È un primo semestre 2018 record quello del gruppo PSA: il margine operativo della multinazionale – titolare dei marchi Peugeot, Citroen, Opel e DS – si attesta all’8,5%. Nei primi sei mesi dell’anno il gruppo transalpino ha visto crescere i propri ricavi del 40,1% a 38,6 miliardi di dollari, mentre l’utile netto ha raggiunto gli 1,481 miliardi di euro, in crescita di 226 milioni rispetto alla performance del corrispondente periodo 2017. Nelle scorse settimane PSA aveva annunciato vendite record nel primo semestre 2018, salite del 38,1% a quota 2,18 milioni di veicoli. La liquidità a disposizione ammonta a 8,2 miliardi di euro.

Tali numeri vanno tuttavia “pesati” alla luce dell’acquisizione di Opel, che era stata ceduta da GM a PSA lo scorso anno. Da parte sua la casa del fulmine, sulla scia delle ottime performance di PSA, è tornata all’utile per la prima volta da 17 anni a questa parte, facendo segnare un risultato operativo semestrale di 502 milioni di euro. Per il 2018 il gruppo parigino si attende un mercato automotive stabile in Europa e in crescita del 4% in America Latina, del 10% in Russia e del 2% in Cina.

La comunicazione dei suddetti risultati e il contemporaneo marasma che FCA sta attraversando (ri)aprono la porta a un possibile matrimonio industriale fra i due gruppi, un’occasione ghiotta per PSA per tornare negli USA, dove sfrutterebbe la rete di FCA e dove manca da un quarto di secolo: “Gli azionisti di Fiat Chrysler si sono pronunciati diverse volte sul fatto che Psa non è il buon partner potenziale per loro”, dice il numero uno di Psa, Carlos Tavares.

“Ho tuttavia la certezza”, continua il manager portoghese, “che quando sei in buona salute economica, hai investito in buone tecnologie e sei capace di superare barriere regolamentari, puoi in ogni momento confrontarti con gruppi che non hanno fatto un lavoro di fondo e che hanno bisogno di appoggiarsi su qualcun altro (come FCA, appunto, ndr.). Siamo aperti a ogni proposta, sette giorni su sette, 24 ore su 24, ma per fare un deal bisogna essere in due”. A buon intenditor…

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