Il governo Lega-M5s, “il più sbilanciato a sinistra della Storia”, del Paese “non è in grado di governare” ed è destinato a finire nel giro di poco tempo. Per questo Forza Italia è destinata a tornare alla guida del Paese. Silvio Berlusconi tenta il rilancio e annuncia una “nuova discesa in campo“: “Io considero quello di oggi come un nuovo inizio – ha detto il leader azzurro incontrando a Roma parlamentari, europarlamentari, dirigenti e amministratori locali – l’Italia ha ancora ed anzi, sempre più bisogno di noi, oggi come e forse più del 1994”.
“Vi dico subito che guardando la situazione attuale e quello che sta succedendo, nel giro di alcuni mesi questo governo finirà“, ha esordito l’ex presidente del Consiglio, emettendo il suo giudizio sull’esecutivo Conte, la cui azione “fin qui è stata di assoluta mediocrità, e nei prossimi mesi è destinata a peggiorare“. Un governo, ha proseguito l’ex Cav, composto da “sessantottini in ritardo“, le cui scelte “sembrano venire dall’estrema sinistra e del secolo scorso”. Un concetto che Berlusconi estremizza, arrivando a dire che quello a trazione Lega-M5s è il più sbilanciato a sinistra della storia recente. Per attuare le pericolose promesse dei grillini bisognerà sfasciare l’equilibrio dei conti pubblici, oppure imporre nuove tasse“.
Entro nello specifico dell’azione del governo, l’ex Cav punta il dito contro il Decreto dignità, “provvedimento scritto da chi evidentemente non sa nulla del mercato del lavoro che è destinato a distruggere dei posti di lavoro”. “Io spero ancora che la Lega ci aiuti – prosegue l’ex premier – anzi rivolgiamo un accorato appello a Salvini per bloccare queste norme, in nome delle aziende, dei produttori, dei lavoratori, degli artigiani, dei commercianti, degli agricoltori, che non hanno davvero bisogno di altre difficoltà da aggiungere alle tante con cui combattono ogni giorno”. Immediata la risposta del segretario della Lega: “Io non blocco nulla. Noi lavoriamo per aggiungere, arricchire, migliorare. Il nostro non è il governo del blocco, ma quello del cambiamento”.
Berlusconi punta a serrare le file e a motivare le truppe: “Siamo noi, non certo il Pd, la risposta al pauperismo e al giustizialismo, che rischiano di distruggere l’Italia, di riportarla indietro di decenni, ma che gli italiani non sopporteranno a lungo. Oggi noi dobbiamo prepararci per quel momento – che non è lontano – nel quale dovremo di nuovo assumerci importanti responsabilità alla guida del Paese”. Per questo è arrivato “il momento di ridare una casa politica, un progetto serio, una speranza a quella che mi piace chiamare la ‘nostra Italia‘, ‘L’altra Italia‘”.