Polemica a L’Aria che Tira Estate (La7) dopo la drammatica testimonianza di Giorgia Linardi, portavoce italiana della ong SeaWatch, sulle torture perpetrate nei centri di detenzione libici. Il conduttore, Francesco Magnani, dà la parola al vicedirettore de La Verità, Francesco Borgonovo, che commenta: “Mah, se è finito il comizio, mi domando…”. Ma Magnani non ci sta: “Bisogna avere rispetto per tutti”. “Io il massimo rispetto” – replica Borgonovo – “ma basta calcolare il tempo dato per parlare. Di che cosa stiamo parlando? Chi è che vuole lasciare la gente a crepare in mare?”. “Questo governo“, risponde Linardi. “Non è vero, signorina”, ribatte il giornalista. “Per queste persone crepare in mare è meglio che essere riportati in quei centri di detenzione in Libia” – controbatte Giorgia Linardi – “Crepare non è solo affogare in mare”. “Come mai la ong SeaWatch non è nel mar Egeo?”, chiede Borgonovo. Linardi gli risponde che con la ong sono state nel mar Egeo per sette mesi. “Benissimo, allora perché non fate le vostre battaglie accusando Erdogan di far morire la gente in mare?”, chiede nuovamente il giornalista. La portavoce della SeaWatch risponde che la ong ha ampiamente denunciato le violazioni dei diritti umani da parte della Turchia. E Borgonovo commenta: “Benissimo. Sa qual è il problema? In Italia tutte queste cose non arrivano. Arriva solo che Salvini è cattivo

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Ong, Linardi (SeaWatch): “Guarda Costiera libica? Categoria inesistente”. E racconta le torture nei centri di detenzione

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Moby Prince, commissione d’inchiesta aveva detto: “Documenti pubblici”. Ma gli atti sono segreti (e la delibera è sparita)

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