Il gup Michele Contini, a conclusione del processo con rito abbreviato, ha condannato Antonio Mereu, noto Caddina, a 20 anni di carcere e ha emesso altre 17 condanne per gli altri imputati - dai 10 a un anno e mezzo di reclusione - per associazione a delinquere finalizzata al traffico di armi e droga
Operava tra l’Emilia Romagna e la Sardegna, con base a Orgosolo (provincia di Nuoro) la banda sgominata dalla Direzione distrettuale antimafia di Cagliari. Il gup Michele Contini, a conclusione del processo con rito abbreviato, ha condannato il capobanda Antonio Mereu, noto Caddina, a 20 anni di carcere e ha emesso altre 17 condanne per gli altri imputati – dai 10 a un anno e mezzo di reclusione – per associazione a delinquere finalizzata al traffico di armi e droga, estorsioni e altri gravi reati. Sono state accolte quasi per intero le richieste del procuratore aggiunto Gilberto Ganassi, titolare del fascicolo e coordinatore dell’indagine.
Dalle indagini è emerso che la banda progettava anche di trafugare la salma di Enzo Ferrari, fondatore della scuderia di Maranello, dal cimitero di Modena e del tenore Luciano Pavarotti, dal piccolo camposanto di Montale Rangone, a pochi chilometri da Modena. Lo scopo dei criminali era chiaramente l’estorsione: chiedere il riscatto ai familiari dei due personaggi culto della storia italiana in cambio della restituzione delle spoglie. Il piano, scoperto grazie alle intercettazioni telefoniche durante le indagini sui traffici illeciti, non è stato messo in atto dalla banda perché nel frattempo erano già scattati gli arresti da parte delle forze dell’ordine.