Finora, secondo il ministro delle Infrastrutture, "sono stati sprecati i soldi dei cittadini italiani". Per questo prova "rabbia e disgusto" nello studio del dossier sulla Torino-Lione. Parlando di tutte le varie opere sul tavolo, ribadisce: "Seria revisione progettuale, non si può più fare a meno di una rigorosa analisi costi-benefici"
A fine giugno parlò di “valutazione costi-benefici” e di “progetto da ridiscutere”, lunedì si era spinto a dire che l’obiettivo è quello di “migliorarla, come scritto nel contratto di governo” precisando che con se il M5s fosse stato a Palazzo Chigi quando venne concepita “non sarebbe mai stata così impattante e costosa“. Ora il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, spiega, amplia e argomenta quel “rifarsi al contratto di governo”. Così, in un lungo post su Facebook, il Tav torna in discussione nei giorni in cui si è riacceso anche lo scontro tra gli attivisti contrari alla Torino-Lione e le forze dell’ordine, che nel week end si sono fronteggiati vicino al cantiere di Chiomonte per due notti di fila.
“Rifarsi al Contratto di governo significa voler ridiscutere integralmente l’infrastruttura in applicazione dell’accordo con la Francia. Senza preclusioni ideologiche, ma senza subire il ricatto che ci piove in testa e che scaturisce dalle scandalose scelte precedenti – scrive il ministro – È questo il principio in base al quale stiamo lavorando. Ecco perché adesso nessuno deve azzardarsi a firmare nulla ai fini dell’avanzamento dell’opera. Lo considereremmo come un atto ostile“.
Finora, secondo Toninelli, “sono stati sprecati i soldi dei cittadini italiani”. Per questo prova “rabbia e disgusto” nello studio del dossier sulla Torino-Lione. “È stato enorme lo sperpero di danaro pubblico per favorire i soliti potentati, certe cricche politico-economiche e persino la criminalità organizzata“, dice su Facebook elencando le cifre e i costi dell’opera.
“Sulla Torino-Lione, come abbiamo sempre detto, saranno gli impatti ambientali, sociali ed economici a dirci se ha senso o meno portare avanti un’opera nata male – continua – Se ne vale la pena anche rispetto alla dovuta valutazione che riguarda il Corridoio Mediterraneo, la lunga tratta tra la Spagna e il confine tra Ungheria e Ucraina di cui la Torino-Lione è soltanto un segmento”, sottolinea il ministro.
Parlando più in generale di tutte le varie opere sul tavolo, Toninelli ribadisce che è stata avviata “una seria revisione progettuale su queste infrastrutture” perché “non si può più fare a meno di una rigorosa analisi costi-benefici“. “Questo governo, statene certi, ha messo fine alle mangiatoie e ai comitati d’affari. Le opere – conclude – si fanno se servono ai cittadini, non a chi le costruisce. Agiamo con un solo obiettivo: migliorare la qualità degli spostamenti e quindi della vita degli italiani”.