prima di entrare in vigore intorno a fine marzo 2019, prima dell’inizio della Brexit.

L’accordo di commercio è la premessa per una nuova storia nei rapporti tra il Giappone e l’Europa: “Stiamo mettendo in piedi il più grande accordo commerciale bilaterale di sempre – dichiara Tusk – Un atto di enorme importanza strategica per l’ordine internazionale basato sulle regole, in un periodo in cui alcuni lo mettono in discussione. Mandiamo il chiaro messaggio che siamo contro il protezionismo: l’Ue e il Giappone restano pronti per cooperare. Oltre al commercio stiamo concordando anche un robusto quadro di riferimento per una serie di aree, come sicurezza e difesa, energia e clima, scambi tra popoli“. Per Jean-Claude Juncker questa è la prova concreta “che siamo più forti e meglio posizionati quando lavoriamo insieme perchè non c’è protezione nel protezionismo e non c’è unità dove c’è l’unilateralismo”.