Le aziende potranno assumere con contratti a termine, compresi quelli in somministrazione, fino al 30% dei propri dipendenti. Lo stabilisce un emendamento dei relatori Giulio Centemero (Lega) e Davide Tripiedi (M5s) al decreto Dignità approvato venerdì dalle commissioni Finanze e Lavoro della Camera, che hanno concluso l’esame del testo e lo hanno inviato all’Aula per la discussione che inizierà lunedì 30 luglio. Il decreto Poletti, che nel 2014 ha liberalizzato i contratti a tempo determinato, stabiliva che i lavoratori a tempo determinato non potessero superare il 20% del numero di quelli assunti dall’azienda in pianta stabile, ma non si applicava ai somministrati (gli ex interinali) perché rinviava la fissazione di eventuali tetti ai contratti collettivi. Durante l’esame in commissione è passata anche la proposta di modifica che amplia la possibilità di ricorrere ai Presto, i buoni per il pagamento del lavoro occasionale introdotti l’anno scorso dal governo Gentiloni al posto dei voucher: potranno essere usati da imprese agricole, strutture alberghiere e ricettive ed enti locali “con riferimento ad un arco temporale non superiore a 10 giorni” contro i tre giorni attuali.
Il decreto voluto dal ministro e vicepremier Luigi Di Maio, come è noto, riduce a 12 mesi la durata massima dei contratti a tempo in assenza di una causale. Peraltro la stretta sui contratti in corso, stabilisce un altro emendamento, scatterà solo a novembre: fino al 31 ottobre si potranno applicare le regole attuali. Sempre su questo fronte è arrivato il via libera a una proposta di modifica che prevede, se la causale non viene indicata, la trasformazione automatica del rapporto a termine in assunzione stabile. Il costo contributivo aggiuntivo dello 0,5% sui contratti a termine rinnovati si applicherà poi anche ai contratti a termine in somministrazione, gli ex interinali, e per la somministrazione fraudolenta arrivano multe di 20 euro al giorno. E’ però passato un emendamento del Pd a prima firma Cantone che esclude colf e badanti dall’aggravio per evitare che i costi aggiuntivi ricadano sulle famiglie che fanno ricorso al lavoro domestico.
Come anticipato da Di Maio, nel decreto è stata inserita anche la proroga al 2019 e 2020 del bonus per le assunzioni stabili degli under 35 introdotto per il 2018 dall’ultima legge di Bilancio firmata da Paolo Gentiloni e Pier Carlo Padoan. “Al fine di promuovere l’occupazione giovanile stabile, ai datori di lavoro privato che negli anni 2019 e 2020 assumono lavoratori che non abbiano compiuto il trentacinquesimo anno di età con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato a tutele crescenti – si legge nel testo – è riconosciuto per un periodo massimo di 36 mesi l’esonero del versamento del 50% dei complessi di contributi previdenziali con l’esclusione dei premi i contributi dovuti all’Inail nel limite massimo di importo pari a 3mila euro su base annua, riparametrato e applicato su base mensile”. La misura prevede costi per 31,83 milioni di euro per il 2019, 111,52 milioni nel 2020, 162,62 milioni nel 2021, 134,02 milioni nel 2022, 54,32 milioni nel 2023, 3,23 milioni nel 2024. A queste somme si aggiungono altri 6,97 milioni nel 2019, 480mila euro nel 2020, 2,88 milioni nel 2021, 16,38 milioni nel 2022, 6,08 milioni nel 2023, 44,37 milioni nel 2024 e 46,8 milioni nel 2025. Tra le coperture previste dal governo, oltre a nuovi ritocchi al rialzo a partire dal 2019 del Preu, il prelievo sui giochi, ci sono maggiori entrate dovute all’aumento (previsto) delle nuove assunzioni.
Ampliata la possibilità di usare i “nuovi voucher” – Le commissioni hanno approvato anche l’emendamento riformulato che amplia la possibilità di ricorrere ai Presto, i buoni per il pagamento del lavoro occasionale introdotti l’anno scorso dal governo Gentiloni al posto dei voucher aboliti per evitare il referendum promosso dalla Cgil. I buoni lavoro potranno essere usati da imprese agricole, strutture alberghiere e ricettive ed enti locali “con riferimento ad un arco temporale non superiore a 10 giorni” contro i tre giorni attuali. Nel settore turistico li potranno usare solo strutture “che hanno alle dipendenze fino a 8 lavoratori. La misura prevede poi che ” il pagamento del compenso al prestatore può essere effettuato decorsi 15 giorni dal momento in cui la prestazione lavorativa inserita è la procedura informatica e consolidate, per il tramite di qualsiasi sportello postale”.
Tessera sanitaria per giocare con slot e vlt – Ok bipartisan anche alla proposta del Pd, riformulata, che prevede l’obbligo della tessera sanitaria per giocare con slot e vlt, come per l’acquisto delle sigarette ai distributori automatici. Previsto che dal 1 gennaio 2020 le macchinette che non hanno la possibilità di leggere la tessera sanitaria siano rimosse, pena una multa da 10mila euro ad apparecchio. Arriva poi il logo ‘no slot’ per esercizi pubblici e circoli privati che bandiscono le macchinette per il gioco d’azzardo. Tra le altre modifiche approvate anche una deroga per le collaborazioni dei volontari del soccorso alpino dalla disciplina del rapporto subordinato.
Prorogata la compensazione tra debiti e crediti verso la pa – Via libera alla compensazione anche nel 2018 delle cartelle esattoriali in favore delle imprese e dei professionisti che vantano crediti nei confronti della pubblica amministrazione. La norma estende la possibilità con riferimento ai carichi affidati agli Agenti della riscossione entro il 31 dicembre 2017. La versione originaria dell’emendamento proposta da Forza Italia (prima firma Baldelli), a cui il governo aveva dato inizialmente parere contrario, prevedeva che la compensazione fosse resa strutturale. Baldelli si è impegnato a riproporre la stessa modifica in Aula.