In visita al centro Caritas di Santa Giacinta a Roma, dove, tra l’altro, vengono accolte le persone che soffrono di ludopatia, il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, ha rivendicato: “Nel decreto dignità abbiamo stoppato le pubblicità al gioco d’azzardo, che è una piaga sociale, ma anche culturale ed economica. Anche mio nonno giocava al Lotto, ma non c’era questa serialità, non c’era il Lotto ogni 10 minuti”. Eppure, così come scritto nella relazione tecnica dello stesso decreto dignità, il divieto totale di pubblicità rischia di favorire paradossalmente il gioco d’azzardo illegale, in quanto si mette in guardia come le pubblicità siano “l’unico modo per gli operatori legali di farsi conoscere“. Una ricostruzione che Di Maio però smentisce: “A questa domanda – se si rischia di favorire il gioco illegale, ndr – la Caritas mi ha risposto: ‘Ma di cosa parliamo. A Ostia hanno sequestrato sale slot agli Spada’. Ormai le organizzazioni criminali sono entrate nel gioco legale”, ha replicato Di Maio. Prima di andare via, non ha voluto commentare il caso nomine, saltate sulla Cassa depositi e prestiti, né le tensioni con il ministro dell’Economia Giovanni Tria.