A metà giugno di quest’anno, Italia Nostra ha denunciato alla magistratura e alla stampa un grave episodio di cementificazione della costa ligure a ridosso delle Cinque Terre, in un’area limitrofa alla zona Sic di Monteserro: il caso del Sesta Terra natural resort nel Comune di Framura.
La denuncia ha sortito un effetto positivo: il Comune ha infatti predisposto un’ispezione e, a seguito, ha sospeso i lavori, pare per supposte opere edilizie non autorizzate. Questa sospensione rallenta la realizzazione del resort nell’attesa che la magistratura predisponga le necessarie indagini, ma l’allarme non rientra perché la sospensione non blocca definitivamente i lavori, che infatti potrebbero riprendere in ogni momento.
Per spiegare bene i fatti, bisogna ricordare come si è arrivati ad autorizzare una simile opera in una zona ove, sostanzialmente, non è previsto alcun aumento di cubatura rispetto all’edificato esistente.
La “riqualificazione turistica” di un vecchio e piccolo campeggio, che era stato acquistato della famiglia Cunico Cosciani (Gruppo Fiamm), prende l’avvio quando il Comune di Framura modifica le Norme tecniche di attuazione del piano urbano comunale del 2012 (Puc) e concede un permesso di costruzione senza che il nuovo assetto urbanistico abbia ottenuto le necessarie approvazioni regionali. Originariamente a Cianelle esistevano strutture per 140mq di edificato, 10 caravan e 25 piazzole di cui 16 per tende: ora, il permesso di costruire prevede un lussuoso resort con reception, piscina, ristorante, 22 bungalow, piazzole per tende e camper, parcheggi e una strada che scende fino al mare.
Come è stato possibile aggirare il Piano territoriale di coordinamento paesistico della Liguria, che ha inserito Monteserro tra le zone dove ogni intervento è subordinato alla necessità di “non alterare l’equilibrio raggiunto tra insediamento e ambiente naturale” e impone di “conservare sostanzialmente inalterata la situazione attuale”? Semplice: la delibera con cui è stato modificato il Puc è basata su uno studio di incidenza redatto a cura di un tecnico nominato dalla stessa “Sesta Terra natural resort”, che dichiara “che il progetto ricade all’esterno dell’area tutelata”. Il che conferma la triste regola che le amministrazioni comunali sono più interessate a incassare gli oneri concessori e urbanistici piuttosto che controllare e difendere il paesaggio.
Per fortuna anche l’assessore regionale all’Urbanistica Marco Scajola ritiene che le modifiche apportate al Puc del Comune di Framura siano illegittime.