Parla di fake-news su di lui, affermazioni che gli sono state attribuite ma che non ha mai pronunciato, accusa il M5s di averlo abbandonato e ribadisce che già in campagna elettorale aveva spiegato che voleva fare “il testimonial per salvare gli oceani dalla plastica“. E’ iniziata la battaglia di Andrea Mura, skipper cagliaritano di fama internazionale e deputato dei Cinquestelle da giorni al centro delle polemiche sulle sue assenze alla Camera e sulle sue dichiarazioni alla Nuova Sardegna. Dopo che il capo politico del M5s Luigi Di Maio ha chiesto le sue dimissioni, lui ora accusa il Movimento di averlo “ingiustamente abbandonato in mezzo al mare”. “Sono un navigatore solitario degli oceani, abituato ad affrontare con pazienza le burrasche più dure – dice all’agenzia Ansa – Ho chiesto un confronto con i vertici del Movimento per chiarire presto l’intera vicenda”.
Mura parla di una “tempesta mediatica violentissima” anche per via di “varie fake news”. Tra queste, dice, “la notizia secondo cui avrei il 96% di assenteismo” che “è totalmente falsa e infondata: la mia presenza fino al 19 luglio è pari al 59%, basta vedere i dati ufficiali della Camera dei Deputati“. In realtà il dato del 96 per cento di assenze è quello che riporta, proprio alla data del 19 luglio, il sito di OpenPolis, il cui monitoraggio è solitamente un punto di riferimento. Più precisamente Mura ha partecipato a 8 votazioni su 220 totali. Tra le 8 votazioni a cui ha partecipato c’è anche il voto di fiducia al governo Conte. Va detto che, sempre secondo le statistiche di OpenPolis, Mura non è il deputato più assente. E’ il secondo più assente, dopo l’ex ministra animalista Michela Vittoria Brambilla (Forza Italia, 99,55 per cento) perché altri due deputati M5s risultano spesso assenti per gravi motivi personali.
Proprio OpenPolis, affrontando il “caso Mura”, ricorda che l’articolo 48 del regolamento della Camera (e c’è un articolo simile anche al Senato) dice che i deputati hanno il dovere di partecipare alle sedute dell’Aula. Peraltro Mura è stato eletto in un collegio uninominale (Cagliari 1) e quindi con le sue assenze priva i suoi concittadini di una rappresentanza del territorio.
Mura, ad ogni modo, precisa anche che “non è vero che sto veleggiando perché la mia barca è ferma dal 30 settembre 2017″. E smentisce l’intervista rilasciata alla Nuova Sardegna, da cui è nata parte della polemica: “La stampa mi ha attribuito delle affermazioni false da me mai pronunciate. Ho grande rispetto per l’attività del Parlamento e delle istituzioni e non mi sognerei mai di dire cose del genere”. Ma in un certo senso Mura tiene il punto: “Sono un uomo di sport, velista professionista – dice ancora all’Ansa – per questo mi è stato chiesto di candidarmi con il Movimento. Ho sempre detto che avrei continuato questa attività una volta eletto perché credo sia un modo per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della tutela del mare. In Sardegna il Movimento ha vinto una campagna elettorale durissima anche grazie al mio contributo con circa 60mila voti“.