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“Molecola del Viagra durante la gravidanza per favorire lo sviluppo dei feti: undici bambini morti in Olanda”

Una sperimentazione interrotta, stando al Guardian, per la morte prematura di 11 dei bambini nati al termine del trattamento. Mentre 17 piccoli sono nati con problemi ai polmoni

La notizia è riporta dal britannico The Guardian che cita media olandesi. La somministrazione del sildenafil, ovvero il Viagra, a 93 donne durante la gravidanza, per favorire lo sviluppo dei feti. Una sperimentazione interrotta, stando al quotidiano britannico, per la morte prematura di 11 dei bambini nati al termine del trattamento.

I test sarebbero stati condotti in 10 ospedali, ad Amsterdam e in altre città, su donne con gravidanze in cui si segnalava un’insufficiente crescita dei feti. Una complicazione che il Viagra – nato come farmaco contro le disfunzioni erettili dell’uomo – si confidava potesse aiutare a risolvere migliorando l’irrorazione del sangue verso la placenta grazie al suo effetto dilatatore sui vasi, come verificato in una precedente sperimentazione sui topi. Salvo registrare conseguenze fatali sui polmoni di 11 dei neonati venuti al mondo dopo il trattamento, mentre 17 piccoli sono nati con problemi ai polmoni. Di qui la decisione, formalizzata nei giorni scorsi da un comitato indipendente di controllo olandese, d’interrompere tutti i test che osno iniziati nel 2015 e dovevano concludersi nel 2020.

In un’intervista al quotidiano olandese De Volkskrant, il responsabile della sperimentazione, il ginecologo Wessel Ganzevoort, ha spiegato che l’intenzione era quella di “dimostrare che questo è un modo efficace per aiutarela crescita del bambino. Ma è successo il contrario. Sono scioccato. L’ultima cosa che vuoi è danneggiare i pazienti”. Il medico ha anche dichiarato che è stata data comunicazione ai ricercatori canadesi che stanno conducendo uno studio simile. L’Academic Medical Center di Amsterdam tramite un portavoce ha fatto sapere che tutti gli “effetti avversi si sono verificati dopo la nascita. Sulla base di questi risultati, lo studio si è fermato immediatamente. Chi ha partecipato è stato contatto personalmente e sanno ormai se hanno preso il farmaco o il placebo “.