In Vaticano e nell’arcidiocesi di Torino c’è grande irritazione per i risultati di una ricerca di medicina forense che affermano che metà delle macchie di sangue presenti sulla Sindone sono false. La Chiesa torinese, guidata da monsignor Cesare Nosiglia, si affida alle parole dello scienziato Pierluigi Baima Bollone, presidente onorario del Centro Internazionale di Sindonologia di Torino, l’unica istituzione ufficiale per lo studio della Sindone. “È un lavoro che lascia il tempo che trova”, è il secco commento di Baima Bollone a ilfattoquotidiano.it. Lo scienziato è anche medico e professore ordinario di medicina legale all’Università di Torino.
La ricerca, pubblicata sul Journal of Forensic Sciences, è stata realizzata da Matteo Borrini, dell’Università di Liverpool, e Luigi Garlaschelli, del Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sulle pseudoscienze. “La rivista – spiega Baima Bollone a ilfattoquotidiano.it – è il meglio che c’è in medicina legale. Sui due autori bisogna innanzitutto precisare che Borrini è un antropologo e Garlaschelli un chimico. Tanto di cappello a tutti e due, ma Garlaschelli è conosciuto da tempo come una persona contraria all’autenticità della Sindone”.
Baima Bollone si sofferma sul metodo utilizzato per questa ricerca. “Ho letto – afferma lo scienziato – il lavoro che è stato presentato e si basa su un sistema chiamato BPA, molto criticato a livello scientifico. In cosa consiste? Dall’aspetto delle macchie di sangue si desume come sono state procurate con risultati molte volte discutibili. Questo metodo in molti casi giudiziari in cui è stato utilizzato ha creato non pochi problemi ed è stato sconfessato. Sono anche molto stupito del fatto che lo studio sulla Sindone è stato realizzato utilizzando una fotografia antecedente ai lavori del 2002, quando sono state rimosse le toppe cucite per coprire le lacune carbonizzate in seguito all’incendio del 1534 a Chambéry dove il telo era conservato. Se non sbaglio la fotografia dovrebbe essere addirittura del 1931. Quello presentato – precisa ancora lo scienziato – è un lavoro che fa parte di una serie più ampia perché è stata pubblicata solo la parte che riguarda gli arti superiori”.
Non è la prima volta che Baima Bollone e Garlaschelli si trovano agli antipodi. Era già successo con il sangue di San Gennaro, il cui studio fu affidato dall’arcidiocesi di Napoli allo scienziato nel 1988. Baima Bollone confermò la presenza di emoglobina nella teca contenente il sangue attribuito al patrono dei napoletani e affermò che la sua liquefazione è scientificamente inspiegabile, così come lo è la sua ricoagulazione. Ma pochi anni dopo Garlaschelli contestò i risultati di quella ricerca. “È fatto così – commenta Baima Bollone parlando del suo storico rivale -, fa sempre lavori contro. Lui prima parte dalla sua idea contraria e poi cerca di dimostrarla. Ma è una persona stimabile e gli voglio bene perché è una persona seria”.
Se l’arcidiocesi di Torino si affida a Baima Bollone, in Vaticano la replica è affidata alla sindonologa Emanuela Marinelli. “Di scientifico – afferma su Vatican News, il portale ufficiale della Santa Sede – non c’è nulla. A chi sembra un criterio scientifico prendere un manichino di quelli che si usano per i vestiti delle vetrine dei negozi e con una spugna imbevuta di sangue artificiale fissata su un pezzo di legno premere sul lato destro del fantoccio per vedere dove cadono i rivoli di sangue? Questa roba non ha il rigore di altre indagini come quelle realizzate ormai quarant’anni fa su cadaveri di uomini morti per emopericardio, posizionati in verticale e punti con un bisturi fra la quinta e la sesta costola, come fece la lancia del soldato romano. Prove che ebbero risultati diversi da quelli di Borrini e Garlaschelli”.
Per la Marinelli il motivo di questo lavoro è semplice: “Basta pagare e le ricerche si fanno. E si trova pure chi te le pubblica. È innegabile che dietro ad alcune di esse si nascondono gruppi che vogliono far credere che la Sindone sia un falso storico. Un esempio per tutti: esiste un bel documentario che si chiama ‘La notte della Sindone’. Bene, questo documentario non è stato mai trasmesso dalla Rai perché contiene un’affermazione che forse a qualcuno non piace. E questa affermazione è rappresentata da una lettera su carta intestata della Curia di Torino che il cardinale Anastasio Ballestrero, all’epoca custode della Sindone, inviò al suo consulente scientifico, l’ingegner Luigi Gonella, con la quale sosteneva con decisione che nella faccenda della datazione del carbonio 14 c’era stato lo zampino della massoneria che voleva a tutti i costi dimostrare che la Sindone fosse di epoca medievale”.
Papa Francesco, nel 2015, pregando davanti alla Sindone durante la sua visita a Torino era stato chiaro sulla posizione da sempre espressa dalla Chiesa. “La Sindone – aveva affermato Bergoglio – attira verso il volto e il corpo martoriato di Gesù e, nello stesso tempo, spinge verso il volto di ogni persona sofferente e ingiustamente perseguitata. Ci spinge nella stessa direzione del dono di amore di Gesù”. E ancora prima, nel 2013, pochi giorni dopo la sua elezione al pontificato, il Papa si era domandato “perché l’uomo della Sindone ci invita a contemplare Gesù di Nazaret. Questa immagine, impressa nel telo, parla al nostro cuore e ci spinge a salire il monte del Calvario, a guardare al legno della croce, a immergerci nel silenzio eloquente dell’amore. Lasciamoci dunque raggiungere da questo sguardo, che non cerca i nostri occhi ma il nostro cuore. Ascoltiamo ciò che vuole dirci, nel silenzio, oltrepassando la stessa morte”. La dimostrazione più eloquente che, come affermava il cardinale Giacomo Biffi, “per un cattolico, scoprire che la Sindone sia falsa non cambia nulla. Tutto cambia, invece, per un ateo”.
Twitter: @FrancescoGrana
Cronaca
Sindone, le macchie di sangue false? L’irritazione del Vaticano: “Nello studio non c’è nulla di scientifico”
La Chiesa torinese, guidata da monsignor Cesare Nosiglia, si affida alle parole dello scienziato Pierluigi Baima Bollone, presidente onorario del Centro Internazionale di Sindonologia di Torino, l’unica istituzione ufficiale per lo studio della Sindone: “È un lavoro che lascia il tempo che trova”. in Vaticano la replica è affidata alla sindonologa Emanuela Marinelli: "Basta pagare e le ricerche si fanno. E si trova pure chi te le pubblica. È innegabile che dietro ad alcune di esse si nascondono gruppi che vogliono far credere che la Sindone sia un falso storico"
In Vaticano e nell’arcidiocesi di Torino c’è grande irritazione per i risultati di una ricerca di medicina forense che affermano che metà delle macchie di sangue presenti sulla Sindone sono false. La Chiesa torinese, guidata da monsignor Cesare Nosiglia, si affida alle parole dello scienziato Pierluigi Baima Bollone, presidente onorario del Centro Internazionale di Sindonologia di Torino, l’unica istituzione ufficiale per lo studio della Sindone. “È un lavoro che lascia il tempo che trova”, è il secco commento di Baima Bollone a ilfattoquotidiano.it. Lo scienziato è anche medico e professore ordinario di medicina legale all’Università di Torino.
La ricerca, pubblicata sul Journal of Forensic Sciences, è stata realizzata da Matteo Borrini, dell’Università di Liverpool, e Luigi Garlaschelli, del Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sulle pseudoscienze. “La rivista – spiega Baima Bollone a ilfattoquotidiano.it – è il meglio che c’è in medicina legale. Sui due autori bisogna innanzitutto precisare che Borrini è un antropologo e Garlaschelli un chimico. Tanto di cappello a tutti e due, ma Garlaschelli è conosciuto da tempo come una persona contraria all’autenticità della Sindone”.
Baima Bollone si sofferma sul metodo utilizzato per questa ricerca. “Ho letto – afferma lo scienziato – il lavoro che è stato presentato e si basa su un sistema chiamato BPA, molto criticato a livello scientifico. In cosa consiste? Dall’aspetto delle macchie di sangue si desume come sono state procurate con risultati molte volte discutibili. Questo metodo in molti casi giudiziari in cui è stato utilizzato ha creato non pochi problemi ed è stato sconfessato. Sono anche molto stupito del fatto che lo studio sulla Sindone è stato realizzato utilizzando una fotografia antecedente ai lavori del 2002, quando sono state rimosse le toppe cucite per coprire le lacune carbonizzate in seguito all’incendio del 1534 a Chambéry dove il telo era conservato. Se non sbaglio la fotografia dovrebbe essere addirittura del 1931. Quello presentato – precisa ancora lo scienziato – è un lavoro che fa parte di una serie più ampia perché è stata pubblicata solo la parte che riguarda gli arti superiori”.
Non è la prima volta che Baima Bollone e Garlaschelli si trovano agli antipodi. Era già successo con il sangue di San Gennaro, il cui studio fu affidato dall’arcidiocesi di Napoli allo scienziato nel 1988. Baima Bollone confermò la presenza di emoglobina nella teca contenente il sangue attribuito al patrono dei napoletani e affermò che la sua liquefazione è scientificamente inspiegabile, così come lo è la sua ricoagulazione. Ma pochi anni dopo Garlaschelli contestò i risultati di quella ricerca. “È fatto così – commenta Baima Bollone parlando del suo storico rivale -, fa sempre lavori contro. Lui prima parte dalla sua idea contraria e poi cerca di dimostrarla. Ma è una persona stimabile e gli voglio bene perché è una persona seria”.
Se l’arcidiocesi di Torino si affida a Baima Bollone, in Vaticano la replica è affidata alla sindonologa Emanuela Marinelli. “Di scientifico – afferma su Vatican News, il portale ufficiale della Santa Sede – non c’è nulla. A chi sembra un criterio scientifico prendere un manichino di quelli che si usano per i vestiti delle vetrine dei negozi e con una spugna imbevuta di sangue artificiale fissata su un pezzo di legno premere sul lato destro del fantoccio per vedere dove cadono i rivoli di sangue? Questa roba non ha il rigore di altre indagini come quelle realizzate ormai quarant’anni fa su cadaveri di uomini morti per emopericardio, posizionati in verticale e punti con un bisturi fra la quinta e la sesta costola, come fece la lancia del soldato romano. Prove che ebbero risultati diversi da quelli di Borrini e Garlaschelli”.
Per la Marinelli il motivo di questo lavoro è semplice: “Basta pagare e le ricerche si fanno. E si trova pure chi te le pubblica. È innegabile che dietro ad alcune di esse si nascondono gruppi che vogliono far credere che la Sindone sia un falso storico. Un esempio per tutti: esiste un bel documentario che si chiama ‘La notte della Sindone’. Bene, questo documentario non è stato mai trasmesso dalla Rai perché contiene un’affermazione che forse a qualcuno non piace. E questa affermazione è rappresentata da una lettera su carta intestata della Curia di Torino che il cardinale Anastasio Ballestrero, all’epoca custode della Sindone, inviò al suo consulente scientifico, l’ingegner Luigi Gonella, con la quale sosteneva con decisione che nella faccenda della datazione del carbonio 14 c’era stato lo zampino della massoneria che voleva a tutti i costi dimostrare che la Sindone fosse di epoca medievale”.
Papa Francesco, nel 2015, pregando davanti alla Sindone durante la sua visita a Torino era stato chiaro sulla posizione da sempre espressa dalla Chiesa. “La Sindone – aveva affermato Bergoglio – attira verso il volto e il corpo martoriato di Gesù e, nello stesso tempo, spinge verso il volto di ogni persona sofferente e ingiustamente perseguitata. Ci spinge nella stessa direzione del dono di amore di Gesù”. E ancora prima, nel 2013, pochi giorni dopo la sua elezione al pontificato, il Papa si era domandato “perché l’uomo della Sindone ci invita a contemplare Gesù di Nazaret. Questa immagine, impressa nel telo, parla al nostro cuore e ci spinge a salire il monte del Calvario, a guardare al legno della croce, a immergerci nel silenzio eloquente dell’amore. Lasciamoci dunque raggiungere da questo sguardo, che non cerca i nostri occhi ma il nostro cuore. Ascoltiamo ciò che vuole dirci, nel silenzio, oltrepassando la stessa morte”. La dimostrazione più eloquente che, come affermava il cardinale Giacomo Biffi, “per un cattolico, scoprire che la Sindone sia falsa non cambia nulla. Tutto cambia, invece, per un ateo”.
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Migranti, nave con 40 salvati a bordo bloccata da giorni nel Mediterraneo: “Ma Tunisia, Italia e Malta non la accolgono”
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Non c’era alcun vizio di forma: Almasri libero per scelta del governo. La Corte dell’Aja accusa l’Italia: “Nessun preavviso o consultazione”
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Dalla famiglia tradizionale al negazionismo climatico: il ruolo del think tank di estrema destra nei primi 180 giorni di Trump (che ha assunto membri del gruppo)
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Caos treni, il videocomplotto di Salvini è una patacca: “L’uomo sui binari non poteva fare danni”
Obiettivo ottavi di finale, quasi, raggiunto per l'Inter. La vittoria di Praga contro lo Sparta avvicina infatti la qualificazione ai nerazzurri, già certi dei playoff, e vittoriosi in Repubblica Ceca 1-0 grazie al bel gol di Lautaro Martinez nel primo tempo. Ora Inzaghi sale al quarto posto in classifica a quota 16 punti, mentre lo Sparta Praga rimane a 4, eliminato.
L'Inter riesce a sbloccare il match già al 12' grazie al bel gol di Lautaro Martinez, che calcia al volo su assist di Bastoni e firma l'1-0 nerazzurro. Lo Sparta Praga è confuso ma la squadra di Inzaghi non riesce ad approfittarne: Asllani non sfrutta un grossolano errore in uscita dei cechi, mentre Barella ci prova da fuori area senza riuscire a inquadrare la porta. L'unica occasione dei padroni di casa arriva con Birmancevic, ma il suo tiro viene bloccato facilmente da Sommer.
Nella ripresa l'Inter trova il raddoppio al 59' con Dumfries, rapido a segnare in tap-in dopo il tentativo parato di Lautaro, ma l'arbitro annulla per un fuorigioco a inizio azione di Dimarco. Proprio l'esterno nerazzurro ci prova da fuori area, ma senza centrare la porta, mentre Lautaro sfiora la doppietta ma trova ancora una volta la parata del portiere avversario. Nel finale è Frattesi, appena entrato in campo, ad avere una buona occasione, ma anche lui si scontra con il riflesso provvidenziale di Vindahl. Termina quindi 1-0 per l'Inter a Praga.
Palermo, 22 gen. (Adnkronos) - Sarà 'Confini' il tema della 15esima edizione di Taobuk-Taormina International Book Festival, ideato e diretto da Antonella Ferrara, che si terrà dal 18 al 22 giugno 2025. Sul concept prescelto si confronteranno oltre 200 scrittori, artisti, scienziati, intellettuali, politici ed economisti, provenienti da più di 30 Paesi nel mondo, chiamati ad animare la manifestazione realizzata con il sostegno della Regione Siciliana, Assessorato del Turismo, Sport e Spettacolo, e con il contributo di Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Città di Taormina, Parco Archeologico Naxos Taormina, Fondazione Taormina Arte Sicilia, Ministero della Cultura, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, Rappresentanza in Italia del Parlamento Europeo, ENIT - Agenzia Nazionale del Turismo, Teatro Massimo Bellini di Catania, Fondazione Taormina Arte Sicilia, Fondazione Palazzo Strozzi, Università degli Studi di Messina, Università degli Studi di Catania.
Come sottolinea Antonella Ferrara, presidente e direttrice artistica di Taobuk: “I confini, fisici e geografici, ma anche ideali ed esistenziali, segnano la nostra esperienza come individui e come collettività. Non si possono configurare esclusivamente come semplici linee di separazione, ma rappresentano luoghi di confronto e scoperta, spazi di passaggio dove l’io incontra il tu, il noto si confronta con l’ignoto, e la diversità diventa risorsa. Troppo spesso, però, li interpretiamo come mura invalicabili, che difendono un’identità percepita come fragile o minacciata. Invece di essere corridoi verso l’altro, vengono sovente eretti come demarcazioni isolanti, linee che separano ciò che è familiare da ciò che non lo è, alimentando diffidenza e paura. Ma un confine non si può ridurre a ciò che si contrappone: è anche e soprattutto ciò che collega. È dunque un invito a uscire dal proprio perimetro per accogliere il diverso, comprendere il nuovo, costruire ponti.”
I prestigiosi Taobuk Award saranno assegnati, come ogni anno, a personalità di altissimo profilo letterario, artistico, scientifico o dell’impegno civile, coerentemente con la vocazione multidisciplinare del festival e con la missione di farsi osservatorio della società attraverso un dialogo permanente con i protagonisti di un villaggio sempre più globale. La consegna avverrà nella serata di sabato 21 giugno al Teatro Antico di Taormina nel corso del Taobuk Gala, uno spettacolo che andrà in onda, come di consueto, su Rai1. Particolarmente attesi gli scrittori Peter Cameron, Joe R. Lansdale e Susanna Tamaro, tra gli assegnatari del Taobuk Award for Literary Excellence.
Taobuk farà da cornice ad una serie di iniziative volte a celebrare i 50 anni dalla prima edizione di “Horcynus Orca”, capolavoro di Stefano D’Arrigo, in collaborazione con la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, presieduta da Luca Formenton e diretta da Paolo Verri. Un progetto ambizioso e articolato che attraversa tutto il Paese, dando vita ad un fitto calendario che vedrà la realizzazione di una mostra, uno spettacolo e un’importante opera di digitalizzazione. Si tratta di un anniversario che si lega profondamente al motivo conduttore di questa edizione del Festival. Molteplici i confini che il protagonista ‘Ndrja Cambria dovrà varcare. L’iniziativa coinvolgerà anche l’editore Rizzoli, che sta ripubblicando le opere dello scrittore, per approdare poi nelle scuole di Sicilia, Calabria Piemonte e Lombardia con oltre 1000 copie distribuite agli studenti, coinvolti in un lavoro di lettura e commento del testo, i cui risultati saranno presentati al Salone del Libro di Torino e a Taobuk, dove le classi più meritevoli vinceranno un soggiorno. Un risvolto non secondario verrà, infine, dalla digitalizzazione dei principali documenti relativi alla vicenda editoriale di “Horcynus Orca”, grazie alla collaborazione con l’Università degli Studi di Milano e di Pavia. Infine, domenica 22 Giugno nella cornice del Teatro Antico di Taormina, il festival accoglierà un suggestivo spettacolo, tra musica e parole, affidato alla regia di Davide Livermore, a cui spetterà di evocare i suggestivi brani del romanzo di D’Arrigo.
Roma, 22 gen. (Adnkronos) - "Le persone vogliono sentirsi sicure nelle loro città, nelle loro case. Ma l'approccio della destra è sbagliato perchè non basta rafforzare i presidi delle forze dell'ordine, che neanche fanno perchè non ci mettono soldi e mandano poliziotti a fare la guardia ai centri migranti vuoti in Albania, servono presidi sociali e educativi e anche la questione del cambiamenti climatico è una questione di sicurezza". Lo dice Elly Schlein all'evento 'Chi non si ferma é perduto' sui cambiamenti climatici, organizzato dai senatori Pd in collaborazione con Deputati Pd e Fondazione Demo, alla Sala Koch al Senato.
Milano, 22 gen. (Adnkronos) - "Come ogni anno, Samsung presenta il nuovo flagship: Samsung Galaxy S25. Lo scorso anno, con Galaxy S24, abbiamo introdotto per la prima volta l’intelligenza artificiale sugli smartphone e quest’anno, con la nuova serie, facciamo un ulteriore balzo in avanti, riuscendo a dare all’intelligenza artificiale una connotazione ancora più fluida, semplice e, direi, conversazionale”. Lo spiega ai microfoni dell’Adnkronos Nicolò Bellorini Vice President Mobile eXperience division di Samsung Electronics Italia, in occasione di Samsung Galaxy Unpacked 2025, l’evento con cui l’azienda sudcoreana presenta la nuova serie di smartphone Samsung Galaxy.
Questa rivoluzione nel mondo degli smartphone AI è resa possibile da diverse innovazioni, la multimodalità in primis, come sottolinea Bellorini: “Samsung Galaxy S25 è in grado di capire perfettamente il contesto nel quale avvengono le richieste, perché comprende voce, video, suoni, testi, file Pdf e qualunque altra cosa. La seconda innovazione importante è la potenza degli agenti AI, che consente a S25 di performare task complessi, che possono andare anche da un’app all’altra”.
I più recenti top di gamma di Samsung portano infatti le capacità di Galaxy AI a un livello superiore, con un’elaborazione AI avanzata direttamente sul dispositivo, migliorando ulteriormente il comparto fotografico leader del settore Galaxy grazie a ProVisual Engine di nuova generazione e offrendo prestazioni eccezionali grazie al processore Qualcomm Snapdragon 8 Elite per Galaxy.
La nuova serie Galaxy S25 stabilisce così un nuovo standard per l’AI mobile, garantendo l’esperienza mobile più naturale e consapevole mai raggiunta, e rappresenta il primo passo nella visione di Samsung di cambiare il modo in cui gli utenti interagiscono con i loro smartphone e con il mondo che li circonda.
“Come l’anno scorso, sono tre i modelli disponibili, Galaxy S25 Ultra, Galaxy S25+ e Galaxy S25, con vari tagli di memoria - conclude il Vice President Mobile eXperience division di Samsung Electronics Italia - da 128Gb fino 1Tb, tutti con 12Gb di Ram”.
Roma, 22 gen. (Adnkronos) - "Quale è la visione del governo Meloni di fronti ai cambiamenti climatici? E' semplice, basta fare così". Lo dice Elly Schlein tappandosi gli occhi all'evento 'Chi non si ferma é perduto' sui cambiamenti climatici, organizzato dai senatori Pd in collaborazione con Deputati Pd e Fondazione Demo, alla Sala Koch al Senato. "Come facevamo da bambini, quando c'era qualcosa che ci faceva paura. Ma il prezzo della non conversione, del non affrontare i cambiamenti climatici è molto più costoso che farlo".
"Quanta competitività perdono le aziende italiane rispetto" ad altri Paesi dove si investe in rinnovabili? Ma "il governo non se ne occupa. Questi sono invece gli obiettivi che ci stiamo dando in vista della Cop 30" in Brasile.
Roma, 22 gen. (Adnkronos) - "La Lega di Matteo Salvini non perde tempo e scavalca a destra Giorgia Meloni, sempre più legata all'internazionale nera, annunciando la decisione di aprire il dibattito per dire stop all'adesione dell'Italia dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). Questa posizione, ispirata all'analogo passo compiuto ieri da Donald Trump, rappresenterebbe un grave segnale di isolamento dell'Italia a livello internazionale e dai principali organismi impegnati nella tutela della salute globale". Così Angelo Bonelli co-portavoce di Europa Verde e parlamentare di Avs.
"L'Oms non è solo un'istituzione scientifica di riferimento, ma un baluardo nella lotta contro pandemie, malattie croniche e disuguaglianze sanitarie in Africa e nei Paesi più poveri. Quando, a metà del XIX secolo, la peste, il colera e la febbre gialla hanno scatenato ondate mortali in un mondo appena industrializzato e interconnesso, l’adozione di un approccio globale alla salute è diventata un imperativo. Medici, scienziati, presidenti e primi ministri convocarono con urgenza la Conferenza Sanitaria Internazionale di Parigi nel 1851, un precursore di quella che oggi è la più grande del suo genere: l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nota come Oms. In mezzo alle crisi, ai conflitti, alla continua minaccia di epidemie e ai cambiamenti climatici, l’Oms ha reagito: dalle guerre a Gaza, in Sudan e in Ucraina fino a garantire l’arrivo di vaccini e forniture mediche salvavita in aree remote o pericolose, svolgendo un ruolo fondamentale di indirizzo nel rispondere all'emergenza Covid-19".
"La Lega dimostra ancora una volta un approccio irresponsabile, che antepone logiche ideologiche e sovraniste al benessere dei cittadini. Interrompere la nostra adesione all'Oms significa rinunciare a strumenti essenziali di coordinamento globale, scambio di conoscenze e accesso a risorse indispensabili per affrontare emergenze sanitarie. Andrebbero ignorati: ma siccome governano il Paese è bene sapere cosa pensano di questa folle proposta il Ministro della salute Schillaci, la premier Giorgia Meloni e la maggioranza di destra che sostiene il suo governo" conclude Bonelli.
Roma, 22 gen. (Adnkronos) - L'Istituto per il Credito Sportivo e Culturale ('Icsc') torna per la seconda volta sul mercato delle emissioni Esg portando a termine con straordinario successo il collocamento di un prestito obbligazionario Social unsecured senior preferred dedicato al supporto di investimenti ad elevato impatto nei settori Sport e Cultura, riservato agli investitori istituzionali.
L’operazione ha registrato ordini complessivi per circa 2 miliardi di euro, pari a oltre 6 volte l’offerta iniziale. L’emissione ha visto la partecipazione di un’ampia platea di sottoscrittori nazionali ed esteri per il 45%, in particolare Germania/Austria (24%), a dimostrazione del crescente interesse degli investitori per il settore delle infrastrutture sociali in Italia.
Il prestito obbligazionario, con scadenza a cinque anni e cedola a tasso fisso annua del 3,50%, costituisce la prima emissione a valere sul programma Emtn (Euro Medium Term Note) da 1 miliardo di euro pubblicato il 19 dicembre 2024, la seconda per Icsc dopo l’emissione stand alone del 2022. Il rating del Social Bond è stimato in linea con quelli assegnati alla Banca dalle agenzie S&P e DBRS, rispettivamente pari a BBB- (Stable) e BBB (Positive).
I proventi dell’emissione saranno utilizzati per sostenere investimenti ad elevato impatto sociale nei settori Sport e Cultura, in linea con la missione dell’Istituto e gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
“L’emissione del nuovo Social Bond riflette il crescente impegno di Icsc sul fronte della finanza sostenibile, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo dei settori Sport e Cultura. La straordinaria domanda da parte degli investitori istituzionali conferma la fiducia dei mercati nei confronti di Icsc, riconoscendone la consolidata capacità di mobilitare capitali a lungo termine secondo principi di sostenibilità, responsabilità e inclusione sociale, equità intergenerazionale. Lo Sport e la Cultura rappresentano in misura crescente asset class in grado di generare significative opportunità di investimento a impatto, creando valore economico e sociale, reale e duraturo per il Paese", ha commentato l’Amministratore Delegato Antonella Baldino.
Il bond, ammesso alla negoziazione presso il mercato regolamentato della Borsa del Lussemburgo, è stato emesso a valere sul Social Bond Framework di Icsc, pubblicato nel luglio 2022, che ha ottenuto una favorevole Second Party Opinion rilasciata da Iss Corporate Solutions, confermando l’allineamento agli Icma Principles e la robustezza degli Eligibility Criteria.
Imi-Intesa Sanpaolo, UniCredit, Banco Santander e Morgan Stanley hanno agito in qualità di Joint Lead Managers del collocamento.