Un luogo dove scambiare buone letture con perfetti sconosciuti appena oltrepassati i confini del glamour, lungo un percorso fatto di pini ricurvi che, svoltando su viale Ceccarini, porta al mare: "L'ho sempre detto: prima o poi tutti leggono, è una questione terapeutica. Si legge per gioia, per disagio, per amore, per tante cose"
Pensate a una piccola oasi di cultura, dove scambiare buone letture con perfetti sconosciuti. Ora pensatela a Riccione, appena oltrepassati i confini del glamour, lungo un percorso fatto di pini ricurvi che, svoltando su viale Ceccarini, porta al mare. Pensatela e scordatevi di ritrovarla tra i percorsi consigliati da TripAdvisor, circondata da una distesa di hotel con piscina, discoteche “tunz tunz” e sushi bar all’ultima moda. Eppure proprio qua, a due passi dal chiasso modaiolo di una città sempre in festa, si nasconde il tesoro di una giovane donna che, a 27 anni, si è inventata forse la prima “little free library” direttamente nel cortile di casa.
Lei si chiama Debora Grossi, un cartone animato vivente che a Riccione, oltre alla passione per il teatro, rappresenta la voce ufficiale del parco acquatico di Oltremare: è la sua ugola, ogni giorno, a scandire le acrobazie di delfini e pappagalli. “Ma uno dei miei grandi sogni – racconta – è sempre stato quello di aprire una libreria tutta mia. È lì che mi vedo a cinquant’anni”. Intanto però la libreria se l’è costruita davvero, nel giardino di casa, piccola anzi piccolissima, e soprattutto gratuita, lungo il marciapiede che costeggia via Don Minzoni. Da lì, poco più di un mese fa, ha iniziato condividendo alcuni tra i suoi autori preferiti, da Jostein Gaarder a Daniel Pennac. E si è ritrovata, in poco tempo, una montagna di libri, per tutti i gusti, che vanno da Oceano Mare di Alessandro Baricco a I Vicerè di Federico de Roberto, da “Parti femminili, due atti unici” di Dario Fo e Franca Rame alla biografia di Jim Morrison. In tutto, a oggi, più di cinquanta. “Abbiamo di tutto, romanzi, libri di storia, avventura, amore, narrativa per ragazzi. Anche se ho intenzione in futuro di dedicare alcuni mesi a determinati filoni, come quello per i bambini”. Nel fenomeno del BookCrossing Debora si è imbattuta quasi tre anni fa, a Bologna, regalando a un ragazzo il suo romanzo preferito: Il Conte di Montecristo.
Il suo “rifugio per i libri”, come lo ha chiamato, non è altro che un cubo in legno riciclato, rimodellato da papà e ridipinto da mamma. “Sa, in famiglia siamo tutti un po’ artisti. Ci divertiamo a fare queste cose”. Inutile dire che l’iniziativa, come nel solco del BookCrossing, è rigorosamente gratuita. “Ho usato tutti materiale riciclati, quindi non ho speso nulla. Ma neanche ci guadagno, intendiamoci. La mia è una passione, forse un’ossessione. Appena ho un attimo di pace leggo qualcosa. E mi piacerebbe non solo condividerlo con quelli come me, ma anche trasmetterla a chi non ce l’ha e ne avrebbe tanto bisogno. Contribuire a veicolare la passione per la lettura per me è importante. Oggi i prezzi della narrativa sono alti, magari qualcuno comincia così, per gioco, gratuitamente. E poi finisce in libreria. Lo confesso: sono proprio emozionata!”.
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