Dopo i rilievi dell’Anac sulle criticità nella procedura di assegnazione dell’Ilva alla cordata Marcegaglia–ArcelorMittal, il gruppo anglo-indiano è pronto a migliorare la propria offerta come richiesto dal ministro del Lavoro e dello Sviluppo Luigi Di Maio. Che ha accusato il predecessore Carlo Calenda di aver fatto “un pasticcio“. In una nota diffusa martedì mattina si legge che ArcelorMittal ha informato i commissari straordinari del siderurgico che “accetta tutte le richieste sostanziali di ulteriori impegni riguardo il contratto di affitto e acquisto firmato nel giugno 2017″. Una novità accolta tiepidamente da Di Maio, che da un lato si dice pronto ad “analizzarla” già in giornata, ma dall’altro comunica che “comunque andiamo avanti con gli accertamenti sulla regolarità della gara perché dopo le criticità sollevata dall’Anac è mio dovere accertare”.
“Sia chiaro – ha aggiunto spiegando che i sindacati saranno convocati “molto presto” – che le due cose vanno insieme perché non stiamo parlando di affidargli uno stabile di un quartiere, ma la più grande acciaieria d’Europa che ha avuto un impatto sulla salute dei bambini e dei più grandi che è stato devastante”. Parole che arrivano a poche ore dal wind day che lunedì ha sollevato le polveri del parco minerale del siderurgico a Taranto oscurando il cielo. “Questo impatto è quello che abbiamo evitare e per evitarlo abbiamo bisogno di una gara fatta bene con una procedura del piano ambientale giusta e valida”, ha concluso.
Da parte sua, la società “confida che questi impegni aggiuntivi evidenzino al governo e agli altri stakeholder nazionali e locali interessati” – riferimento alla Regione Puglia guidata da Michele Emiliano, che in una lettera a Di Maio ha chiesto di ripartire da zero e riconsiderare l’offerta concorrente che era stata presentata da Acciaitalia – “il suo pieno impegno per una gestione responsabile di Ilva”.
Arcelor è “fiduciosa che con il supporto del governo sarà possibile finalizzare nei prossimi giorni l’accordo con i sindacati per completare rapidamente l’operazione”. Il termine del 30 giugno previsto dal contratto per raggiungere un’intesa con i rappresentanti dei lavoratori è scaduto senza risultati. Sulla carta Arcelor può procedere comunque, ma Di Maio aveva spiegato di avere chiesto una “controproposta migliorativa” sia sul fronte dell’occupazione sia su quello dell’attuazione del piano ambientale.
ArcelorMittal si dice infine desiderosa di mettere in atto il suo programma di turnaround nel più breve tempo possibile in modo da assicurare un futuro sostenibile per Ilva, i suoi lavoratori, i suoi fornitori, i suoi clienti industriali e, nello stesso tempo, la tutela dell’ambiente e il benessere delle comunità locali”.