È l'ultimo atto dell'indagine a carico del responsabile della sicurezza di Emmanuel Macron, indagato per le violenze durante gli scontri del 1° maggio. In audizione al Senato, il capo di Gabinetto del presidente della Repubblica contraddice la versione della portavoce dell'Eliseo: "A maggio Alexandre Benalla ha percepito lo stipendio intero, anche se sospeso per 15 giorni". Macron: "Sanzione proporzionale, fiero di averlo assunto"
L’ufficio di Alexandre Benalla all’Eliseo è stato perquisito in giornata. È l’ultimo atto dell’indagine a carico del responsabile della sicurezza di Emmanuel Macron, indagato per le violenze durante gli scontri del 1° maggio. Lo scandalo esploso attorno a Mr. Sicurezza del presidente della Repubblica francese non accetta quindi a sgonfiarsi e, mentre si discute sulla possibilità di ascoltare Macron in commissione parlamentare d’inchiesta, la magistratura prosegue il suo lavoro iniziato dopo la pubblicazione del video da parte di Le Monde.
Mentre si scoprono nuovi dettagli legati ai privilegi di Benalla, 26 anni, un’ascesa fulminante accanto all’inquilino dell’Eliseo che martedì sera ha detto davanti ai suoi “se cercate un responsabile, sono io” e ha accusato il giovane collaboratore di “averlo tradito”. Nel maggio scorso, ad esempio, il bodyguard intascò il suo stipendio – circa 6mila euro al mese – per intero nonostante la sospensione di due settimane decisa dall’Eliseo dopo le violenze in Place de la Contrescarpe.
Ad ammetterlo è stato, in audizione al Senato, Patrick Strozda, il capo di gabinetto di Macron. La notizia che contraddice la prima versione fornita dal portavoce dell’Eliseo, Bruno Roger-Petit, secondo cui alle due settimane di sospensione dal lavoro corrispondeva una sospensione dello stipendio. Strozda assicura che ora quei soldi verranno sottratti dalla liquidazione che seguirà il licenziamento dell’ex bodyguard indagato per violenze, in particolare, sottraendo l’equivalente di 15 giorni di recupero a cui aveva diritto.
In serata, Macron ha parlato dello scandalo per la prima volta con la stampa. Il leader si è addossato tutte le responsabilità e ha aggiunto che, a suo avviso, la sanzione inflitta dall’Eliseo a Benalla era “proporzionata”, ma spetta alla giustizia dire l’ultima parola. “Ho detto ciò che avevo da dire – ha continuato Macron – ora è importante che la giustizia faccia il suo lavoro”. Ribadendo di essersi sentito “tradito” dal suo fidato ex bodyguard ventiseienne, il presidente si è tuttavia mostrato più clemente nei suoi confronti: “Sono fiero di averlo assunto, era dedito, aveva un profilo diverso, ha fatto molte cose buone”. E ha tagliato corto: “La Repubblica non è infallibile, tutti fanno degli errori”. Quindi ha rivolto un appello alla “calma” perché, a suo parere, la vicenda non interessa “alla gente”.
E intanto il sito France Tv Info ha fatto l’inventario dei privilegi di cui godeva Benalla. Nell’elenco, vengono citati un controverso porto d’armi mai autorizzato dal ministero dell’Interno ma dalla prefettura dopo esplicita richiesta dell’Eliseo, l’accesso a documenti confidenziali dello Stato (Secret Défense) nonché un badge di accesso all’Assemblea Nazionale. Inoltre, secondo Le Canard Enchainé, il ventiseienne ex bodyguard avrebbe accelerato la festa popolare dei Bleus sugli Champs-Elysées dopo la vittoria ai Mondiali per giungere il più presto possibile al cocktail offerto dal presidente all’Eliseo. Nei giorni scorsi, numerosi tifosi bleu-blanc-rouge avevano espresso il loro disappunto per la festa lampo nel centro di Parigi. Il bus con a bordo la squadra campione del mondo ha infatti attraversato il celebre viale in appena 13 minuti lasciando di sasso centinaia di migliaia di supporter che aspettavano da ore sotto al sole.
Secondo il Canard, una volta salito a bordo del bus della nazionale, Benalla avrebbe “imposto un ritmo infernale al convoglio. Obiettivo? La garanzia per Macron di fare l’apertura dei tg delle 20 con i Bleus in diretta dall’Eliseo”. Inoltre, secondo il settimanale, contrariamente a quanto sostenuto dalla Federcalcio, la squadra aveva effettivamente in programma di presentare la Coppa del Mondo da un balcone dell’Hotel Crillon, in Place de la Concorde, dinanzi ai 300mila fan presenti. Scelta annullata all’ultimo. Macron avrebbe infatti voluto “tenere con sé i campioni all’Eliseo”. Mentre Benalla, “da gran cerimoniere, ha dato ordine ad un commissario di sgomberare la folla da Place de la Concorde a colpi di manganello”, conclude il Canard. Quella sera la polizia decise infatti di evacuare i fan accalcatisi dinanzi al celebre albergo parigino.