Il Circolo polare artico come il Mediterraneo. I cambiamenti climatici iniziano a farsi sentire sotto forma di ondate di calore, facendo segnare valori record alle stazioni meteorologiche del nord Europa. I bollettini sono impressionanti: a Stoccolma e a Uppsala, in Svezia, si registrano 34 gradi, quando normalmente le temperature in questo mese sono sui 21-22 gradi. Si superano i 30 gradi anche in Norvegia – a Drag si registrano 33,7 gradi – e in Finlandia – raggiunti a Kevo i 33,4 gradi. Gli esperti spiegano che sono le correnti calde provenienti dal Nordafrica la causa dei questa anomalia estiva: in Algeria in questi giorni si arriva a 50 gradi.
L’ondata di caldo, insieme a un’insolita stagione balneare sta creando diversi problemi nella penisola scandinava, tra decessi – soprattutto tra le persone anziane – e siccità: le autorità locali non sono infatti abituate a fronteggiare queste alte temperature e le abitazioni, ad esempio, che sono ideate in modo da trattenere il calore, sono prive di sistemi di condizionamento. E poi ci sono gli incendi. Nelle foreste svedesi – generalmente umide – sono circa una cinquantina gli incendi in corso e solo nel mese di luglio i roghi sono stati tre volte superiori rispetto a quelli registrati in tutto lo scorso anno. A scopo precauzionale, alcuni villaggi sono stati evacuati in attesa di domare le fiamme.
Per Jonas Olsson, dell’Istituto meteorologico svedese, “nella maggior parte del Paese le precipitazioni sono sette volte inferiori alla media, il valore più basso registrato nell’ultimo secolo”. Il fumo degli incendi è visibile anche dal satellite e il governo svedese, in difficoltà, ha dovuto inviare una richiesta d’aiuto a Bruxelles: anche l’Italia ha risposto all’appello con due canadair e l’equipaggio di supporto.
“Le ragioni di questo record di temperatura e siccità sono da ricercare nei cambiamenti climatici”, sostiene Olsson “La prima causa dei terribili incendi in Svezia è il cambiamento climatico, che ha portato l’estate più calda di sempre nella penisola scandinava”, ha dichiarato Maria Cristina d’Orlando, la presidente del Pefc Italia – l’ente che certifica la gestione sostenibile delle foreste. Parere condiviso anche da Olsson, secondo cui “le ragioni di questo record di temperatura e siccità sono da ricercare nei cambiamenti climatici”.
Cambiamenti che le autorità del Nord Europa non sono preparata a fronteggiare. “Gli impatti del cambiamento climatico non sono più sottili – ha detto il climatologo Michael Mann della Penn State University alla Cnn – Li stiamo vedendo agire in tempo reale sotto forma di ondate di calore senza precedenti, inondazioni, siccità e incendi”.