Al Camping River, il campo nomadi in via di chiusura a Roma, sono state completate le operazioni di sgombero per “problemi sanitari“. In via tenuta Piccirilli, sulla Tiberina, la protesta degli abitanti che non hanno aderito alle proposte alternative al campo fatte dal Comune è esplosa in mattinata. “Ci hanno buttati fuori – si lamentano – Ora non sappiamo dove andare, resteremo qui”. Sono accampati fuori dal cancello chiuso del River tra materassi, reti, passeggini e i loro effetti personali. La Corte Europea diritti dell’Uomo – che aveva deciso la sospensione dello sgombero fino a domani – ha sancito che l’Italia può sgomberare i tre abitanti del Camping River che si erano rivolti a Strasburgo chiedendo di fermare l’evacuazione, perché gli è stato offerto un alloggio alternativo nelle strutture della Croce Rossa

“La Cedu ci dà ragione. Lo sgombero al Camping River è corretto”, esulta la sindaca Virginia Raggi. “La ‘terza via‘ per il superamento dei campi rom è giusta. Fermezza, legalità e tutela dei diritti delle persone”, aggiunge. In via tenuta Piccirilli gli operatori della sala operativa sociale hanno offerto accoglienza immediata nel circuito capitolino proponendo anche soluzioni che garantiscono ai nuclei familiari di restare uniti. Mentre gli operatori dell’ufficio rom stanno illustrando le soluzioni di medio e lungo periodo alternative al campo a cui si può aderire fino al 30 settembre.

Alla base dello sgombero c’è un’ordinanza sindacale firmata a metà luglio che parla della “sussistenza di gravi situazioni di criticità inerenti lo stato di salubrità dell’area” sulla base dei recenti rapporti dell’Arpa e della Asl. Si riteneva “inderogabile adottare le necessarie misure volte a salvaguardare nell’immediatezza le condizioni igienico-sanitarie dell’area e la salute delle persone ancora presenti nell’insediamento nonché dei cittadini che vivono nelle zone circostanti”.

La prima famiglia, di 5 persone, ha lasciato l’insediamento e si sta trasferendo, a quanto si apprende, in una struttura di accoglienza offerta dal Comune che consente al nucleo di restare unito. Le persone che avrebbero dato disponibilità a trasferirsi in centri di accoglienza sono 24. Negli ultimi 5 giorni altre 10 persone (oltre a 14 già partite e a 5 che stanno per farlo) avrebbero accettato il rientro volontario assistito nel loro Paese di origine.

“Legalità, ordine e rispetto prima di tutto”, ha commentato su Twitter il ministro dell’interno Matteo Salvini, che martedì ha incontrato la sindaca Virginia Raggi per fare il punto sulla situazione. Critico il Partito Democratico: “Stanno sgomberando il Camping River – twitta il presidente Matteo Orfini – Senza dire nulla alle famiglie sulle soluzioni alternative, senza un progetto. Senza nulla se non la voglia di prendere voti umiliando i deboli. Questo sono la Raggi e Salvini. Non vogliono risolvere i problemi, vogliono diffondere l’odio”.

Le associazioni protestano: “Ci troviamo di fronte ad una gravissima violazione del governo italiano di fronte alla Corte per i Diritti dell’Uomo di Strasburgo. Un precedente unico e gravissimo“, ha commentato il presidente dell’Associazione 21 luglio, Carlo Stasolla. “È totalmente infondata la notizia secondo cui ‘la sospensiva della Corte europea dei diritti dell’uomo, che scadrebbe domani, sarebbe stata sbloccata per via di un’emergenza igenico sanitaria – aggiunge – siamo in contatto con la Corte di Strasburgo e ci hanno confermato che non c’è stata alcuna retromarcia”.

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